Dente ricomincia da un Adieu. E da tre concerti rivelatori (e rivelazione)

Musica

Fabrizio Basso

Dente
dente

Il nuovo Dente si presenta: appuntamento venerdì 29 novembre al Bloom di Mezzago per la data zero che anticipa i due concerti di anteprima del tour 2020 in programma il 3 dicembre alla Santeria Toscana 31 Milano (già sold out) e il 5 dicembre al Monk di Roma

(@BassoFabrizio)

Un rispettoso Adieu che in realtà è un inizio. Dente torna con un singolo che anticipa il suo nuovo progetto discografico collocabile nel 2020. Giuseppe Peveri, questo il nome all'anagrafe, sarà venerdì 29 novembre al Bloom di Mezzago per la data zero che anticipa i due concerti di anteprima del tour 2020 in programma il 3 dicembre alla Santeria Toscana 31 Milano (sold out) e il 5 dicembre al Monk di Roma. Lo ho intervistato.

Adieu
sembra scritta da chi ha un passato da dimenticare.
In realtà non mi devo lasciare indietro delle cose, è il brano con più possibili interpretazioni che io abbia scritto.
Dunque che rotta tiene?
E' più un brano aperto sul desiderio di cambiare, di provare a fare delle cose. E' salire su un treno e partire anche un po’ incoscientemente come ho fatto io venendo a Milano.
Dove si nasconde la fantasia?
Io volevo una vita diversa, costa tanto umanamente e fisicamente se non realizzi i tuoi sogni. Anzi fa male se non li realizzi.
Tu quando liberi la tua fantasia? La tua creatività?
Sono un pomeridiano, non sono un mattiniero. Non mi addormento mai troppo presto. Mi piacciono il crepuscolo e l’idea che giorno e notte si inseguono.
Tu cosa ci guadagni?
L'attività cerebrale notturna: lavoro meglio di testa nella notte, la mattina sono rincoglionito.
Che mi dici di queste tre date?
Saranno un esperimento per vedere se i suoni nuovi stanno bene sui dischi precedenti. Faremo qualche anticipazione in più del disco nuovo, alcune super anteprime.
Sensazioni?
Buone. Alcune canzoni del passato le abbiamo riprese chitarra e voce come fossero parte del disco nuovo e hanno un affascinante vestito diverso. Poi c'è una piccola svolta elettrica: userò solo quella chitarra almeno in queste date.
Ma tu sei dylaniano, ovvero per la distorsione dei brani, oppure sei un purista?
Mi piace molto che rimangano fedeli. Mi innervosisco se non lo sono.
Anche tu qualche aggiustamento negli anni lo hai fatto.
Mi è capitato di avere fatto all’inizio cose chitarra e voce e poi con band le ho riarrangiato ma sono rimaste nel tempo riconoscibili. Non mi piace cambiare melodie e strutture.
Vivi a Milano. Ti piace?
Era, per me che venivo da Fidenza, la città dove succedevano le cose nel mio immaginario, poi ci sono venuto ed è davvero l’America d’Italia. Credo che sia rimasta così e continua ad avere questo ruolo di far succedere le cose.
Il nuovo disco?
Era già pronto la scorsa primavera ma aspettiamo a farlo uscire. Oggi la discografia a tempi strani. Sono i singoli che stabiliscono i tempi, l'album non è più importante come una volta.
Un brano storico di Piero Ciampi si intitolava Adius.
Adieu o Adius sono parole molto azzeccate. Sarà una licenza. Io la ho interpretata alla francese che è sdrammatizzante. La scrittura diversa, se fosse stata in francese quella di Piero non so se il titolo sarebbe questo. Ci ho riflettuto molto.
Sei social?
Per metà: mi diverte, mi piace ma fa un po’ paura. Ci sono cose che non mi va di condividere, la quotidianità in primis è esagerata. Non mi viene naturale, non è una difesa.
Nostalgia di Fidenza?
La vita di provincia non mi manca. Ha tanti lati positivi ma mi è sempre stata molto stretta. Mai sentito a mio agio. Ho scoperto tardi di essere un cittadino. Mi sento bene confuso tra la gente. Nel paese tutti sanno chi sei e ti salutano. Ci si conosce abbastanza tutti. Nelle città mi ritrovo, che siano New York, San Paolo o Parigi. Però...
Però la mia zona, la terra dove sono nato e cresciuto, mi piace tanto: la mia zona è bellissima.

 

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