Si è spento uno dei montatori più rispettati dell’industria cinematografica americana, capace di firmare alcune delle sequenze più indimenticabili degli ultimi cinquant’anni. Dall’azione al dramma, dalla commedia al fantasy, ha collaborato con registi come Hal Ashby e Warren Beatty contribuendo a successi amati dal grande pubblico. Nel 2023 aveva ricevuto il prestigioso Career Achievement Award dall’American Cinema Editor
Hollywood perde un maestro invisibile del cinema: Don Zimmerman, uno dei più noti e versatili montatori dell’industria americana, è morto all’età di 81 anni. A darne notizia è stata l’agenzia Perception PR, che ha scritto sui social: “Riposa in pace Don Zimmerman. Ci mancherai profondamente”.
La carriera di Zimmerman è stata un viaggio lungo cinque decenni, in cui ha plasmato con sapienza narrativa e ritmo decine di film, spesso molto diversi tra loro per stile e genere. Un talento del dietro le quinte capace di far pulsare l’anima del montaggio senza mai rubare la scena.
L'esordio con Hal Ashby e la nomination all’Oscar
La svolta nella sua carriera arrivò nel 1978 con Tornando a casa, intenso dramma post-Vietnam diretto da Hal Ashby con Jane Fonda e Jon Voight. Il film gli valse una nomination all’Oscar per il miglior montaggio, l’unica della sua carriera. Con Ashby lavorò anche al poetico e grottesco Oltre il giardino (1979), e nello stesso anno collaborò a Il paradiso può attendere di Warren Beatty.
Tra Rocky, Cobra e commedie leggendarie
Negli anni ’80 e ’90 Don Zimmerman divenne una firma riconoscibile nei titoli di apertura di alcuni film amatissimi dal pubblico. Lavorò al montaggio di due episodi della saga di Rocky – il terzo e il quarto – e poi passò al cult d’azione Cobra (1986) con Sylvester Stallone. Ma fu con la commedia demenziale che conquistò nuove generazioni: Ace Ventura - L’acchiappanimali (1994).
Un montatore trasversale: azione, fantasy e franchise
Capace di lavorare tanto sul dramma quanto sul fantasy, sull’horror come sull’action, Zimmerman ha continuato a lasciare il segno anche negli anni Duemila. Ha contribuito al successo di blockbuster come Una notte al museo (2006), Jumper - Senza confini (2008), Men in Black 3 (2012) e Red 2 (2013). Ogni volta, dietro la macchina da presa, c’era il suo sguardo preciso a dare coerenza, ritmo e respiro alla narrazione.
Nel 2023, Don Zimmerman ha ricevuto il prestigioso Career Achievement Award dell’American Cinema Editors, uno dei più importanti riconoscimenti per chi lavora nel montaggio. Un tributo all’eccellenza di un professionista che ha saputo attraversare generazioni di cinema con stile e competenza, rimanendo sempre fedele al cuore del racconto.
Se c’è una figura che lavora nell’ombra ma fa la differenza tra un film dimenticabile e un’opera fluida, emozionante, memorabile, quella è il montatore. E Don Zimmerman è stato uno dei più grandi. Il suo tocco ha reso possibili le lacrime, le risate e i pugni che milioni di spettatori hanno amato.
Ora che se n’è andato, resta il suo ritmo nei nostri occhi. E una lezione di stile che pulsa in ogni taglio.