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Mostra Cinema Venezia 2023, Garrone: "Racconto storie, non parlo di politica"

©Ansa

L'ottava giornata dell’80ª edizione del Festival ha visto due film in Concorso, Io Capitano di Matteo Garrone e Origin di Ava DuVernay. Tra i Fuori Concorso la serie Znam Kako Dises (Conosco la tua anima) di Alen Drljević, a Orizzonti Extra debutta In the Land of Saints and Sinners con Liam Neeson e alla Settimana della Critica arriva About Last Year, unico film italiano in gara. Sergio Castellitto ha ricevuto il Premio Bianchi. La Biennale ricorda Giuliano Montaldo, regista di Sacco e Vanzetti morto oggi a 93 anni

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La conferenza stampa di Znam Kako Dises (Conosco la tua anima) di Alen Drljević

Il regista della serie tv Fuori Concorso a Venezia80 racconta le sfide affrontate dietro la macchina da presa

La morte del regista Giuliano Montaldo, il ricordo della Mostra di Venezia

La Mostra di Venezia ricorda con affetto Giuliano Montaldo. Il presidente, il direttore generale, il consiglio di amministrazione, il direttore della Mostra del Cinema e la Biennale di Venezia tutta “ricordano con particolare stima e affetto il regista, sceneggiatore e attore Giuliano Montaldo, maestro del cinema italiano e figura emblematica del cinema di impegno civile, autore di opere di notorietà internazionale quali Sacco e Vanzetti (1971), Giordano Bruno (1974), Marco Polo (1977)” si legge in una nota della Biennale Giuliano Montaldo ha intrecciato la sua carriera con la Mostra di Venezia fin dal sorprendente esordio con Tiro al piccione nel 1961, film riproposto restaurato nel 2019 in Venezia Classici, sezione della quale era stato presidente della giuria nel 2014. In seguito Giuliano Montaldo ha partecipato alla Mostra con altri titoli acclamati quali Gli occhiali d’oro (1987), premiato con l’Osella d’oro per la scenografia e i costumi, e Tempo di uccidere (1989), tratto dal libro premio Strega di Ennio Flaiano. Nel 2008 ha presentato il documentario L’oro di Cuba.

Addio Montaldo, Murino: "Un grande dolore"

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Addio A Giuliano Montaldo, Castellitto: "Un gigante del cinema"

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Alberto Barbera: “Giuliano Montaldo nella storia del nostro cinema”


“Ha un posto nella storia del cinema italiano, quel grande cinema del secondo dopoguerra che in quel momento era uno dei più amati in tutto il mondo. Eravamo secondi soltanto agli americani in termini di successi, anche commerciali. Lui è stato uno dei protagonisti di questo cinema, ha lasciato film indimenticabili. È una giornata tristissima”. Lo ha detto il direttore della Mostra del Cinema di Venezia Alberto Barbera commentando la notizia della morte di Giuliano Montaldo. “Era anche una persona straordinaria, è raro trovare delle persone così aperte e disponibili, generose con tutti”, ha aggiunto Barbera.


Le reazioni alla morte di Giuliano Montaldo dalla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia Le parole di Roberto Cicutto, presidente della Biennale


"Uno degli incontri più belli e uno dei primi della mia vita nel cinema". Con queste parole Roberto Cicutto, presidente della Biennale ha ricordato il regista scomparso. "Tanti ricordi, ma uno in particolare: quando girava "Sacco e Vanzetti", io facevo il quarto assistente alla produzione e lui mi disse: "Guarda, dobbiamo girare due settimane la scena del processo a Cinecittà, vieni a fare la comparsa, così guadagni un po' di più". Questo è il mio ricordo affettuoso per Giuliano".

