Laura Biagio Stadi 2019: dieci concerti per la coppia Pausini-Antonacci

Musica

Fabrizio Basso

Laura e Biagio (foto di Cosimo Buccolieri)
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Dieci concerti, dieci stadi e il sogno che diventino undici, come il numero dei giocatori che scendono in campo. E' stato presentato il progetto Laura Biagio Stadi 2019. Ne abbiamo parlato con Laura Pausini e Biagio Antonacci i quali hanno ancora un sogno da coronare: vorrebbero andare in concerto al San Paolo di Napoli ma a oggi non è possibile. L'INTERVISTA

(@BassoFabrizio)

E questo si che è un viaggio lungo oltre un quarto di secolo. Un viaggio in dieci stadi che si vorrebbe diventassero undici (se il San Paolo si concedesse per una sera alla musica il sogno sarebbe completo), che comincerà il 26 giugno a Bari e terminerà l'1 agosto a Cagliari. Questo fantastico percorso si chiama Laura Biagio Stadi 2019 e ce lo siamo fatti raccontare proprio dai due protagonisti, Laura Pausini e Biagio Antonacci.

Partiamo dall'origine. Come nasce?
Biagio: Da anni le proponevo di fare qualcosa insieme ma lei è sempre in giro per il mondo tanto è verco che mi manda sms a orari improbabili. Poi un giorno mi ha risposto sì, quasi cogliendomi di sorpresa e a quel punto non posso più tirarmi indietro. Addirittura il giorno dopo mi ha fatto andare a casa sua a Roma, tra le 17 e le 18.45 per fare le fotografie. Pensi che una volta mi chiede di cantare in spagnolo, io non lo facevo da 25 anni e lei mi dice che devo farlo e prima di un concerto mi manda tutte le tonalità con messaggi vocali. Capisce? prima di un concerto anziché concentrarsi si è preoccupata di mandarmi dei link vocali.
La magia dell'impresa?
Laura: Tirare fuori l'anima. La nostra e quella dei fan. Loro ci hanno dato tanto e noi con questo tour negli stadi vogliamo ricambiare.
La vostra amicizia è lunga.
Biagio: Nel 1993 io ero a Sanremo per la prima volta nella  categoria big. Lei c'era per la prima volta in quella nuovoe proposte. Io la conoscevo perché faceva, insieme al padre, pianobar in un locale di Bologna che frequentavamo. E poi io sono famoso per le sue canzoni
Laura (ride, ndr): Non è vero anche se ha scritto molte cose per me.
La verità?
Biagio: Nel mondo mi dicono che sono quello che ha scritto per la Pausini. Mi ricordo che ci siamo trovati una volta a Roma seduti sul divano bianco.
Laura: C'è ancora, è l'unico pezzo che ho portato dalla casa precedente, ha conosciuto tante cose della mia vita.
Biagio: Lì è nata Tra te e il mare. Io quasi improvvisavo, dopo ogni strofa Laur54a voleva sentire la successiva e alla fine ho eseguito tutto il brano. Oggi posso dire che l'ultima strofa me la sono inventata e che poi, nella versione definitiva è rimasta uguale.
Una canzone importante.
Laura: E’ stata anche la prima volta che mi sono un po’ ribellata per imporre Tra te il Mare. Credevo in quel pezzo e credo di avere avuto ragione.
Una amicizia forte.
Laura: Quando sono triste so che lui c'è. Una sera che non ero di ottimo umore ci siamo sentiti, mi è venuto a prendere e dopo una cena al giapponese mi ha portato a Rozzano (che da romagnola pronuncia con la doppia zz arrotondata, viene Rossano, ndr).
Biagio: Poi la ho portata alla Budineria dove io un po' di tempo prima facevo pianobar. Entrambi lo abbiamo fatto, abbiamo questa partenza comune. Io volevo che scoprisse dove ho iniziato. La gente era incredula mi dicevano Biagio sei tornato e io sorridevo e dicevo...e guardate chi vi ho portato, la Pausini.
Un tour così importante senza dischi nuovi.
Laura e Biagio: Non avevamo bisogno di un tour insieme per dimostrare qualcosa e neanche il bisogno di entrare nei meccanismi di un tour complicato come questo. Noi dobbiamo restituire alla gente quello che la gente stessa ci ha dato negli anni. Abbiamo la forza dell'amicizia e dell’empatia a sostenerci.
Fatti sentire ancora, che esce il special edition il 7 dicembre e in differenti versioni, contiene anche un magazine.
Laura: E' un progetto complesso. Il libro racconta la storia delle canzoni. Cosa succedeva in casa, cosa mi diceva mia figlia, cosa i genitori. Quando abbiamo deciso che la nostra canzone è Il coraggio di andare (si sente l'eleganza autoriale di Tony Maiello, ndr) per me è stata la conferma al mio bisogno costante di...conferma.
Avete pensato alla scaletta?
Laura: Per ora ci siamo mandati delle liste, ci lavoreremo concretamente nei primi giorni del 2019.
Biagio: Lei conosce mie canzoni che non ricordavo. I desiderata sono tantissimi.
Laura: Esistono formule per farne di più, i medley. Possiamo fare l'angolo Parentesi Canzoni Nascoste dove cantiamo brani poco noti del nostro repertorio. Quello che è certo è che staremo sul palco sempre e con un palco grande (la macchina organizzativa è già in moto, in azione c'è La Friends & Partner di Ferdinando Salzano, ndr). Possiamo fare un appello?
Certo.
Laura e Biagio: Dateci il San Paolo di Napoli.
Ha appena vinto il Latin Grammy Awards 2018 nella categoria Best traditional pop vocal album per il disco Fatti sentire. Un cartellone con una sua foto troneggia a Times Square.
Laura: Quando ho saputo è stata una giornata di pianto.
Orgogliosa di essere italiana?
Laura: La mia italianità è tutto, senza queste radici non avrei avuto questo percorso. Ho sentivo da vicino l’amore degli italiani e questo mi ha dato il coraggio per andare fuori dalla mia terra. Quando ho vinto il Grammy mi sono sentita la bandiera addosso. In passato ci speravo di vincere, quest’anno non me lo aspettavo e ho vinto. Io, quando ho saputo che ero in nomination, volevo esserci perché è un segno di rispetto per chi ti ha messo in condizione di esserci. Anche se non vinci. Poi sono l’unica straniera. Dopo i Grammy ci sono le feste ma io non vado mai: quando vinci c'è subito la conferenza stampa e poi ti portano in una stanza dove c’è un grammy e lì fai la foto e dopo un mese il premio ti arriva a casa col nome stampato: lo sto aspettando. Io finiti questi impegni sono andato in hotel con la famiglia a mangiare un hamburger doppio.
Il pop italiano è in buona salute o sente la concorrenza di trap e rap?
Laura e Biagio: Fare un tour senza avere nulla da promuovere significa che hai una storia. Auguro alle nuove generazioni di arrivare a questo punto un giorno.

 

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