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Mostra Cinema Venezia 2023, Garrone: "Racconto storie, non parlo di politica"

©Ansa

L'ottava giornata dell’80ª edizione del Festival ha visto due film in Concorso, Io Capitano di Matteo Garrone e Origin di Ava DuVernay. Tra i Fuori Concorso la serie Znam Kako Dises (Conosco la tua anima) di Alen Drljević, a Orizzonti Extra debutta In the Land of Saints and Sinners con Liam Neeson e alla Settimana della Critica arriva About Last Year, unico film italiano in gara. Sergio Castellitto ha ricevuto il Premio Bianchi. La Biennale ricorda Giuliano Montaldo, regista di Sacco e Vanzetti morto oggi a 93 anni

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Venezia 80, Matteo Garrone in concorso con "Io capitano". L'INTERVISTA

Io Capitano di Matteo Garrone segue le vicissitudini di due ragazzi che dal Senegal provano ad arrivare in Europa. “In fondo è una grande avventura, è un’Odissea contemporanea”, racconta il regista a Sky TG24: “L’idea è di raccontare questa storia in una sorta di controcampo, noi siamo abituati a mettere la macchina da presa dalla parte dell’Occidente verso l’Africa”.

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Seydou Sarr, Matteo Garrone e Moustapha Fall sul tappeto rosso


Seydou Sarr, Matteo Garrone e Moustapha Fall

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Il red carpet per l'anteprima di "Io Capitano"

Sul profilo X (ex Twitter) de La Biennale di Venezia è possibile seguire il red carpet per l'anteprima di Io Capitano.

Garrone agli Oscar con "Io Capitano"? "Se mi invitano a Los Angeles..."

“Cannes? Il festival?": Matteo Garrone scherza con la stampa sulla mancata selezione all’ultimo Festival di Cannes del suo Io Capitano. E sulla possibilità di rappresentare l’Italia agli Oscar dice: "Se mi invitano a Los Angeles...". Poi ricorda i suoi precedenti al Lido. "La prima volta fu a 18 anni, venni da insegnante di tennis con un'allieva, la Mostra era in corso, A giocare al Des Bains c'era un famoso regista, Nanni Moretti, non vidi neppure un film, il cinema non mi interessava e pensavo ad una carriera nel tennis", racconta, "sono tornato che avevo 27 anni con degli ospiti su un furgone scassato, per tre giorni dormimmo in pineta e altri tre all'Excelsior. Poi sono diventato appassionato di cinema, e ci venivo sempre, ho ricordi meravigliosi. Oggi vivo l'emozione della prima volta in concorso".

Orizzonti Extra, presentato oggi "In the Land of Saints and Sinners" di Robert Lorenz

Per Orizzonti Extra arriva In the Land of Saints and Sinners di Robert Lorenz, con Liam Neeson (assente a Venezia), Kerry Condon, Jack Gleeson, Colm Meaney, Ciarán Hinds e Sarah Greene. Ambientato nell’Irlanda degli anni ’70, ruota intorno al personaggio di Finbar Murphy (Liam Neeson) che, desideroso di lasciarsi alle spalle il suo oscuro passato, conduce una vita tranquilla nella remota città costiera di Glen Colm Cille, lontano dalla violenza politica che attanaglia il paese. Quando arriva una minacciosa banda di terroristi, guidata da una donna spietata di nome Doireann (Kerry Condon), Finbar scopre presto che uno di loro ha abusato di una giovane ragazza del posto. Dovrà scegliere se rivelare la sua identità segreta o difendere i cari.

Desmond Eastwood, Robert Lorenz e Colm Meaney

©Getty

Desmond Eastwood, Robert Lorenz e Colm Meaney

"Vivants" di Alix Delaporte Fuori Concorso a Venezia

Fuori Concorso viene presentato oggi Vivants di Alix Delaporte, con Alice Isaaz, Roschdy Zem, Vincent Elbaz, Pascale Arbillot, Pierre Lottin e Jean-Charles Clichet. La protagonista del film, Gabrielle, giovane giornalista che entra a far parte di un prestigioso network di informazione. In assenza di un’adeguata formazione, deve però dimostrare di essere all’altezza in mezzo a molti reporter di lunga esperienza. Intanto sviluppa un rapporto particolare con Vincent, il caporedattore del programma per cui lavora.

il cast di vivants

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Da sinistra a destra: Vincent Elbaz, Pascale Arbillot, Pierre Lottin, Alix Delaporte, Alice Isaaz and Jean-Charles

