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Trois amies, amori, amicizie e tradimenti. La recensione del film in gara a Venezia 2024

Cinema

Paolo Nizza

Frammenti di un discorso amoroso in una commedia drammatica ambientata a Lione. Un'opera che rimanda al cinema di Rohmer e Woody Allen interpretata da Camille Cottin, la mitica Andréa Martel della serie tv Call My Agent. Il lungometraggio verrà prossimamente distribuito nelle sale italiane da Lucky Red

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Amore, amicizia e infedeltà volteggiano abbarbicate in Trois Amies (Tre amiche), pellicola presentata in concorso alla 81.ma Mostra del cinema di Venezia (LA DIRETTA). Il primo dei tre film francesi in gara per vincere il Leone d’oro è un girotondo che pare uscito dalle pagine di Pierre De Marivaux, Deni Diderot e Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos. Una Fête Galante aggiornata agli anni 2000 e cadenzata dalle sonate per pianoforte composte da Beethoven e Mozart. Perché, come insegna Friedrich Nietzsche: “in virtù della musica le passioni godono di se stesse."

Trois Amies, la trama del film

Joan Belair è un’insegnante di inglese. La donna è sposata con Victor, hanno una bambina piccola. Solo che la donna non è più innamorata di suo marito e vorrebbe confessarglielo perché non ama fingere. Alice è la sua migliore amica. Insegna storia e geografia nella stessa scuola e rassicura Jona con queste parole: “Dopo un po’ la passione va a scemare, è normale. Io, per esempio, non sono stata mai innamorata di mio marito Eric, eppure la nostra relazione funziona e lui è innamorato pazzo di me”. Quello che Alice non sa è che il suo consorte la tradisce con la loro comune amica Rebecca. Joan, stanca di vivere nell’ipocrisia decide finalmente di lasciare Victor e l’uomo scompare. La sua dipartita sconvolgerà la vita e le relazioni delle tre amiche.

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le regole dell'attrazione

“Lione è l’ambientazione principale di questa storia” ci avvisa la voce fuori che ci accompagnerà per gran parte di Trois Amies. Una sorta di guida per orientarsi in questo girotondo amoroso. Anche se poi i personaggi del film si perdono, si ritrovano, si amano, si lasciano, si tradiscono, si perdonano. Perché i sentimenti mutano, le passioni si accendono per poi magari spegnersi. Le regole dell’attrazione sfuggono alla logica e i triangoli in amore, sovente non seguono la geometria euclidea. Parimenti a un lungometraggio di Eric Rohmer o di Woody Allen, il cineasta transalpino Emmanuel Mouret (già autore di Una relazione passeggera) sposa la leggerezza anche per illustrare i momenti più dolorosi di questa ronda in cui tragedia e commedia sono costantemente intrecciate, dall'alfa all’omega. D’altronde non è così anche la vita, una sorta di “complessità fortuita” su cui sovente non abbiamo il controllo. 

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“Il cinema non è una fetta di vita, ma una fetta di torta”.

Delle tante scene presenti in Trois Amies, ambientate nel buio di una sala cinematografica, si evince che Mouret ama i classici, i personaggi alla Buster Keaton che cadono e si rialzano ma che una caduta dopo l’altra continuano ad andare avanti senza voltarsi mai indietro e senza dare la colpa a nessuno. Ma il cineasta ha un debole per chi insegue i propri sogni, le proprie ossessioni e magari smarrisce la strada per poi imboccane un'altra. Non a caso fa capolino una sequenza di Notoriuos di Hitchcock. Perché per Sir Alfred “Il cinema non è una fetta di vita, ma una fetta di torta”. E in questa giostra che alterna il dolce con l’amaro, emerge ancora una volta il talento di Camille Cottin, capace di far ridere e commuovere con la stessa abilità. Al suo fianco Sara Forestier, India Hair, Grégoire Ludig, Damien Bonnard, Vincent Macaigne, Éric Caravaca, per un’opera che sarà distribuita in Itala da Lucky Red.