Nel film con Riccardo Scamarcio l'attrice-italo brasiliana interpeta una donna del Sud in cerca di amore, riscatto e libertà. Su Netflix dal 5 febbraio
Schiva e riservata ma, lo si intuisce dalle prime parole, determinata. Gaia Bermani Amaral sembra avere la stessa grinta di Bianca, il personaggio che interpreta nel film prodotto e interpretato da Riccardo Scamarcio e diretto da Rocco Ricciardulli, su Netflix dal 5 febbraio. Quarant’anni da poco compiuti, nata a San Paolo in Brasile ma cresciuta a Milano, padre brasiliano e mamma italiana, doppio passaporto e doppio amore per entrambi i paesi, Gaia si è divisa fino ad ora tra moda, spot pubblicitari, cinema e televisione. Instancabile e piena di voglia di fare ha esordito sul grande schermo con il film di Roberto Faenza “ I giorni dell’abbandono” ambientato a Torino mentre si è trasferita in Puglia per raccontare la storia di un amore impossibile, nel sud degli anni ’50, nel film di Ricciardulli.
Riccardo Scamarcio è Ciccio, un contadino sposato e ribelle, in cerca di un futuro migliore per se e di una dignità per i suoi compaesani costretti a lavorare la terra per dei soldi da miseria. Lei invece è Bianca, la figlia bellissima e intoccabile di Cumpà Schettino, il proprietario terriero in odore di mafia, angherie e corruzione. Un amore, appunto impossibile, che fa della voglia di ribellione e libertà il suo vero motore generatore. Fiera e coraggiosa Bianca rappresenta, dice Gaia “una donna moderna nella sua determinazione e nella sua voglia di riscatto. Un personaggio che ho amato e ammirato molto”, conclude l’attrice italo-brasiliana.