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Gli irripetibili anni 80: le 5 sequenze cult di una decade straordinaria

Cinema sky cinema

Simone Soranna

Da sabato 12 a domenica 20 settembre, Sky Cinema Collection si popola del meglio del cinema anni 80 con oltre 80 film che hanno caratterizzato il decennio e fatto la storia del cinema. Per l'occasione ecco cinque sequenze epiche tratte da 5 capolavori degli "Eighties"

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“Nostalgia, nostalgia canaglia!” cantavano Al Bano e Romina Power. Un sentimento valido per qualsiasi passione ma che, se accostato a quella cinefila, non può che portare a riflettere sulla gloriosa decade degli anni Ottanta. In molti si sono interrogati su cosa sia successo nel mondo del cinema in quegli anni, sul perché siano stati prodotti film talmente indimenticabili da diventare cult leggendari e soprattutto come mai proprio oggi, negli anni più contemporanei, il gusto per quella narrazione sembra aver trovato nuova vita. Quesiti interessanti ma che lasciamo affrontare ad analisti più esperti. Noi, da semplici spettatori amanti del cinema, non possiamo perdere l’occasione unica di riassaporare le pellicole che hanno scolpito quell’epoca e il nostro immaginario. L’appuntamento è fissato da sabato 12 a domenica 20 settembre, su Sky Cinema Collection. Per pregustarci la maratona, abbiamo preparato un piccolo percorso mirato a ricordato cinque tra le sequenze più celebri partorite proprio in quell’occasione. 

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Harry ti presento Sally

Harry ti presento Sally è probabilmente la commedia romantica più famosa di sempre. Una scrittura sopraffina, una regia elegante e due attori in stato di grazia hanno cambiato per sempre le regole del genere e provocato amici e fidanzati a confrontarsi sulla parità dei sessi, le relazioni intime tra amanti e non, e tutti gli argomenti chiacchierati e sbertucciati nel film. Una pellicola estremamente godibile e divertente, ricca di trovate cinematografiche senza precedenti ma che tutti, proprio tutti, ricordano soprattutto per il dialogo nel diner. 

E.T. L'EXTRATERRESTRE

Le avventure di Elliott ed E.T. hanno commosso e meravigliato il pubblico di tutto il mondo. Una storia di amicizia senza barriere, un romanzo di formazione, una critica all’omologazione e al divario generazionale tra genitori e figli. Insomma, un film unico che ha contribuito a segnare l’immaginario collettivo con l’estetica fanciullesca tipicamente statunitense (la palla da baseball, le BMX) e resa immortale dalla colonna sonora di John Williams. In molti sono concordi nell’affermare che si tratti del capolavoro di Steven Spielberg. Tutti invece sono convinti che il momento in cui le biciclette prendono il volo, sia il momento più magico della Storia del cinema. 

Ritorno al futuro

La trilogia di Ritorno al futuro è, per molti cinefili, una sorta di feticcio. Il primo capitolo, nel particolare, uno dei film più amati di sempre. Difficile scegliere un solo momento cardine in quello che è un lungometraggio che in tantissimi conoscono a memoria, battuta per battuta. Come dimenticare la mitica macchina del tempo (in tutti i sensi), lo stralunato Doc (Grande Giove!) o i paradossi temporali raccontati con estremo divertimento e senso dello spettacolo da Robert Zemeckis? Proprio per questo, forse, il momento più rappresentativo del film è appunto quello dello show (musicale e non cinematografico) cui prende parte Marty imbracciando la chitarra ed estasiando le folle con una Johnny B. Goode ante litteram. 

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Flashdance

What a feeling! Questo il pensiero scolpito dall’espressione dei volti del pubblico dopo la visione del film. Questo anche il titolo della hit cantata da Irene Cara e composta dal “nostro” Giorgio Moroder. Un brano epico destinato a non morire mai che fa da colonna sonora nell’ultima sequenza della pellicola. Flashdance ha fatto sognare, commuovere e, ovviamente, ballare tutte le generazioni. Un’operazione senza sbavature sfiorata anche dai grandi autori. Prima di Adrian Lyne infatti, per la regia erano stati contattati David Cronenberg e Brian De Palma. 

Ghostbusters- Gli Acchiappafantasmi

Nel 1984, Ivan Reitman, dà vita a un nuovo culto. Già, perché gli Acchiappafantasmi capitanati da Bill Murray e Dan Aykroyd ancora oggi sono venerati come divinità. È sufficiente pensare a quanti gadget, modellini, poster o costumi di Halloween/carnevale sono venduti su modello di quel film per capire la portata incommensurabile del lavoro. Anche in questo caso, estrapolare una sola sequenza risulta tanto difficile quanto limitante. Tuttavia, forse la prima chiamata di emergenza che giunge in caserma è la migliore per riassumere il sapore e il gusto del film: dalle buffe facce di chi lo popola sino alle mitiche tute d’assalto, passando ovviamente per l’inimitabile Ecto 1. 

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