Cannes 2018: Dogman fa impazzire anche la stampa estera

Spettacolo
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Dopo la trionfale accoglienza al Festival di Cannes, l’opera in concorso di Matteo Garrone sta raccogliendo anche il plauso della critica internazionale, con l’uscita di una serie di ottime recensioni

Tra i film più attesi di questa edizione del Festival di Cannes, Dogman di Matteo Garrone ha mostrato sin da subito di avere le carte in tavola per ottenere grandi risultati. L’accoglienza durante la presentazione è stata a dir poco trionfale, con dieci minuti di applausi riservati al regista e agli interpreti Marcello Fonte ed Edoardo Pesce al termine della proiezione.

Ma non è solo il pubblico di Cannes ad avere accolto positivamente l’ultima fatica di Garrone: anche le recensioni uscite nelle ore successive alla presentazione hanno fatto ricorso a toni entusiastici, con Wired che parla di un “vero capolavoro” e Badtaste di “forza pazzesca di un film asciutto e semplice”, tanto per citare un paio di esempi italiani.

Ma la pellicola ispirata alla vicenda del Canaro della Magliana (solo superficialmente, come ha tenuto a precisare lo stesso Garrone, perché poi la storia raccontata si discosta sensibilmente dal crudo fatto di cronaca) ha raccolto consensi anche oltreconfine, nelle prime, positivissime recensioni sulla stampa estera.

Sul prestigioso The Hollywood Reporter , Deborah Young parla di “superbe performance da parte di Marcello Fonte ed Edoardo Pesce, che sono entrambi attori professionisti, ma potrebbero tranquillamente essere spuntati dal desolato paesaggio che li circonda”. La sceneggiatura è “tesa e va dritta al punto, ma lascia spazio per un senso dello humor sardonico” e la giornalista loda anche il modo in cui “le luci e la fotografia, come in tutti i film di Garrone, ricoprono un ruolo principale e creano un mondo sospeso fra realtà e fantasia”.

Peter Bradshaw sul britannico The Guardian parla di Dogman come di un’opera avvincente, di un film con un “morso e una forza incomparabili”. E apprezza il modo in cui Garrone “mostra con brio la piccola vita felice di Marcello […] e poi la sua caduta nel desiderio di vendetta e nell’amarezza”.

“Se il cinema narrativo consiste nell’imbrigliare i personaggi e le atmosfere al servizio di una storia forte, allora il sequel de Il racconto dei racconti di Matteo Garrone centra in pieno l’obiettivo”, scrive su Screen Daily  Lee Marshall. Che prosegue parlando di un “esercizio estremamente impressionante di controllo registico”.

Questi sono solo i primi esempi, mentre dall’estero continuano a fioccare i riconoscimenti e già si scommette sul fatto che Dogman sarà ben distribuito a livello internazionale. Insomma, anche per la stampa straniera Matteo Garrone ha fatto centro. In attesa di conoscere il verdetto della Giuria del Festival di Cannes…

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