Il capostipite dei film sugli zombie è pronto a tornare, in una versione che promette di essere rispettosa della visione di Romero e dei suoi numerosi sottotesti
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Solo in un anno come il 1968 poteva uscire un horror tanto libero e socialmente impegnato come La notte dei morti viventi, opera prima di George Romero. Questo film, che ha lanciato gli zombie al cinema senza mai esplicitamente nominarli, è davvero diventato un capolavoro globale che appartiene a tutti (non solo metaforicamente). Per una dimenticanza, la pellicola non è stata infatti protetta dal copyright, facendo apparire sul mercato diverse versioni più o meno apocrife e in qualche modo imparentate con il capostipite. Oggi però arriva la notizia che si sta davvero lavorando a un nuovo sequel, rispettoso delle idee di Romero e con il supporto anche della sua famiglia.
Un capolavoro a soli 115.000 dollari
Greg Nicotero bazzica da decenni il mondo degli zombie. Ha diretto quasi 40 episodi di The Walking Dead e, prima ancora, è stato un collaboratore di George Romero tanto da lavorare addirittura a un documentario sulla nascita de La notte dei morti viventi. Paradossalmente l’autore di questa seminale opera non poté godere a pieno di uno dei più grandi successi anche economici di tutta la storia del cinema per una dimenticanza. Nicotero racconta che il regista era stato costretto a cambiare il titolo all’ultimo minuto e nessuno dei coinvolti nella produzione si accorse sul momento che lo fece senza registrare il nuovo nome. Il problema della mancanza di copyright fece perdere molti milioni di dollari in primis allo stesso Romero, che però soprattutto perse parte del controllo creativo su quanto aveva creato. La notte dei morti viventi venne rielaborata, riletta e riproposta nei modi più strani e a volte svilenti senza che lui stesso potesse fare legalmente nulla per evitarlo. Non tutti i progetti che pescavano da quell’immaginario costruito originariamente con un budget di soli 115.000 ne rispettarono l’animo contestatario e profondo. Oggi tuttavia si staglia di fronte a noi la possibilità di godere di qualcosa in grado di restare fedele a quel capostipite del “gore d’autore”.
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Ogni epoca ha gli zombie che si merita
A garantire sulle buone intenzioni che animano la prossima versione de La notte dei morti viventi è Christine Romero, ex moglie del regista che sta seguendo il progetto in veste di supervisore creativo attraverso la Sanibel Films. Christine ha detto di essere eccitata al pensiero degli artisti coinvolti in questo nuovo sequel, garantendo che “rivisitare il mondo che George ha creato sarà gratificante per i fan”. Tra i nomi che si occuperanno di questa operazione ci sono Nikyatu Jusu e LaToya Morgan. Quest’ultima si è già detta entusiasta di poter mettere mano al materiale originale, dopo aver già partecipato come produttrice e autrice a The Walking Dead. Mentre Morgan promette di “andare anche oltre” quanto immaginato da Romero, la regista Nikyatu Jusu ha omaggiato l’importanza del film originale, non solo nel panorama horror: “La versione originale de La notte dei morti viventi è un qualcosa che risuona ancora ai tempi d’oggi. Ogni epoca ha un determinato tipo di zombie che la rispecchia, perché gli zombie riescono a mostrare il nostro modo di trattarci gli uni con gli altri, mostrandoci chi è il vero mostro”.
Quanto detto dall’autrice del premiato Nanny (che all’ultimo Sundance ha vinto il Gran Premio della Giuria) evidenzia un aspetto importante, finora da noi solo lambito: l’importanza dei sottotesti presenti nell’opera del 1968. Si trattava ai tempi di una crudele critica alla favola del Sogno Americano, che conteneva al suo interno la metafora di una società automatizzata, dove si è costretti a mangiarsi l’uno con l’altro. Il finale, con la polizia che uccide il protagonista nero al posto dello zombie, ci racconta quanto La notte dei morti viventi sia tutt’altro che “un morto che cammina”. Si tratta di un film che regala ancora oggi spunti tristemente attuali e per questo attendiamo come non mai una nuova rilettura. Ogni epoca ha gli zombie che si merita e i prossimi potrebbero essere più inquietanti che mai.