"V per Vendetta" usciva 15 anni fa: 5 curiosità sul film tratto dal fumetto di Alan Moore

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Il 17 marzo 2006 veniva proiettata nelle sale statunitensi la pellicola diretta da James McTeigue e adattata per il grande schermo dalle sorelle Wachowski. Dagli attori che hanno interpretato il protagonista alle simbologie nascoste nel film, sono tante le particolarità di quest'opera. Eccone alcune

“V per Vendetta” veniva proiettato per la prima volta nelle sale statunitensi il 17 marzo del 2006. Sono ormai passati 15 anni dall’uscita del film diretto da James McTeigue e adattato per il grande schermo dalle sorelle Wachowski. Un successo che si è conquistato da subito molti fan, fino a diventare un’icona politica con l’ormai famosissima maschera di Guy Fawkes che spesso appare anche in cortei e manifestazioni di protesta in tutto il mondo. Ecco cinque curiosità su questo film cult.

Tratto da una serie a fumetti

Il film è stato tratto dalla seria a fumetti della DC Comics “V for Vendetta”. L’opera scritta da Alan Moore e disegnata da David Lloyd dopo una prima pubblicazione negli anni Ottanta uscì per la DC Comics nel 1991 in tre parti, successivamente raccolte in un unico volume. La pellicola ripercorre abbastanza fedelmente le vicende della graphic novel, ma ci sono delle differenze che hanno fatto molto discutere. Una su tutte è che nel film non si faccia alcun riferimento all’anarchia (principale causa per cui si batte l’eroe rivoluzionario del fumetto), sostituita con il più generico ideale di libertà. Alan Moore dal canto suo si è totalmente dissociato dalla produzione del film.

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V è stato interpretato da due attori diversi

Inizialmente il ruolo di V, il protagonista, era stato affidato all’attore James Purefoy. Quando le riprese sono cominciate c’era effettivamente lui sotto l’iconica maschera di Guy Fawkes, ma dopo sei settimane decise di lasciare il set a causa della sua frustrazione per il fatto di dover recitare con il volto costantemente coperto per tutta la durata del film. A rimpiazzarlo arrivò allora Hugo Weaving, che aveva già lavorato con i produttori Joel Silver e le sorelle Wachowski interpretando l'agente Smith nella trilogia di Matrix. Weaving ebbe pochissimo tempo a disposizione per leggere il copione e accettare l’incarico, provvedendo a ridoppiare le scene già girate con Purefoy.

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Gli altri attori

Curiosa è anche la presenza di John Hurt nel cast, nei panni dell'Alto Cancelliere Adam Sutler. Hurt è infatti noto per aver interpretato anche il ruolo di Winston Smith nel film “Orwell 1984” del 1984. Lui stesso si disse restio a recitare in un altro film distopico, anche se stavolta il suo personaggio non è una vittima del potere ma il potere stesso. C’è poi un’indiscrezione che riguarda Natalie Portman, che interpreta Evey. In una famosa scena del film le vengono tagliati i capelli a zero mentre lei è in lacrime. Sembrerebbe invece che nella realtà lei desiderasse da tempo sperimentare questo look, ma che per motivi professionali non aveva mai potuto farlo.

Le scene difficili

Alcune scene del film richiesero grande impegno per la difficile realizzazione. Una di queste è quella del domino, in cui il protagonista ribalta le tessere che formano una gigantesca lettera “V”. Per questa scena sono state utilizzate 22mila tessere e sono state impiegate 200 ore per far assemblare il tutto da quattro professionisti del domino. Non meno impegnativa l’esplosione del Parlamento, per cui la produzione ottenne il permesso di girare solo tra la mezzanotte e le 4:30 del mattino, con la possibilità di bloccare il traffico soltanto per 4 minuti alla volta. Inoltre sono stati usati dei veri carri armati, ogni notte trasportati sul posto e ispezionati dal personale di sicurezza del governo.

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Il numero cinque e la lettera V

Infine una curiosità è la simbologia del numero cinque, che ricorre per tutta la durata del film, unita a quella della lettera “V”. La lettera “V” può essere infatti letta anche come il quinto numero romano. Denso di lettere “V” è il discorso di presentazione (nella versione originale le “V” sono esattamente 55) che il protagonista fa a Evey e dopo questo non manca di sottolineare la “V” presente anche nel nome di lei. Di più: il nome di Evey è composto da due lettere “E” (quinta lettera dell’alfabeto), una “Y” (venticinquesima lettera) e naturalmente una “V”. La stanza in cui V si era trovato recluso in passato era la numero 5. L’anniversario che “V” ha a cuore è quello della Congiura delle Polveri contro il re protestante Giacomo I d'Inghilterra, il 5 novembre 1605. Poco prima della scena finale si vede il Big Ben che segna le ore 11:05, una perfetta “V”, ma anche un riferimento alla data del 5 novembre (l’undicesimo mese). 

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