Stefano Sollima racconta il film nel quale lo ha voluto Michael B. Jordan: un thriller politico, con azione e adrenalina, tratto dall'omonimo romanzo di Tom Clancy.
L'azione è ciò che gli è più congeniale oltre che un genere cinematografico che gli riesce, oggettivamente, molto bene. Però Stefano Sollima non si limita a rendere credibili, o addirittura semplici, acrobazie adrenaliniche perché riesce sempre a sviluppare in maniera approfondita anche la psicologia dei suoi personaggi.
Si vede chiaramente in “Senza rimorso di Tom Clancy” la pellicola che ha recentemente diretto, dal 30 aprile disponibile su Prime Video e visibile anche su Sky Q. “A me l’azione per azione interessa relativamente - dice il regista romano - mi piace molto raccontare gli esseri umani in situazioni speciali. Magari certo sono situazioni estreme ma io metto sempre al centro il personaggio. Credo sia sempre interessante vedere come il personaggio cambi nel corso della storia. E’ un processo che in genere parte già in fase di scrittura, perché io parto sempre dal personaggio per poi costruire attorno a lui tutta la messa in scena. Ad esempio nel film c’è un momento in cui il personaggio di Michael è dentro un aereo che sta precipitando: a me interessa cogliere le emozioni di una persona che si trova in una situazione di così grande pericolo”.
La pellicola è tratta dall'omonimo romanzo di Tom Clancy, scrittore scomparso nel 2013, adorato romanziere del genere spionaggio (e di quel genere particolare chiamato techno-thriller): nel film si seguono le vicende dell’esperto marine John Clark e della sua furia vendicativa, dopo che dei sicari russi gli uccidono la moglie incinta, seppur fosse lui il vero bersaglio. Per lui avranno inizio tormenti e rabbia, oltre che una “cieca” caccia ai colpevoli che lo porterà a scongiurare una guerra più grande di lui.
Protagonista un eccezionale e acrobatico Michael B. Jordan (già conosciuto nei due “Creed” e “Black Panther”) e che del film è anche produttore. “Con Michael B. siamo stati subito in sintonia anche perché è stato lui a scegliermi, racconta Sollima. Questa è stata una fortuna: avevo un produttore che era anche protagonista del film e quindi ho avuto il massimo della libertà creativa. Non c’è stata nessuna discordanza”.
Stefano Sollima, conosciuto per la sua cura nei dettagli e il grande impegno che richiede a tutti i suoi attori, conclude ridendo: “Pretendo molto dagli attori, è vero, ma è la stessa identica cosa che pretendo da me stesso perché quando faccio un lavoro mi do completamente. E’ una serietà che chiedi come atto dovuto e atto di rispetto al film, al lavoro che tu stai facendo e allo spettatore che guarderà la pellicola. Il pubblico vuole vedere qualcosa che sia il frutto della massima concentrazione possibile di tutte le persone coinvolte”.