Intervista a Francesco Mirabelli, regista di The Anthitesis, il film con Crisula Stafida

Cinema

Paolo Nizza

Premiato come miglior opera prima al Fantafestival di Roma, The Antithesis è uno degli horror italiani più originali degli ultimi anni. In attesa che il film prossimamente venga distribuito da Minerva Pictures abbiamo incontrato il regista Francesco Mirabelli

Vita e Morte. Freddo e Caldo. Bene e Male. Materia e antimateria. Amore e odio. Come in filosofia e spesso nella vita, anche in The Anthitesis tutto accade attraverso lo scontro fra figure e concetti contrapposti. Sulle musiche del mitico Claudio Simonetti, la corvina e fascinosa Crisula Stafida (Tulpa, I Delitti del BarLume) indaga su una villa in cui accadono misteriosi fenomeni atmosferici. Completano il cast del film Karolina Cernic e Marina Loi (la scream Queen di Luco Fulci). A dirigere questo viaggio nell'incubo, sospeso tra alieni, magia e scienza, c'è Francesco Mirabeli, promettente regista agrigentino

Come mai hai scelto di esordire con un film di genere che mescola fantascienza e horror?

Ho voluto esordire con un film ibrido di fantascienza e horror per dar maggiore sfogo alle mie passioni più viscerali, ossia il cinema horror e l’astronomia più disparata, ancestrale e arcana per quanto concerne la comprensione umana. The Antithesis, fondamentalmente, segue gli stilemi del filone horror cospirazionista costituito da possessioni e predestinazioni…

 

C’è un regista a cui ti ispiri? Quali sono i tuoi maestri?

Piuttosto che ispirarmi a un determinato regista, cerco di cogliere spunti interessanti da molteplici autori del cinema, su tutti  Dario Argento,  Michele Soavi, Tobe Hooper, Lucio Fulci, John Carpenter, Wes Craven, e Mario Bava. La mia adolescenza è stata marchiata dalle loro incommensurabili quanto ineccepibili opere.

 

Quali sono i tuoi 5 film horror preferiti?

Dovendone scegliere rigorosamente cinque, direi – dopo un’accurata scelta – Nightmare dal profondo della notte,  Suspiria, Fog, Non aprite quella porta, Halloween, La chiesa.

 

Come è nata la collaborazione con Claudio Simonetti?

Avevo terminato il montaggio grezzo del film, ed ero alla ricerca di un compositore che potesse comporre musiche attinenti al film. Ricordai di avere tra gli amici di Facebook il maestro Claudio Simonetti e così lo contattai via social. Con mio sommo stupore Claudio si dimostrò molto affabile, cortese e disponibile, e dopo aver visionato alcune sequenze del film, accettò di collaborare. Si occupò della composizione del “Main Theme” e devo ammettere che il risultato finale del brano mi/ci piacque moltissimo, poiché sebbene da un lato ricordasse un po’ certe sue composizioni più celebri (Non ho sonno, tenebre e il cartaio su tutte), racchiudeva certe sonorità in una modalità del tutto innovativa. Credo che a tutt’oggi resti il miglior compositore italiano e auspico di tornarci a collaborare perché lo ritengo un autorevole maestro.

 

Perché hai scelto la talentuosa Crisula Stafida come protagonista?

Crisula Stafida la vidi per la prima volta nel tanto discusso  Tulpa di F. Zampaglione. Non appena redatto il soggetto, sentivo la necessità di doverla scritturare perché nel suddetto film mi era parsa abbastanza disinvolta e, con quei tratti somatici tipici greci che la caratterizzavano, mi conquistò nell’immediatezza. Non dimentichiamo, infatti, che Crisula ha origini Italo-greche. In seguito a molteplici vicissitudini che accompagnarono la pre-produzione del film, Crisula mi diede molto sostegno e supporto morale. Insomma, entrammo subito in empatia ! Recentemente l’ho apprezzata particolarmente nella fiction televisiva “I delitti del BarLume”, andata in onda su  Sky Cinema.

 

Come è nata l’idea di coinvolgere in un cameo una Scream Queen come Marina Loi?

Avevo quasi completato il cast artistico e mancava soltanto un ruolo, ossia la proprietaria del museo. Nelle mie intenzioni doveva essere un personaggio che rispecchiasse ambiguità e fascino nel contempo, e che a impersonarlo fosse un personaggio che rese glorioso il cinema nostrano d’un tempo. Così iniziai a pensare… rammentando una antecedente puntata della celeberrima trasmissione “Stracult”, nella quale tra i partecipanti vi erano: Michele Soavi, Sergio Stivaletti, Claudio Fragasso e appunto anche Marina Loi.  L’argomento di cui si parlava era lo zombie-movie made in Italy, e così, preso dell’entusiasmo andai subito a rivedere  la pellicola “Zombie 3” diretta negli anni ‘80 dal trio Fulci-Fragasso e Mattei, dove Marina interpretò uno dei ruoli primari. Di lì a poco, contattai Marina e le illustrai il progetto che sorprendentemente le piacque abbastanza e le suscitò molto interesse.

 

Perché la scelta di girare a Agrigento?

L’idea sostanziale era quella di girare in Sicilia per valorizzare il territorio Siculo, ottenendo, altresì, la collaborazione del film commission locale. Oltretutto, per le sequenze ambientate nei sotterranei, abbiamo avuto la possibilità di girare nei meandri dei suggestivi ipogei Agrigentini che conservano un fascino ragguardevole…. Quasi alchemico.

 

Che consigli daresti a un giovane che voglia esordire alla regia con un Film horror?

Anzitutto ci terrei a specificare che questo è un periodo in cui tendenzialmente il grande pubblico Italiano non gradisce i film indipendenti di genere horror. Preferisce di gran lunga i mainstream d’oltreoceano. Sicché bisogna far fronte a innumerevoli problemi di critica, malgrado ultimamente alcuni film nostrani “drammatici e d’autore” vengano piacevolmente prodotti da major blasonate e che hanno il pregio di discostarsi dalle solite commedie italiche che puntualmente ogni anno ci vengono propinate…un lampante esempio: Copperman, film drammatico e molto peculiare, prodotto da Notorious, Rai e Minerva, che uscirà nelle sale cinematografiche nel mese di Febbraio.

 

The Antithesis si chiude con una citazione di Lovecraft. Per il geniale scrittore “La più antica e potente emozione umana è la paura, e la paura più antica e potente è quella dell'ignoto. Sei d’accordo?”

Indubbiamente si ! H.P. Lovecraft è uno dei miei scrittori prediletti. Conosco in maniera certosina tutti i suoi racconti dei quali ne sono perennemente estasiato e ammaliato. La sopraccitata frase, mi è rimasta nel cuore, poiché la ritengo incontrovertibilmente veritiera. Sostengo che grossomodo tutti quanti siamo atterriti dal “non sapere”… d’altronde anche la morte, terrorizza parecchio in quanto superata essa vi è un abnorme punto interrogativo. L’ignoto credo che sia il più estremo tormento dell’essere umano e che, ahimè, non trova mai una risposta razionale e pragmatica.

 

Quale sarà il tuo prossimo film?

In realtà ne ho in cantiere due riguardanti il genere horror-thriller. Entrambi saranno prodotti da Multivision Pictures, e presenteranno tematiche essenzialmente differenti. Il primo sarà un thriller slasher molto efferato che prende le mosse da un cinema di stampo anni’80, mentre il secondo segue gli stilemi dell’horror diabolico contemporaneo per antonomasia e in voga attualmente.

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