"Billie Holiday", annunciata la data d'uscita del biopic sulla cantante

Cinema

Il 12 febbraio 2021 uscirà la pellicola sulla vita della celebre “Lady Day”, interpretata da Andra Day. Lee Daniels dietro la macchina da presa

La Paramount Pictures ha comunicato che “The United States vs Billie Holiday”, il biopic sulla celebre cantante scomparsa nel 1959, uscirà il 12 febbraio 2021. La pellicola verrà dunque rilasciata un paio di settimane prima della data limite per il “qualifying cut-off” degli Oscar. A interpretare l’artista afro-americana sarà la cantante Andra Day, 35enne che divenne molto famosa in tutto il mondo nel 2015 dopo aver cantato “Rise Up” alla Casa Bianca davanti al Presidente Barack Obama.

Andra Day sarà soltanto alla sua terza partecipazione in un film, dopo aver ricoperto piccoli ruoli in “Cars 3” e “Marshall”. A completare il cast saranno Trevante Rhodes, Garrett Hedlung, Natasha Lyonne, Da’Vine Joy Randolph. La sceneggiatura è di Suzan-Lori Parks, già vincitrice del Premio Pulitzter. A dirigere la pellicola, invece, Lee Daniels, apprezzatissimo regista di “The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca” uscito nel 2013 e anche nella serie televisiva “Empire”.

CHI ERA BILLIE HOLIDAY? UNA DELLE PIÙ GRANDI CANTANTI AMERICANE

All’anagrafe Eleanora Fagan o Elinore Harris, per tutti Billie Holiday. O anche Lady Day. Il suo nome d’arte era un omaggio all’allora celebre attrice Billie Dove, ammirata per la sua bellezza e soprannominata “The American Beauty” (come un suo film del 1927). Nacque a Filadelfia nel 1915 da una notte d’amore tra il sedicenne Clarence Holiday (il quale non si occupò quasi mai di lei) e la tredicenne Sadie Fagan. A undici anni subì uno stupro e lo denunciò, ma non venne creduta e venne rinchiusa due mesi in riformatorio.

Non fu la prima volta, perché successivamente si prostituì in un bordello clandestino di Harlem, venne scoperta dalla polizia e trascorse altri quattro mesi in riformatorio. Iniziò a cantare nei club di Harlem e nel 1933 venne notata dal produttore John Hammond, cognato di Benny Goodman: iniziò così una carriera memorabile, caratterizzata da 47 album pubblicati e da tantissimi successi discografici.

LA CARRIERA DI BILLIE HOLIDAY E LA TRAGICA MORTE

Nel 1936 incominciò a incidere per l’etichetta Vocalion e iniziò a collaborare con grandi nomi del jazz, diventando una delle prime cantanti di colore a esibirsi insieme a musicisti bianchi. Tra i grandi successi vanno annoverati “Strange Fruit” del 1939 ed “Embraceable You” del 1944. In quel periodo incominciò anche ad assumere droghe.

Memorabile il suo ruolo nel musical “La città del jazz” accanto a Louis Armstrong. Nel 1959 incominciò a soffrire di cirrosi epatica e il 31 maggio venne trovata a terra incosciente nel suo appartamento di New York: fu ricoverata in ospedale, ma anche arrestata perché nella stanza venne ritrovata della droga. Un paio di mesi dopo morì, secondo il referto medico per edema polmonare e insufficienza cardiaca.

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