Esce nelle sale cinematografiche oggi, 7 ottobre, il sequel della commedia d'animazione campione di incassi
Baby Boss 2 – Affari di Famiglia - The Boss Baby: Family Business è nuovamente diretto dal regista TOM MCGRATH (la serie di Madagascar, Megamind) ed è stato prodotto da JEFF HERMANN, p.g.a. (Kung Fu Panda 3). Basata sui libri di MARLA FRAZEE, la sceneggiatura è firmata da MICHAEL MCCULLERS (la serie di Austin Powers, Baby Mama, Baby Boss - The Boss Baby), da un soggetto di McGrath e McCullers. Le musiche sono firmate dal Premio Oscar® HANS ZIMMER (Il Re Leone - The Lion King, Baby Boss - The Boss Baby) e STEVE MAZARRO (Baby Boss - The Boss Baby, SpongeBob: Amici In Fuga - The SpongeBob Movie: Sponge on the Run). Il film è al cinema dal 7 ottobre
Baby Boss 2 - Affari di Famiglia, la trama del film
Dopo il grande successo di incassi della commedia firmata DreamWorks Animation, nominata per il Premio Oscar, tornano i fratelli Templeton, Tim e il Baby Boss Ted. I due sono diventati adulti e ognuno ha preso la propria strada. Tim è ormai un padre di famiglia, mentre Ted è l’amministratore di un fondo di investimenti. A prendere la scena è un nuovo Baby Boss dall’approccio autoritario e un’attitudine sfacciata, al punto da riunire nuovamente tutti…e ispirare una nuova attività di famiglia. Tim e la moglie Carol, la persona che sostiene tutta la casa, vivono in un quartiere residenziale con la brillante figlia di 7 anni Tabitha e l’adorabile neonata Tina. Tabitha è la prima della classe a scuola, un prestigioso istituto per piccoli geni, e prova un’altissima considerazione per lo zio Ted, al punto di voler diventare come lui. Tim, ancora scottato dai ricordi del passato, è preoccupato che sia eccessivamente focalizzata sullo studio da perdersi le esperienze di un’infanzia normale.
Solo quando la piccola Tina rivela di essere un’agente segreto per Baby Corp. in missione per smascherare gli oscuri segreti della scuola di Tabitha e del suo misterioso fondatore, Dr. Erwin Armstrong, i due fratelli avranno modo di riunirsi in una maniera totalmente inaspettata e di rivalutare il significato e il valore di famiglia.
Non mancheranno i genitori dei Templeton, ormai diventati nonni, oltre alla disorientata sveglia di Tim, Wizzie.
approfondimento
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L’inizio di Baby Boss 2
Sono passati cinque anni da quando il mondo ha avuto l’opportunità di conoscere e apprezzare le vicende di Tim e Ted Templeton, il singolare fratello più piccolo, sempre vestito con abito scuro e valigetta 24 ore in mano. Era arrivato in sala Baby Boss - The Boss Baby, un film di grande successo riuscito grazie al talento del regista Tom McGrath, dell’autore Michael McCullers, e dello straordinario gruppo di lavoro di DreamWorks Animation. La pellicola è stata nominata per il Premio Oscar® come Miglior Film d’Animazione, ha guadagnato più di 500 milioni di dollari in tutto il mondo e ha ispirato una popolare serie di successo trasmessa da Netflix dal titolo Baby Boss: Di Nuovo In Affari - The Boss Baby: Back in Business. Ma, nell’estate 2018, quando DreamWorks Animation ha per la prima volta sottoposto a McGrath l’ipotesi di dirigere un nuovo capitolo della saga, il regista non è stato immediatamente certo della scelta.
“In quel momento, avevo appena chiuso un lungo periodo di lavoro senza interruzioni che mi aveva portato a seguire 5 film nella loro interezza e stavo immaginando di prendermi un periodo di pausa,” racconta McGrath. “Baby Boss - The Boss Baby è un progetto che ho amato quanto quelli di Madagascar, e nasceva dalla mia volontà di raccontare la storia di due fratelli. Per questo mi sono interrogato a lungo su cosa potessi fare in un secondo film e sono così arrivato alla conclusione che avendo chiuso il primo film su Tim adulto, avremmo dovuto riprendere la storia dal momento in cui l’avevamo terminata.”
McGrath si è così riunito allo sceneggiatore del primo film, McCullers, e i due si sono scambiati le prime idee per definire il soggetto di questo secondo film. “Nella prima pellicola avevamo sviluppato un’idea, una sorta di formula segreta, che trasformava gli adulti in bambini, così abbiamo pensato di puntare a riportare sia Tim che Ted agli anni di infanzia. Li abbiamo immaginati adulti, con vite separate e distanti, che poi è quello che è successo a me e mio fratello. È stato il mio fratello più grande a spiegarmi come si facevano i film quando avevo dieci anni, ma poi sono io quello che è finito a lavorare a Hollywood, mentre lui si è fatto una famiglia e ha continuato a vivere nella nostra città di nascita nello stato di Washington. Per certi versi, io ho sempre avuto il rimpianto di essere sempre così assorbito dal mio lavoro da non avere mai avuto modo di avere rapporti stabili e che lui non abbia mai realizzato le sue ambizioni creative. Si tratta di un grande punto di contrasto fra i personaggi e lo abbiamo usato anche per animare il film."