Montaldo, il ricordo del regista Francesco Bruni

"Ho rimandato una visita a te troppo a lungo, pensando - forse intimamente sperando - che avrei potuto venire a trovarti a fine riprese. Sono stato stupido, sciatto, ingrato. Non me lo perdonerò mai, anche se so che, da signore qual eri, tu mi hai perdonato. Grazie di tutto, Giuliano". Affida a un post su Facebook il suo dolore per la scomparsa del regista Giuliano Montaldo e il suo rammarico per non aver rimandato una vista a lungo attesa il regista Francesco Bruni che lo ha diretto nel film Tutto quello che vuoi del 2018, ruolo che gli è valso il David di Donatello come Miglior attore non protagonista

Garrone, i sopravvissuti al viaggio in mare mi hanno dato verità

C'è Mamadou Kouassi della Costa d'Avorio, è un uomo fatto, 15 anni fa ha fatto il viaggio dal suo paese, attraversando il deserto subsahariano in Niger, arrivando in Libia, patendo le torture e poi imbarcandosi in mare. Ora vive a Caserta e ha aiutato Matteo Garrone a rendere ancora più vero Io, capitano, il film in sala da domani con 01 in 203 copie e oggi applaudito in concorso a Venezia 80 e che molto probabilmente potrebbe essere il candidato italiano agli Oscar. E poi ci sono Seydou Sarr e Moustapha Fall, i due protagonisti senegalesi, attori per caso, facce meravigliose con la voglia di Europa negli occhi e i primi autografi da firmare. E ci sarebbe stato anche Fofana Amara, il vero capitano che a 15 anni si ritrovò a guidare una barca di 250 migranti come lui senza averne mai condotta una e davvero urlò Io Capitano: ora vive in Belgio, sposato con una donna conosciuta nel centro di accoglienza a Catania, hanno figli ma non ancora il permesso di soggiorno e per questo a Venezia non è potuto arrivare nonostante abbia ispirato la storia e collaborato al film. Io, Capitano è un Pinocchio attualizzato, un mix con Gomorra (lo dice il regista citando due suoi film) ed è anche "un'Odissea contemporanea, in cui i due ragazzi sono un simbolo della loro generazione globalizzata, parte di una migrazione che non è solo quella della fuga dalle guerre e dalle catastrofi climatiche. Il 70% degli africani sono giovani - spiega all'ANSA Garrone - e hanno il legittimo desiderio di migliorare la loro vita, essere liberi di circolare. E' un fatto di giustizia: perchè ai loro coetanei europei è permesso andare in vacanza in Senegal in aereo e loro al contrario devono affrontare un viaggio della speranza senza sapere se arriveranno vivi?". Garrone ha scelto appositamente il Senegal e per protagonisti due minori poveri con dignità che hanno internet e voglio andare in Europa per stare meglio, lavorare, mandare i soldi a casa, diventare calciatori e rapper. "Ci vuole coraggio per fare quel viaggio e io stesso - racconta Mamadou - ero tentato di tornare indietro ma poi ho deciso di rischiare". La sua storia ha ispirato Garrone così come quella del giovane capitano e per aggiungere verità ai due attori protagonisti "che mai erano usciti dal Senegal" non ha mai dato il copione, "ogni giorno venivano sul set ed era un scoperta, come se vivessero l'avventura raccontata nel film, con i momenti di gioia e quelli di disperazione", racconta il regista che ha girato a Casablanca, Dakar e nel mare davanti Marsala. Cosa si augurano questi africani? "Che gli europei ci capiscano, comprendano il nostro desiderio di libertà che è universale, lo stesso dei ragazzi occidentali. E che ci siano canali di ingresso sicuri, che l'Europa non dia soldi a paesi come Libia e Tunisia che calpestano i diritti umani. E anche che gli spettatori vedano le nostre sofferenze. Oggi - dicono - è una grande emozione". Il controcampo di Garrone, il "guardare l'Europa dal lato opposto, quello dell'Africa - conclude il regista - è una scelta che mette in luce un mondo di persone con i loro sogni, desideri, persone non numeri come quelli della conta dei morti sulla rotta del Mediterraneo cui siamo assuefatti". Il film si ferma prima dell'arrivo e il dopo? "Non so se avrò intenzione di raccontarlo ma non entro nel merito politico, da regista racconto una storia sul piano etico e universale di ingiustizia"

Morte Giuliano Montaldo, il ricordo di Lucia Borgonzoni

"È stato uno dei primi a puntare sulla serialità in televisione quando i grandi registi non ci pensavano neanche, ha dettato le linee del cinema che stiamo vivendo anche oggi, perchè è una persona e un grande artista attuale" ha detto ai microfoni di Sky TG24 la Sottosegretaria alla Cultura

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Morte Giuliano Montaldo, il ricordo di Alberto Barbera

