Riviera International Film FestivaL 2020 : Claudia Gerini premia i vincitori

Cinema
Barbara Tarricone

Barbara Tarricone

Barbara Tarricone ci racconta la serata finale del  RIFF,  la manifestazione dedicata ai registi under 35 che si è conclusa lo scorso 29 agosto. Ecco il racconto della serata 

Lunga vita al cinema Indipendente

“Il cinema indipendente va sempre sostenuto e vanno sostenute le idee dei giovani, dei ragazzi che non sono  solo il nostro futuro ma anche  il nostro presente. Ecco perché  sono voluta venire al Riviera International Film Festival, mi piace essere qui tra talenti emergenti ed internazionali. E poi che cos’è il cinema indipendente? Solo quello più povero, ma non di idee, di soldi!”  Con ili suo sorriso e il suo pragmatismo Claudia Gerini è la perfetta padrona di casa della serata finale della quarta edizione del RIFF.  Chiamata a premiare i vincitori  dell’accurata selezione di film e documentari realizzata da Massimo Santimone,  ma anche a ricevere un premio: l‘Icon Award. Lo dedica a sua sorella e ai suoi figli che l’hanno accompagnata e che la guardano attenti dalla prima fila. “Questo non è un premio alla carriera, come quelli che si danno quasi sempre quando la carriera è già finita” dice con una punta di ironia Stefano Gallini Durante, presidente e ideatore del Festival, che da anni vive e lavora  come produttore a Los Angeles, ma che ha nel cuore Sestri Levante, dove ha passato tante estati fin dall’infanzia. “E’ un premio all’eccellenza, al contributo che un artista da al cinema, al suo tratto iconico.”  


Claudia Gerini: "Tanti momenti di vita sul set, mi avete ricordato tante emozioni"

 

Il tratto iconico della Gerini viene celebrato con una clip che racchiude molte delle  performance della sua lunga carriera: da Viaggi di Nozze ad Ammore e Malavita, passando per le altre collaborazioni con Verdone, ma anche Brizzi, Amelio, Gibson, per citarne solo alcuni. “Tanti momenti di vita sul set, mi avete ricordato tante emozioni - dice la Gerini - poi la voglio, eh quella clip?” Una carriera  cinematografica iniziata a 15 anni sul set di Corbucci. “Era un film che si chiamava  Roba da Ricchi, dove Lino Banfi e Laura Antonelli facevano i miei genitori . Io guardavo tutto, studiavo tutto . Ora stiamo girando un documentario proprio su Corbucci e mi piace l’idea di essere in qualche modo tornata alle mie origini con questo omaggio!”  Da poco invece sono finite le riprese di Burraco Fatale, la storia di un’amicizia al femminile con Angela  Finocchiaro, Caterina Guzzanti e Paola Minaccioni, diretto da Giuliana Gamba.  “Una regista donna” qualcuno le fa notare e la Gerini sospira. “La vera parità la raggiungeremo quando non ci sarà più bisogno di dirlo, come ora non diciamo un regista uomo.” 

 

 

Mariko Minoguchi,vince il premio della Giuria per Miglior film con Relativity

E’ proprio una giovane regista, Mariko Minoguchi, a vincere il premio della Giuria per Miglior film con Relativity, un’opera prima scritta da lei stessa.  Il titolo richiama la teoria della relatività e la trama racconta di un intreccio tra due destini anche a causa di coincidenze.“E’ stata ispirata da mio fratello che stava studiando fisica quantistica. Poi però ho semplificato molto le cose e mi sono concentrata sulle emozioni dei personaggi”. Il film è magnetico e la Minoguchi, che vive a Monaco, lo ha girato completamente nella sua città. Difficoltà specifiche al suo essere una donna regista? “Immagino ce ne siano, ma dovrei sapere come è per un uomo ed invece ho solo l’esperienza da donna.” Mi risponde con in effetti un approccio scientifico-comparativo alla faccenda. 

