Petra, la recensione della quarta storia “Morti di carta”

Cinema sky cinema

di Massimo Vallorani

Su Sky Cinema è andata in onda la quarta storia di "Petra" con protagonista Paola Cortellesi e la regia di Maria Sole Tognazzi. Ecco le prime impressioni dell'ultimo episodio della nuova produzione targata Sky Original, ricordando che tutte le altre puntate sono disponibili On Demand

Frammenti di Petra

La scatola dove Petra raccoglie i piccoli cimeli delle sue indagini è sempre riposta con cura nella sua libreria. Una pietra, un pezzo di corda, piccoli ricordi da conservare, come fossero pezzi di un puzzle da rimettere insieme. Così sembra essere la vita di Petra, frammenti sparsi di un’esistenza sfocata e a tratti disillusa. E anche questo è il sentimento che fa da background, a questa quarta storia, l’ultima di questa prima stagione.

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Roma, tra ricatti e delitti

“Morti di carta”, questo il titolo della puntata (reperibile, come le altre tre storie precedenti su Sky On Demand) è una bella avventura poliziesca, riuscita nei tempi e nella narrazione, un po’ lenta all’inizio ma che poi progressivamente si apre a degli scenari interessanti. Prima di tutto, il caso si svolge lontano da Genova e si sposta a Roma con le sue strade del centro in cui spiccano i palazzi dei potenti, dei nobili e di insospettabili personaggi legati al Vaticano. E cosa c’è di meglio della capitale per ambientare una storia che vede al suo centro l’assassinio di un giornalista televisivo, con il vizietto di rovistare nel torbido dei potenti di turno per ricavarci cospicue somme di denaro? Sembrerebbe una semplice storia di ricatti e soldi, senonché questo è il classico gancio non solo per mettere in mostra uno strano mondo, miscuglio di spettacolo, ricchezze e vizi pubblici e privati, ma di far emergere il privato di Petra, che scopriamo, è nata e vissuta a Roma, ha una sorella in piena crisi coniugale e un ex marito con cui prima o poi lei dovrà confrontarsi.

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Un po' giallo, un po' commedia

Insomma ci sono tutti gli elementi narrativi che servono. Un’inchiesta che scotta e un privato di cui non eravamo ancora a conoscenza. In più anche qualche tocco di leggerezza inserito qua e là, che ci fanno pensare tanto ad una  commedia poliziesca. Paola Cortellesi (Petra) e Andrea Pennacchi (Antonio Monte) si dimostrano ancora una volta sempre più affiatati, capaci con i loro dialoghi di deviare anche verso venature comiche. Certamente espedienti narrativi per ricucire le trame più ricche di finzione e nello stesso tempo di uscire un po’ dal tecnicismo del giallo per diventare spunti di un racconto altro, fatto di mondi sommersi, di tempi, di uomini e cose. Perfetta anche la regia di Maria Sole Tognazzi capace con le sue immagini di risolvere il tutto evitando colpi di scena improvvisi e cercando di regalarci invece un racconto sinuoso in cui ad emergere sono le fragilità più che le forza dei personaggi, ritratti quasi sempre in bilico tra rassegnazione sorriso e speranza.

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A presto, Petra!

Quello che possiamo aggiungere da parte nostra è l'auspicio di rivedere al più presto Petra e il suo mondo. Il materiale letterario non manca di certo e la volontà di Sky di regalarci altre storie pure. Non resta quindi che aspettare.


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