"Ha fatto parte di quella generazione di attori che ha reso immenso il cinema italiano del Secondo Dopoguerra e l'ha reso famoso in tutto i mondo, l’ha fatto amare da spettatori di ogni paese e di ogni continente" ha detto ai microfoni di Sky TG24 Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. "Impariamo da lui a guardare alla vita con grande ottimismo"

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Ava DuVernay, regista di Origin in Concorso a Venezia80


Ava DuVernay

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Ava DuVernay

Il protagonista Moustapha Fall

L'attore racconta le sensazioni provate durante le riprese di Io capitano

Il protagonista Seydou Sarr

L'attore condivide l'esperienza personale e cinematografica

Matteo Garrone racconta la genesi di Io capitano

Il regista racconta il viaggio nella realizzazione del film oggi in Concorso

I migliori film di e con Giuliano Montaldo, da Sacco e Vanzetti a Gli intoccabili

L'avventura nel mondo del cinema di Giuliano Montaldo è iniziata nel lontano 1952 davanti alla macchina da presa. L'inizio della carriera da cineasta, nel 1961 con Tiro al piccione, non ha impedito all'autore di mettersi alla prova ancora come attore fino all'ultimo film nel 2022 (GUARDA LA FOTOGALLERY

Montaldo, Sgarbi: "Nel suo cinema impegno civile e rigore formale"

Con Montaldo scompare uno dei più importanti protagonisti italiani del cinema d'autore, quello dell'impegno civile, coniugato con un grande rigore formale ed estetico. Un cinema popolare e militante, ma fedele ai fatti e alla storia". È l'omaggio di Vittorio Sgarbi, Sottosegretario alla Cultura, al regista scomparso. "Ho avuto modo di conoscerlo e apprezzarne non solo il profilo professionale, ma anche la straordinaria sensibilità di uomo che è possibile riscontrare nel libro autografico Un grande amore, edito da La Nave di Teseo, in cui Giuliano Montaldo racconta per la prima volta il film della sua vita: oltre settant'anni di carriera, davanti e dietro la macchina da presa, raccolti dal filo rosso che lo lega alla moglie Vera, in una grande storia di amore e di cinema" conclude Sgarbi

Garrone: "Racconto storie e non parlo di politica"

"Il mio film Io capitano mette in luce delle ingiustizie e racconta questa odissea dei due personaggi. Purtroppo di mestiere faccio il regista e racconto le storie. Di quelle posso parlare perchè le ho vissute attraverso gli sguardi dei ragazzi che lavorano con me. Non ho approfondito l'aspetto politico legato all'Unione europea o parlare di quello che potrebbero fare o meno. Non parlo di cose che non conosco in maniera approfondita". Lo dice il regista Matteo Garrone durante la conferenza stampa del film Io capitano, in Concorso oggi alla Mostra del Cinema di Venezia, di cui è anche sceneggiatore e produttore

Seydou Sarr, Matteo Garrone e Moustapha Fall

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Seydou Sarr, Matteo Garrone e Moustapha Fall

La conferenza stampa di Origin di Ava DuVernay

"Come regista nera donna molte volte mi sono sentita dire di non iscrivermi ai festival internazionali come la Biennale Cinema, che le nostre storie non avrebbero interessato nessuno. Dicevano che nessuno sarebbe venuto alle nostre conferenze stampa e proiezioni. Oggi è successo. Non è successo in otto decenni ma oggi sì. Spero che la porta che questo ha aperto rimanda aperta. L'unico modo per rispondere a qualcuno che ti dice che non sarà interessato, è di uscire e farlo" ha commentato la regista del film in Concorso oggi a Venezia80

Io capitano domani in 200 sale non doppiato

"Per la prima volta in Italia abbiamo deciso di uscire in sala in lingua originale. Siamo felici di portare questo film oltre 200 sale da domani con questo elemento di ulteriore novità". Lo dice Paolo Del Brocco di Rai Cinema durante la conferenza stampa del film Io capitano, in Concorso oggi alla Mostra del Cinema di Venezia

Matteo Garrone, il tema di Io capitano ricorda Pinocchio

"Il film rimanda in parte a Gomorra e, dal lato fiabesco, all'ultimo mio film, Pinocchio. Anche il racconto di Collodi si muove partendo da un burattino che tradisce il padre e si trova a contatto di un mondo pericoloso". Lo dice il regista Matteo Garrone durante la conferenza stampa del film Io capitano, in Concorso oggi alla Mostra del Cinema di Venezia, di cui è anche sceneggiatore e produttore. "Siamo rimasti fedeli il più possibile ai racconti dei ragazzi, ma volevamo anche fare un viaggio di formazione, raccontare la crescita interiore di questi ragazzi, tra gioia e orrore" aggiunge.  "Ho inserito dei sogni nel film per aiutare a raccontare la parte interiore del ragazzo, per dare al personaggio una maggiore profondità"