Oscar (degli Statuto) debutta cantando Sentimenti travolgenti

Musica

Fabrizio Basso

Dopo più di trent’anni di carriera con gli Statuto, con cui si è esibito su palchi prestigiosi come quello del Festival di Sanremo e del Festivalbar, per la prima volta Oscar intraprende un percorso artistico da solista con un progetto discografico raffinato, fatto di sonorità ricche ed eleganti e di parole che lasciano il segno. L'INTERVISTA

(@BassoFabrizio)

La forza di esporsi in prima persona. E non con chiacchiere ma con i sentimenti. Oscar Giammarinaro, frontman della band piemontese, avvia un percorso parallelo dove il confronto non è con gli Statuto ma con se stesso. E dunque può scavare più in profondità dentro la sua anima. Forse per questo ha scelto come titolo Sentimenti Travolgenti perché ha deciso di non porre barriere e lasciarsi travolgere. Il concetto non è fare quello che è giusto o che si aspettando da te ma quello che fa stare bene. Ne abbiamo chiacchierato a lungo.

Oscar ora corri da solo. Pensi a stare bene tu per primo.
Nel tempo ho accumulato parecchie competenze e ho sentito il bisogno, dopo anni trascorsi a esprimere impegno sociale con gli Statuto, di liberare sentimenti più personali.
Dove sta la differenza artistica?
E' un lavoro più fluido, più adatto a un lavoro da solista.
I sentimenti sono affrontati in maniera più morbida: penso al brano Rimani.
In origine siamo tutti assolutisti poi col tempo forse il carattere si fa più spigoloso ma ci sono anche alcune sicurezze che vacillano e un allontanarsi diventa un ritrovarsi. Questo è il senso di Rimani.
Tradotto in quotidianità?
Nella vita nulla è definitivo.
Hai intitolato una canzone Ti amo.
Quando scrivi d'amore ci sono tematiche e pensieri che si ripetono: ti amo, ti odio, mi manchi, ti voglio bene. Mi piaceva dare una mia interpretazione.
Un altro brano è Invisibile.
Racconta di una situazione molto diffusa: la rinuncia all'avventura per paure indipendenti da noi.
Ogni canzone racconta qualcosa di te?
Gli spunti sono tanti. Non sono solo personali. Ho colto racconti di amici e ne ho fatto canzoni. Ma quel che conta è che tutti ci si possono identificare. Anche tu.
Lo vedo. Come vivi questa situazione?
Una cosa parallela agli Statuto. Quel pubblico non si aspetta questo tipo di canzoni ma io avevo bisogno di questo spazio.
Cosa ti aspetti?
Di essere compreso.
Cosa ti resta degli anni in Conservatorio?
Il diploma sicuramente. Non è stato un periodo semplice, era difficile vivere di classica.
Lei canterà è dedicata a Mia Martini.
E' strutturata come una fotografia. Noi Statuto eravamo giovanissimi, al Festival di Sanremo eravamo in gara tra le giovani proposte: c'era l'usanza di far conoscere ai debuttanti i big e la abbiamo trovata nel suo camerino. E' stato un incontro che mi ha segnato.
Un altro titolo curioso è Avversaria e Bella.
Racchiude quel lato tenero che è difficile ammettere.
Porti in tour la tua lettura dei sentimenti?
Ora faccio serate acustiche poi in estate qualche festival e in autunno un tour più articolato.

 

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