La recensione di Priscilla di Sofia Coppola

Tratto dalla autobiografia Elvis and Me, la regista americana porta in concorso al Lido un lungometraggio che racconta la relazione amorosa tra  Priscilla Ann Wagner Beaulieu e il re del Rock and Roll. Leggi la recensione di Priscilla

Sofia Coppola e Priscilla Presley

©Getty

Sofia Coppola e Priscilla Presley

Pierfrancesco Favino ricorda Giuliano Montaldo: "Ho avuto la fortuna di lavorare con lui e la ritengo davvero una grande fortuna”


“Mi dispiace moltissimo. Indipendentemente dal regista, è un uomo a cui ho voluto molto molto bene. Mi dispiace moltissimo di questa notizia, mi fa davvero male saperlo” ha detto all’Adnkronos Pierfrancesco Favino, che aveva recitato nell’ultimo film di Montaldo, L’industriale, del 2011. “Ho avuto la fortuna di lavorare con lui e la ritengo davvero una grande fortuna” ha aggiunto l’attore.


I dubbi esistenziali di Foto di gruppo

ll cortometraggio diretto da Tommaso Frangini è in Concorso nella sezione Settimana Internazionale della Critica. Scopri il film

Il red carpet di Enea

Il regista Pietro Castellitto e gli attori Sergio Castellitto, Benedetta Porcaroli e Giorgio Quarzo Guarascio alla settima giornata di Venezia80

La recensione di Coup de Chance di Woody Allen

Ancora una volta, il grande regista americano ricorda quanto siano la fortuna e il caso a determinare le nostre vite. Girato a Parigi, il lungometraggio è stato presentato Fuori Concorso al Lido. Leggi la recensione di Coup de Chance

Matteo Garrone, racconto l'Europa in controcampo vista dai migranti

"Volevo mostrare tutta la parte del viaggio dei migranti che di solito non si conosce, cambiare l'angolazione, una sorta di controcampo, puntata dall'Africa verso l'Europa e raccontare in soggettiva l'esperienza di questi giovani con tutti i vari stati d'animo" dice all'Ansa il regista, protagonista oggi a Venezia 80 in Concorso con il nuovo emozionante film Io Capitano, interpretato da due giovanissimi, Seydou Sarr e Moustapha Fall. Seydou e Moussa lasciano Dakar per raggiungere l'Europa, attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare. "Volevo raccontare questo viaggio epico, che è un'Odissea contemporanea, dal loro punto di vista per cercare di far rivivere allo spettatore questa esperienza. Per poterlo fare ho avuto bisogno di un continuo aiuto da parte di chi realmente ha fatto il viaggio, da chi è sopravvissuto, sia in fase di scrittura che di riprese, per cercare di dare a questo racconto una verità necessaria per il rispetto di tutte queste persone" spiega. Su eventuali strumentalizzazioni politiche Garrone risponde: "Il tema che tocco è un archetipo, il viaggio verso una terra promessa da un paese più povero a uno più ricco, e noi siamo italiani lo sappiamo bene cosa significhi. E poi c'è come una domanda che loro si pongono: perchè i nostri coetanei possono venire liberamente in vacanza in Senegal e noi se vogliamo andare lì dobbiamo rischiare la vita? C'è un tema di libertà, di libertà di circolazione e di giustizia e questo va al di là della politica sui migranti in Europa"

Sergio Castellitto: "Io al Centro Sperimentale? Idea affascinante"

Non lo dice chiaramente, ma lo smentisce ancora meno: "Ho letto la notizia anche io, è un'idea affascinante, ma in caso sarebbe una nomina non di appartenenza, ma di competenza". Così oggi Sergio Castellitto replica a chi gli chiede se è vero che sarà lui a dirigere il Centro Sperimentale di Cinematografia. L'occasione al Lido è stata il conferimento del Premio Pietro Bianchi 2023 da parte dei Giornalisti Cinematografici Italiani

