Francesco Gabbani, tra Magellano Special Edition e l'Occidentali's record

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E' stato la conferma del 2017. Francesco Gabbani dopo avere vinto il Festival di Sanremo, ha fatto un tour estivo popolato da 140mila persone. Numeri enormi. Ora pubblica Magellano Special Edition e poi, nel 2018, rallenterà il ritmo. Ma solo per un attimo perché nella sua testa ci sono già cose nuove. Lo abbiamo incontrato e intervistato

(@BassoFabrizio)

Se è lecito parlare di un anno vissuto a tutta velocità, beh il 2017 di Francesco Gabbani è andato oltre la velocità della luce. I numeri sono straordinari: più di 140.000 persone si sono emozionate, hanno applaudito, hanno ballato, cantato in coro e condiviso il tour estiv di Francesco Gabbani che ha attraversato l'Italia con 44 date costellate di sold out. Gabbani ha chiuso lo scorso 30 settembre il tour estivo partito il 19 giugno da Verona dopo lo straordinario successo di Occidentali's karma(quintuplo Platino. oltre 166 milioni di views), del disco Magellano (platino) e di Tra le granite e le granate (platino/oltre 51 milioni di views) singolo con cui ha dominato le classifiche radio dell'estate 2017.  Il capitolo finale di questo viaggio incredibile è un disco live, pubblicato da Bmg Rights Management (Italy) e intitolato Magellano Special Edition, un doppio CDdisponibile anche su tutte le piattaforme di digital download e streaming, che contiene, oltre al disco originale Magellano, il CD live dal titolo Sudore, fiato, cuore che racchiude tutta l'energia di questo straordinario tour. E poi disponibile in edizione numerata e limitata il doppio vinile di Sudore, fiato, cuoreAbbiamo incontratoi Francesco Gabbani per rivivere attraverso le sue parole il film di questo anno che volge al termine.

Francesco quando si ferma?
Sono ancora in corsa e arrivo in fondo, capodanno compreso.
Cosa è per lei il riposo?
La montagna resta il mio rifugio, soprattutto le Alpi Apuane. Non riesco a frequentarle molto in questo periodo e mi viene da aggiungere per fortuna. Lo svago mi porta in primis lì.
Il video de La mia versione dei ricordi è girato in montagna.
Siamo andati in Val Badia. E’ un brano che rappresenta la mia parte più sentimentale, in montagna ritrovo i miei sentimenti e mi piace trattarli in musica.
Il CD live è un mix di più serate.
Abbiamo registrato tutto il tour a priori e quando ci siamo resi conto che pescando in vari concerti, quelli emotivamente più forti, scaturiva una energia più particolare.
Momenti più intensi?
Direi Pescara, Torino e Sanremo. Anche se il livello delle registrazioni è ottimo in quasi tutte le date.
Missione?
Per chi non c’è stato riceverà tutta l’energia, per chi c’è stato è un bel ricordo.
Uno dei concerti migliori è stato a Sanremo, dove tutto è cominciato.
All’Ariston sono andato scettico e invece è scaturita una serata superlativa. Ero emozionato, la vista sulla platea è quella, Festival o non Festival.
Nessuna proposta televisiva?
Per scelta non ho fatto cose televisive ma proposte ne ho avuto tante. Da una vita voglio fare il cantautore. Certo non lo escludo in futuro.
Cosa la frena?
Obiettivamente non è il mio mestiere, non mi ci approccerei con la consapevolezza di quando suono. Ora voglio andare avanti col mio percorso musicale.
A posteriori cosa racconta di questo tour?
E' il primo tour dove la gente paga il biglietto. Salivo sul palco legittimato a fare quello che facevo. Sapere che chi è venuto ad ascoltarti è venuto a posta in cerca di una emozione da una bella sensazione. I centinaia di chilometri percorsi non mi ha spiazzato ma mi hanno portato a una pace dei sensi: allora è tutto vero mi ripetevo.
Ricorda i suoi esordi?
Mio padre è un musicista con un negozio di strumenti musicali. Ho iniziato a scrivere canzoni a 12 anni e con le prime serate fatte in giro andavo in studio e mi producevo i singoli. La prima band fu Tricobalto. Una esperienza che mi ha formato.
Cantante o autore?
Forse è più bello scrivere le canzoni che cantarle. Se nelle mie canzoni c’è una vena critica è verso me stesso. Io sono il primo a vivere da occidentale, ci rifletto ma i meccanismi mentali sono quelli. Certo c’è stato il momento in cui volevo restare solo autore ma ora mi sento sollevato.
Proposito per il 2018?
Sento che è il momento di fermarmi e scrivere cose nuove.
Il prossimo tour nei palazzetti?
Lo spero. E per il prossimo disco voglio fare dei passi avanti. Da quando ho scritto queste canzoni sono cambiate tante cose e il mio percorso deve proseguire.

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