Le teste sono tante ma dentro c'è "lo stesso destino fottuto". E Willie Peyote sa raccontarlo bene e con molto senso di responsabilità. Io suo nuovo, maturo album è Iodegradabile. L'INTERVISTA
(@BassoFabrizio)
Una volta tutte le strade portavano a Roma. L'Urbe ci teneva alla sua centralità ma anche ai collegamenti con le province dell'impero. In senso bidirezionale e di valore plurimo: guerre, commercio, pellegrinaggi, giochi...dopo avere ascoltato Iodegradabile la sensazione è che tutte le strade della quotidianità portino a Willie Peyote. L'artista torinese, all'anagrafe Guglielmo Bruno, parte da un quesito epico ed epocale quesito: se sapessimo il tempo che ci resta sapremmo davvero usarlo meglio? L'appuntamento è al Clini Loft, nell'effervescente quartiere Isola.
Ragioniamo su tue affermazioni: c’è chi è disposto a uccidere per le proprie idee?
Io posso provare a cambiare un pensiero nelle persone, nessuno da solo può cambiare il mondo ma tutti insieme possiamo cambiare lo scenario.
Bisogna sapere comunicare.
E tenere presente che dopo un po' le parole non arrivano e devi andare sulla comunicazione non verbale. Non parlo con questa persona ma vedermi può essere un buon esempio.
La gente fa suo, condivide quello che racconti: come vivi questo tuo essere speciale?
E' un dono e una responsabilità. La sensibilità la ho sempre avuta ma il passaggio dal pensiero alla scrittura va allenato. Ciò detto mi sento molto responsabile di quello che scrivo.
Dici che oggi la gente non vuole la verità ma solo essere rassicurata.
Come sostenere il contrario. Scegliamo noi quello che vogliamo sentirci dire. Basti dire che scegliamo il quotidiano che è più vicino ai nostri pensieri.
Secondo te l'informazione è ancora così condizionante?
Sbatti il mostro in prima in prima pagina, hai presente?
Sì.
Fanno esattamente questo. Certo la stampa sta perdendo potere ma la persuasione si esercita creando le fake news: esistono container nel mondo dove creano fake news. E' l'informazione informazione liquida.
Una diramazione della società liquida di Zygmunt Bauman?
Esatto. Comunque la televisione ha peso importante.
Il senso dell'imponderabile nella tua frase: andrà come se ne è andato chiunque.
L'unico modo per combattere i miei demoni è stato accettarmi. Non si scappa mai del tutto dai demoni e neanche dalla depressione. E’ un qualcosa di sottocutaneo, resta lì. Certe cose non ti uccidono ma restano lì.
Dici anche che è tutto bello finché non ci conosciamo. Ennio Flaiano diceva: amore? Forse un giorno conoscendoci peggio.
Bello essere sulla scia di Flaiano. La gente ha paura di farsi conoscere, preferiamo le relazioni supeeficiali. Non si vuole mostrare se stessi, è più sopportabile accettare di non piacere a qualcuno quando non si è se stessi, quando usiamo filtri che mascherano la nostra essenza. Sui social raccontiamo tutto quello che vogliamo. Anche quello che non siamo.
Epilogo di un amore: tutte è bene quello che finisce, uno mi sostituisce.
Così è la vita e cerco di viverla in modo zen e fatalista. Sulle donne però mi girano un po' i coglioni. Nella musica se uno è più bravo gli cedo il posto: credo nella meritocrazia. La vedo applicata negli altri, ci sono molti bravissimi.
In amore va diversamente. Basta un solo post di chi viene dopo e tutto si fa chiaro.
Eccome. Io una sbirciatina su chi viene dopo ogni tanto la dò. Tenere i ponti con l'ex no ma curiosare sì.
Sei soddisfatto di Iodegradabile?
Ci ho lavorato al massimo del mio sforzo e sono soddisfattissimo ma ammetto che tornando indietro cambierei molto. Ai testi ho lavorato in varie fasi.
Ora che succede?
I live al via a metà febbraio, ora devo procedere con gli arrangiamenti insieme alla nuova formazione. Voglio che tutti calzino col vecchio repertorio. Intanto ci sono gli instore che per me non sono solo promozione, suono pure qualcosa. Li utilizzo per parlare con la gente, le parole con la gente sono l'ispirazione per i miei testi.