Cinema, Franceschini: "Cerchiamo di estendere finestra di 90 giorni tra sala e streaming"

Cinema

Il ministro della Cultura ha parlato al convegno dell'Anica 'La fabbrica delle immagini non si ferma'. "Il limite vale già per i film italiani finanziati pubblicamente, proviamo ad allargarlo come fatto in Francia"

Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha intenzione di rivedere e ampliare il decreto che limita la diffusione dei film in streaming prevedendo una finestra temporale obbligatoria tra l'uscita in sala e la messa a disposizione del titolo sulle piattaforme.

Decreto già firmato per film con contributi pubblici

"Ho già firmato il decreto che prevede 90 giorni nelle sale prima di andare sulle piattaforme - ha detto Franceschini - Questo vale da sempre in Italia per i film italiani che hanno avuto contributi pubblici. Ora stiamo lavorando, un po' come hanno fatto in Francia, per immaginare una norma che estenda" la finestra "anche a tutti i tipi di film, italiani e non italiani".

I fondi pubblici e il tax credit

 

 "Molto si è fatto per la cultura e per il cinema in questi ultimi anni", ha aggiunto Franceschini  che  è intervenuto oggi al convegno Anica "La fabbrica delle immagini non si ferma", ricordando i 150 milioni stanziati nel 2014 diventati 750 nel 2022 e norme come il tax Credit. 

I dati degli incassi negli ultimi 4 anni

Secondo i dati diffusi durante il convegno, gli incassi del settore tra box office e indotto di bar e eventi sono stati di 250 milioni nel 2020 e di 225 milioni nel 2021. Nel 2019, prima della pandemia, si era sfiorato il miliardo complessivo con 920 milioni di euro. Per il 2022 la stima è di una ripresa lieve, con 370 milioni. "Bisogna ricostituire un rapporto con lo spettatore, è una scommessa", ha detto Marta Donzelli, produttrice e presidente della Fondazione centro sperimentale di cinematografia.

"Streaming va accompagnato, non contrastato"

Il settore, ha spiegato il direttore delle strategie settoriali e impatto di Cassa Depositi e prestiti Andrea Montanino, comprende 9mila imprese che generano 65mila posti di lavoro e un fatturato di 13 miliardi euro, il dieci per cento totale europeo. L'85 per cento delle imprese fattura perà meno di un milione di euro e soltanto il due per cento supera i dieci milioni. Secondo Montanino il settore sarà trasformato dal cambiamento della domanda: "Un sondaggio ci dice che il 54 per cento degli italiani preferisce vedere i film a casa, il 13 per cento al cinema, è un elemento che va accompagnato e non contrastato. Millennials e premillennials preferiscono lo streaming, sono loro che determineranno la fruizione". 

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