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Claudio Ferrante e Artist First: la musica a 360 gradi

Musica

Fabrizio Basso

Oggi la musica è un mappamondo. Serve un asse rotatorio a tutte le latitudini, il super manager di categoria è una figura superata. Tra i primi in Italia ad affrontare la musica a 360 gradi c'è Claudio Ferrante con la sua Artist First. L'INTERVISTA

(@BassoFabrizio)

C'è un qualcosa di fascinoso nel farsi avvolgere dalla musica, nel coglierne la sua sfericità. Ma credo sia ancora più affascinante essere il motore di questo processo, l'asse di rotazione di un mondo. Claudio Ferrante con la sua Artist First è stato un pioniere in Italia di questa visione della musica. E non per una questione anagrafica ma per una inusuale lungimiranza. Un pranzo per entrare in questa dimensione futurista.

Come definisci il tuo lavoro?
Operatore della musica a 360 gradi.
Quando è iniziata questa rivoluzione?
Vent'anni fa era dominante la figura del discografico oggi il business si è sviluppato in differenti ambiti e bisogna essere presente in tutti per vivere nella musica.
E anche vivere di musica.
Una volta il denaro che investivi ti tornava attraverso le vendite degli album.
Oggi?
Lo streaming, i live, il merchandising, il management, le edizioni musicali. L'imprenditore musicale è colui cui un arista si affida in toto.
Serve coraggio?
Sì ma anche voglia di sperimentare.
C'è qualcuno su cui stai investendo?
Sto lavorando, insieme a Maciste Dischi, su Fulminacci. Non ha ancora vent'anni ma già ha un talento incredibile.
Come procedete?
Stiamo attenti che il percorso sia spontaneo, si lavora sulle piattaforme e si attende il giusto tempo, a volte anche anni, per approdare in radio. Il web è pastura, con la fan base arrivano le radio.
Un investimento paragonabile a un grande vino che riposa a lungo in cantina con costi di ammortamento alti.
Esatto. Se credi in un progetto e vuoi farlo funzionare serve pazienza. L'investimento si fa oggi ma il rientro non è databile.
Una soddisfazione?
Sempre con maciste Dischi: il successo di Gazzelle.
Un'altra?
Ermal Meta. Venne da me Vittorio Soave insieme a lui e partimmo. Poi i primi due dischi di Salmo.
Percentuale di rischio?
Spesso altissima. Ma per fare l'imprenditore servono coraggio e passione.
Cosa vuole la gente?
L'esclusività. E' disposta a pagare senza remore per cose esclusive, per dischi tirati in poche copie. Per questo sono convinto che la musica in forma fisica, che sia cd o vinile, continua a esistere.
Cosa le piace di un artista?
Quando ti chiede il confronto sulle idee.
L'estero?
Lavoriamo anche oltreconfine, lavoriamo sulla promozione degli artisti italiani all'estero.
I prossimi due appuntamenti in Italia e fuori confine nei quali crede molto?
Il tour estero di Dardust col nuovo disco previsto per maggio e poi il concerto de Le Vibrazioni al Forum di Assago il 26 marzo.



 

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