Il saluto dell'Anpi

"Ciao maestro, ciao compagno, ciao Partigiano. Il dolore è immenso ma più forte sarà la volontà di tutta l'Anpi e di tutti i sinceri democratici di tenere stretti nelle battaglie che ci aspettano e nella vita di ogni giorno la tua profonda coerenza, la tua cultura, il tuo cinema resistente. Ti abbracciamo ora e sempre". Così il presidente dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo, commenta la scomparsa del regista e scrittore Giuliano Montaldo

Lutto nel mondo del cinema, è morto il regista Giuliano Montaldo

Si è spento nella sua casa di Roma Giuliano Montaldo. Nato a Genova nel 1930 avrebbe compiuto 94 anni il prossimo 22 febbraio. Vicini a lui sua moglie Vera Pescarolo,la figlia Elisabetta e i suoi due nipoti Inti e Jana Carboni. Per scelta della famiglia non si terranno esequie pubbliche. Regista, sceneggiatore e attore, diresse oltre 20 film, 16 dei quali musicati da Ennio Morricone che rendono Montaldo il regista con cui il compositore ha collaborato più volte, entrati nella storia del cinema fra cui: Gli Intoccabili (1969) con John Cassavetes, Sacco e Vanzetti (1970) con Gian Maria Volonté che valse a Riccardo Cucciolla il premio per il Miglior attore protagonista al Festival di Cannes del 1971, Giordano Bruno (1973) ancora con un immenso Gian Maria Volonté e con Charlotte Rampling, L'Agnese Va A Morire (1976) con una superba interpretazione di Ingrid Thulin, Gli Occhiali d'Oro (1987) tratto dal romanzo omonimo di Giorgio Bassani, con Philippe Noiret, Rupert Everett, Stefania Sandrelli e Valeria Golino, fino al suo ultimo film da regista scritto con Andrea Purgatori, L'Industriale (2011) con Pierfrancesco Favino, film vincitore di innumerevoli riconoscimenti fra cui 4 Globi d'Oro della stampa estera. Montaldo fu molto attivo anche nella produzione di grandi opere televisive come il kolossal in 8 puntate Marco Polo, prodotto da Rai e Nbc nel 1982, trasmesso in 46 Paesi del mondo, vincitore agli Emmy Awards. Un'epica e complicatissima impresa girata a Venezia, Marocco, Cina e Mongolia portata a termine solo grazie all'ostinazione e all'entusiasmo suo e della moglie Vera, sua inseparabile collaboratrice. Appassionato di musica, Montaldo curò la regia per grandi teatri nazionali ed internazionali di celebri opere liriche fra cui Turandot (1983), Il Trovatore (1990), La Bohème (1994), Otello (1994), Il flauto magico (1995), Nabucco (1997) e Tosca (1998) presentata allo Stadio Olimpico di Roma. A soli 14 anni Montaldo venne rastrellato dai nazifascisti in Liguria e deportato sul fronte al sud. Riuscì a scappare per poi unirsi alla Resistenza nel Gruppo di Azione Patriottica (Gap) della sua città. Debuttò come attore nel 1951 in Achtung! Banditi! di Carlo Lizzani con Gina Lollobrigida e, sempre di Lizzani, in Cronache di poveri amanti con Marcello Mastroianni, interpretando successivamente nella sua carriera una ventina di film diretti, fra gli altri, da Luciano Emmer, Francesco Maselli, Elio Petri, Valerio Zurlini, Margarethe von Trotta, Nanni Moretti, Carlo Verdone e, per ultimo, da Francesco Bruni in Tutto quello che vuoi che nel 2018 gli valse un premio David di Donatello per la sua interpretazione. Aiuto regista in numerosi film fra cui La lunga strada azzurra (1957) e Kapò (1960), e in seguito regista della seconda unità in La battaglia di Algeri (1966), tutti diretti da Gillo Pontecorvo, Montaldo esordì come regista nel 1961 con Tiro al piccione che, restaurato dalla Cineteca Nazionale, fu presentato nel 2019 alla Mostra del Cinema di Venezia.  Nel 1999, e fino al 2009, fu il primo presidente di Rai Cinema e nel 2016-17 presiedette l'Accademia del Cinema Italiano-Premi David di Donatello. Nel 2002 fu nominato Cavaliere di Gran Croce dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Nel 2021, nel suo libro autobiografico Un Grande Amore pubblicato da La nave di Teseo, Montaldo ha raccontato per la prima volta in prima persona il film della sua vita, ricostruendo in modo molto avvincente oltre settant'anni di carriera davanti e dietro la macchina da presa, e insieme il profondo legame d'amore e di lavoro in comune con sua moglie, da lui definita "il mio migliore collaboratore". Sulla coppia sono stati realizzati vari documentari diretti, fra gli altri, da Fabrizio Corallo (Vera & Giuliano), Marco Spagnoli (Quattro volte vent'anni) e una serie di saggi fra cui Dal Polo All'Equatore di Alberto Crespi.