Il premio per miglior documentario va a Strike-Fighting for the Future. I registi, che sono studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia, Francesca Floris, Pietro Jellinek e  Davide Petrosino hanno seguito, girandolo completamente con i cellulari, il movimento contro il climate change. Pietro e  Davide sono in sala ma Francesca non è potuta venire. “Possiamo chiamarla al telefono?” Non c’è problema, ci pensa la Gerini: “Francesca, sei in viva voce: complimenti!” 


Il Riviera International Film festival

C’è qualcosa di commovente nell’entusiasmo dei ragazzi . “Voi avete il  vantaggio di non avere paura, crescendo si diventa fin troppo consapevoli dei propri limiti, si pensa, si hanno più remore  e ci si critica di più” dice la Gerini. “Sono stato uno che amava il cinema fin da piccolo - ci racconta invece Stefano Gallini Durante- andavo al cinema tutte le volte che potevo, proprio qui a Sestri. C’era un’arena all’aperto: il cinema Conchiglia. Quando non potevamo entrare perché i film non erano adatti a noi, ci mettevamo fuori e facevamo un piccolo foro nelle paratie che avevano messo per impedire alle persone di guardare i film a sbafo . E’ cosi che mi sono visto Arancia Meccanica!” E’ per questa grande passione per il cinema, che ha avuto il coraggio di realizzare a 30 anni, abbandonando il mondo della finanza milanese per trasferirsi a Los Angeles, che ha voluto fondare  il Riviera International Film festival,  immaginato sull’impronta del Telluride o del Sundance film Festival e dedicato ai filmmakers under 35.  “Passare dalla finanza al cinema non è stato facile, perché sono due campi completamente scollegati . Per questo penso ai ragazzi che vogliono iniziare e che hanno talento ma non conoscono i canali giusti. Il mondo  del cinema è un mondo di  relazioni. Al RIFF cerchiamo di attirare questi ragazzi e di metterli a contatto con i grandi nomi che vengono a condurre masterclass, ma sono disponibili a bersi un caffè con loro  e a scambiare opinioni e consigli.  Così  nelle edizioni passate è successo, tra gli altri, con il produttore premio Oscar  per La forma dell’Acqua  Miles Dale o con  lo sceneggiatore Premio Oscar per Il Gladiatore David Franzoni  o con l’attrice candidata Oscar per Roma Yalitza Aparicio”. 

La cronaca della serata finale

Se non fosse stato per il meteo variabile,  il Riff avrebbe avuto la serata conclusiva proprio in quell’arena estiva, protagonista dell’infanzia di Gallini Durante, chiusa come cinema per tanti anni, ma riaperta post Covid. La serata si è tenuta invece nell’ex convento di Sestri Levante, uno scenografico edificio del 1200  situato vicino alla pittoresca Baia del Silenzio.  Autorità cittadine presenti (la ragione Liguria e il Comune di Sesti partecipano alla realizzazione del festival con un finanziamento) il grande applauso arriva per il personale medico e  la protezione civile. Vito D’Onghia e Chiara Fiorini, direttori esecutivo ed operativo del RIFF nella vita  hanno anche una casa di produzione. “Durante il lockdown non potevamo stare con le mani in mano - spiega d’Onghia- Abbiamo chiesto agli operatori stessi di filmare con i loro cellulari la loro realtà . Ne è venuto fuori un video che è stato visualizzato 8 milioni di volte e che abbiamo regalato all’unità anti Covid qui di Sestri.”  Il filmato degli operatori nell’emergenza con qualche tirato sorriso, con la stanchezza, i lividi e le escoriazioni lasciate sul volto dai dispositivi di protezione indossati costantemente, le  immagini delle persone finalmente guarite,  riconsegnate alle loro famiglie e salutate come eroi,  commuovono  profondamente la platea . “ Mi avete colpito al cuore- dice la Gerini - con queste immagini che ci raccontano di noi e degli Italiani che  siamo per la maggior parte, davvero delle buone persone.” 

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