"Il grande freddo", 40 anni fa usciva il film capolavoro di Lawrence Kasdan: le curiosità
Il 28 settembre 1983 arrivava nei cinema degli Usa The Big Chill, pellicola diventata in breve un classico generazionale. Dal cast alla colonna sonora, dalle tematiche al successo che l’ha trasformato in un cult. Ecco tutto quello che c’è da sapere
Sono passati 40 anni dall’uscita in sala di The Big Chill (Il grande freddo come è stato titolato in Italia). Il 28 settembre 1983 arrivava nei cinema degli Usa il film di Lawrence Kasdan, diventato in breve un classico generazionale grazie alle tematiche affrontate in bilico tra commedia e malinconia, all’indimenticabile colonna sonora e un cast corale in stato di grazia che fece conoscere al grande pubblico giovani interpreti destinati a diventare star
Gli 80 film più iconici degli anni Ottanta, tra action, commedie, horror e fantascienzaLA GENESI - Lawrence Kasdan e Barbara Benedek iniziarono a scrivere The Big Chill nel settembre 1980, pensando alla sceneggiatura come una storia semi-autobiografica ispirata dal loro attivismo politico mentre frequentavano l’università negli anni ’60 e poi la loro disillusione nei confronti della società negli anni ’70
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di spettacoloL’ISPIRAZIONE - Mentre frequentava l'Università del Michigan, Kasdan ha vissuto alla fine degli anni '60 presso la Eugene V. Debs Cooperative House e questa esperienza l’ha influenzato nella sceneggiatura. Molti dei personaggi erano basati sui suoi coinquilini e il modo in cui cucinano i pasti in comune e condividono la casa richiama quel periodo della sua vita
Il Grande Freddo di Mister HurtLA TRAMA - Dopo la morte per suicidio di Alex Marshall, i suoi colleghi ex studenti dell’Università del Michigan e amici intimi partecipano al funerale nella piantagione di Tidalholm a Beaufort, in Carolina del Sud. Il gruppo di ex compagni del college (insieme alla fidanzata del morto) si riunisce e tutti sono ospiti nella villa di Sarah e Harold Cooper. Dopo essersi persi di vista per 15 anni, è l’occasione per ricordare i sogni e i progetti che li avevano accomunati alla fine degli anni Sessanta e notare quanto sono cambiati nel tempo
Addio William Hurt, da "Il bacio della donna ragno” a "Era mio figlio": i suoi film. FOTOLE TEMATICHE - Il film è una riflessione a tratti amara sulla generazione del Sessantotto, i “baby boomer” nati dopo la fine della Seconda guerra mondiale e impegnati in modo idealista nella contestazione giovanile. Una fase storica che ha dovuto fare i conti con il conflitto in Vietnam, secondo molti la fine del “sogno americano”. I protagonisti della pellicola sono quasi tutti disillusi o hanno vissuto il fallimento rispetto alle battaglie giovanili, o ancora sono diventati parte di quella "borghesia rispettabile" che avevano contestato solo 15 anni prima
IL CAST - Kasdan ha scritto i personaggi senza pensare ad attori specifici, tranne che per il ruolo di Nick, l’introverso psicologo reduce del Vietnam alle prese con la tossicodipendenza, scritto appositamente per William Hurt. Il film è stato un trampolino di lancio per le carriere di molti membri del cast, da Glenn Close a Kevin Kline (che interpretano la coppia Sarah e Harold), da Jeff Goldblum (il giornalista scandalistico Michael) a Tom Berenger (l’attore Sam Weber fresco di divorzio)
IL “NON RUOLO” DI KEVIN COSTNER - Alex, il cui suicidio dà avvio a tutta la trama, non appare mai visivamente, se non per la vestizione del cadavere di cui si vedono solo alcuni dettagli. È interpretato da Kevin Costner e inizialmente doveva comparire in alcuni flashback durante il finale del film ma alla fine Kasdan decise in montaggio di tagliare del tutto queste sequenze. “Non funzionava, mi sono sentito così male per questo”, ha detto il regista che per sdebitarsi diede una parte a Costner nel suo successivo film Silverado
LE RIPRESE - La produzione del film iniziò l'8 novembre 1982 ad Atlanta . Le riprese si sono svolte principalmente presso la Edgar Fripp House (chiamata "Tidalholm") nel centro di Beaufort, nella Carolina del Sud, dove era ambientato il film
COLONNA SONORA - Kasdan e la moglie Meg scelsero in prima persona le canzoni, per la maggior parte successi soul degli anni Sessanta della Motown. Dieci brani del film (più altre quattro canzoni dell’epoca non presenti nella pellicola) diventarono la soundtrack stampata su Lp: si va da My Girl dei Temptations a I Heard It Through the Grapevine di Marvin Gaye (usata nella scena iniziale della vestizione del cadavere), da A White Shade of Pale dei Procol Harum a (You Make Me Feel Like) A Natural Woman di Aretha Franklin
IL FUNERALE CON GLI STONES - Una delle scene più celebri è quella del funerale. Al termine Karen (interpretata da JoBeth Williams) suona all’organo You Can’t Always Set What You Want dei Rolling Stones, che poi scala lentamente nella versione originale registrata dalla band. Il brano degli Stones non verrà però incluso nella colonna sonora ufficiale. Anche Quicksilver Girl della Steve Miller Band avrà una sorte simile e non è mai stata inserita nelle soundtrack pubblicate negli anni
LA SCENA IN CUI TUTTI BALLANO - Altra scena cult è quella in cui al termine di una cena il personaggio di Kevin Kline mette al giradischi Ain’t Too Proud to Beg dei Temptations e tutto il cast inizia a ballare mentre fa le pulizie in sala e in cucina. Per girarla al meglio, tutti gli interpreti hanno indossato degli auricolari per ascoltare la canzone durante le riprese, rendendo più facile per loro mantenere il ritmo. Nel 2004 la canzone si è classificata 94esima nel sondaggio dell’AFI 100 Years…100 Songs
SUCCESSO - Il film, che aveva un budget di 8 milioni, ebbe un buon riscontro al botteghino, incassando oltre 56 milioni di dollari. Ottenne tre candidature agli Oscar (miglior film, sceneggiatura originale a Kasdan e attrice non protagonista a Glenn Close) e due ai Golden Globe (film e sceneggiatura) ma non si aggiudicò alcun premio. La sceneggiatura di Kasdan invece si aggiudicò il premio Bafta
Da The Blues Brothers a Scuola di Polizia, le 20 commedie cult degli anni 80. FOTO