Sacha Baron Cohen rivela che Borat non ritornerà

Cinema

Camilla Sernagiotto

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L’attore ha dichiarato che il suo celebre personaggio non tornerà più sugli schermi. Quindi quella del sequel da poco uscito del celebre mockumentary dovrebbe essere la sua ultima apparizione. Il comico ha ammesso di aver rispolverato il giornalista kazako protagonista del film del 2006 perché sentiva "la democrazia in pericolo"

Sacha Baron Cohen ha rivelato che il suo personaggio di Borat non ritornerà, perlomeno per parecchio tempo.

L’ha dichiarato durante un’intervista a Variety in cui ha ammesso il motivo per cui ha voluto rispolverare il suo celebre personaggio scomodo: “Sentivo che la democrazia era in pericolo, sentivo che la vita delle persone era in pericolo quindi mi sono sentito costretto a finire il film”.

L’attore che nel 2020 ha riportato sugli schermi il giornalista kazako Borat Sagdiyev, protagonista dell’omonimo mockumentary del 2006, ha rivelato di averlo fatto a causa del pericolo legato alla presenza di Trump in veste di Presidente degli Stati Uniti.

Originariamente il film avrebbe dovuto vertere sul pericolo di Trump e del trumpismo. Ciò che il coronavirus ha dimostrato è che la diffusione di bugie e di teorie di cospirazioni può avere un effetto letale”, ha affermato Sacha Baron Cohen a Variety.

Ho tirato fuori Borat per colpa di Trump. C’era uno scopo per questo film mentre adesso non credo ci sia più questa necessità di far vivere ancora questo personaggio. Quindi diciamo che per ora è rinchiuso nell’armadio”.

Il sequel di Borat

Si intitola Borat - Seguito di film cinema o addirittura Borat - Seguito di film cinema. Consegna di portentosa bustarella a regime americano per beneficio di fu gloriosa nazione di Kazakistan ma è meglio conosciuto con il titolo più semplice di Borat 2.

Diretto nel 2020 da Jason Woliner, è il sequel del finto documentario del 2006 Borat - Studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan, allora diretto da diretto da Larry Charles.

 

La trama vede il giornalista kazako Borat Sagdiyev fare ritorno negli States dopo quattordici anni di lavori forzati in un gulag per il disonore arrecato al suo Paese con le precedenti avventure.

 

Convinto di essere diventato famoso, si muove in incognito travestendosi in maniera eccentrica per non farsi riconoscere. Il suo obiettivo è quello di fare sposare la figlia con qualcuno che sia vicino alla Casa Bianca di Donald Trump.

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Il sequel di Borat è stato girato e completato in segreto in piena pandemia da Covid-19.

Durante le riprese, Sacha Baron Cohen si è quasi sempre presentato in incognito, all’insaputa dei presenti. Tra le tante azioni compiute dall’attore, ricordiamo la partecipazione al congresso repubblicano vestito da membro del Ku Klux Klan e l’irruzione al comizio di Mike Pence travestito da Donald Trump.

 

Ha dovuto anche vivere per diversi giorni in casa di repubblicani negazionisti del Covid a causa del lockdown.
Dopo aver intonato una canzone razzista e violenta durante una manifestazione di estrema destra, ha ottenuto dapprima approvazione ma poi ha rischiato di essere linciato non appena la sua vera identità è stata scoperta.


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