Kevin Spacey, standing ovation nella prima esibizione a Oxford dopo l'assoluzione

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Dopo il superamento delle vicende giudiziarie per le accuse di violenza sessuale, l'attore ha interpretato una scena della tragedia Timone di Atene di William Shakespeare in un evento sulla cancel culture

Standing ovation per Kevin Spacey, che lo scorso lunedì nel Sheldonian Theatre di Oxford ha calcato il palcoscenico per la prima volta dopo l’assoluzione dalle accuse di violenza sessuale. In occasione di un evento in onore del filosofo Roger Scruton, scomparso nel 2020 all’età di 75 anni, l’attore ha infatti interpretato una scena di cinque minuti tratta dalla tragedia Timone di Atene di William Shakespeare. L’opera narra la storia di un cittadino ricco, scialacquatore e circondato da compagni parassiti che, una volta travolto dai debiti e abbandonato da tutti, sceglie di condurre una vita solitaria in una caverna. Douglas Murray, l’editorialista che ha invitato Spacey per la performance, ha specificato a The Times che Timone di Atene può insegnare molto sulla cancel culture, cioè su ciò che “succede quando una società abbandona una persona senza motivo”.

IL DIFFICILE RITORNO SULLE SCENE

Un destino simile potrebbe essere ravvisato anche nella vita dello stesso Spacey a causa delle vicende giudiziarie che l’hanno coinvolto. Nel 2017, in un articolo pubblicato su BuzzFeed, l’attore Anthony Rapp aveva accusato l’ex interprete di House of Cards di molestie sessuali che aveva datato al 1986, quando aveva solo 14 anni, ma lo scorso ottobre una giuria di New York ha negato la responsabilità di Spacey e ha chiuso la causa del valore di 40 milioni di dollari. Lo scorso luglio, inoltre, la Southwark Crown Court di Londra ha assolto Spacey dalle accuse di violenza sessuale avanzate da quattro uomini in un altro procedimento, riguardante vicende risalenti al periodo tra il 2004 e il 2013 e durato quattro settimane. Come riportato da The Guardian, l’attore aveva negato le accuse, aveva definito gli addebiti contro di lui “follia”, “assolute c*****e “una pugnalata alle spalle” e aveva asserito che gli accusatori erano spinti da ragioni finanziarie. L’accusa aveva invece ribattuto asserendo che Spacey fosse un “bullo sessuale” che aveva sfruttato fama e potere per abusare i ricorrenti. Nonostante le sentenze favorevoli, Spacey non ha ancora fatto ritorno alle produzioni mainstream cinematografiche, televisive e di teatro, se non nel ruolo vocale di un antagonista che nel film Control dirotta a distanza il veicolo a guida autonoma della ministra del governo britannico. Fuori dalle aule di tribunale, le questioni sembrano quindi restare ancora aperte, tanto che pochi giorni prima dell’apparizione di Spacey a Oxford un cinema di Londra ha ritirato l’offerta di ospitare la première della pellicola con la voce dell’attore premio Oscar.

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