Giuliano Montaldo

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Giuliano Montaldo

Chi è Jacob Elordi, l'interprete di Elvis Presley nel film Priscilla

L'attore australiano che interpreta il re del rock and roll nel film in Concorso alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia diretto da Sofia Coppola è famoso dal 2018 grazie ad un ruolo importante nel film Netflix The Kissing Booth ed è diventato un volto noto del piccolo schermo nel 2019, quando ha iniziato ad interpretare Nate Jacobs nella serie televisiva Euphoria. Ecco tutto quello che bisogna sapere su di lui (vita sentimentale inclusa)

Jacob Elordi

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Jacob Elordi

Lino Banfi e Francesco Arca padrini del Green Drop Award

C'è grande attesa per la consegna del Green Drop
Award, presente alla Mostra Internazionale d'Arte
Cinematografica di Venezia per la dodicesima volta consecutiva. Dopo tante "madrine" nelle edizioni precedenti, da Claudia Cardinale a Claudia Gerini, da Stefania Sandrelli a Francesca Cavallin, da Nancy Brilli a Tessa Gelisio, venerdì 8 settembre a salire sul palco per consegnare il premio nella sala dell'Ente Fondazione dello Spettacolo all'Hotel Excelsior saranno due "padrini": Lino Banfi e Francesco Arca. Il premio collaterale, riconosciuto dalla Biennale di Venezia, sarà assegnato al film, fra quelli in Concorso nella selezione ufficiale Venezia 80, che avrà interpretato al meglio "i valori dell'ecologia e dello sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alla conservazione del Pianeta e dei suoi ecosistemi per le generazioni future, agli stili di vita e alla cooperazione fra i popoli", come recita la ragione fondativa del premio istituito da Green Cross, l'organizzazione creata oltre trent'anni fa dal premio Nobel Mikhail Gorbaciov e introdotta in Italia da Rita Levi Montalcini. Il comitato d'onore del Green Drop Award, tutto al femminile, è composto da Claudia Cardinale, Paola Comin, Simona Izzo, Ottavia Piccolo, Stefania Sandrelli, Chiara Tonelli

Agnieszka Holland racconta The Green Border

"Uno dei motivi per cui ho deciso di raccontare questa storia è che mi sento responsabile in qualche modo di quello che sta succedendo nel mio paese e nel suo confine" ha detto la regista polacca ai microfoni di Sky TG24

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L'arrivo di Valentina Bellè a Venezia80

Valentina Bellè è una delle protagoniste di Lubo, il film di Giorgio Diritti che sarà presentato in Concorso il 7 settembre

Valentina Bellè

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Valentina Bellè arriva a Venezia80

Sergio Castellitto ha ricevuto il Premio Pietro Bianchi

L'attore, interprete di Enea, il film diretto dal figlio Pietro in Concorso al Festival, ha ritirato il riconoscimento attribuito dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici

Sergio Castellitto

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Sergio Castellitto riceve il Premio Pietro Bianchi