Dai Fratelli D'Innocenzo a Roberto Benigni, da Valerio Mastandrea a Marco D'Amore, le dichiarazioni di alcuni dei principali protagonisti dell'edizione 2020 dei Nastri D'Argento
Favolacce e Pinocchio sono i trionfatori dell'edizione 2020 dei Nastri D'Argento
Due straordinari film che potremo vedere in prima tv su Sky Cinema nel mese di luglio. Grande successo anche per Figli, premiata come miglior commedia dell'anno e per Marco D'Amore che vince come miglior regista esordiente
Scopriamo insieme le dichiarazioni dei protagonisti
Fabio e Damiano D'Innocenzo, registi di Favolacce
Favolacce. Il film scritto e diretto dai fratelli D’Innocenzo, la rivelazione dell’anno premiato a Berlino con l’Orso d’Argento, ottiene 5 Nastri, oltre al miglior film, anche per la sceneggiatura, degli stessi D'Innocenzo, per il produttore (Pepito con Rai Cinema, premiati anche per Hammamet), la fotografia (Paolo Carnera9 e per i costimi
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Roberto Benigni premiato per Pinocchio
Sei dunque i Nastri per Pinocchio che vince per il miglior attore non protagonista con il premio Oscar® Roberto Benigni, grandissimo Geppetto, per la scenografia (Dimitri Capuani), il montaggio (Marco Spoletini), il sonoro (Maricetta Lombardo) e i costumi di Massimo Cantini Parrini
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Valerio Mastandrea premiato per Figli
Nell’ambito della commedia, è Figli di Giuseppe Bonito il film dell’anno che ha ottenuto riconoscimenti anche per i protagonisti: Paola Cortellesi (miglior attrice di commedia) al suo terzo Nastro consecutivo - dopo Come un gatto in tangenziale nel 2018 e Ma cosa ci dice il cervello nel 2019 - e Valerio Mastandrea (miglior attore di commedia). Un tris di premi nel ricordo del grande talento dello sceneggiatore Mattia Torre, autore del monologo da cui è tratto il film.
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Marco D'Amore premiato per L'Immortale
“Sono cresciuto fischiando le canzoni di Morricone – così Marco D’Amore dedica i Nastri d’Argento al compositore appena deceduto- senza nemmeno sapere chi fosse. La potenza della sua arte era entrata nel mio cervello prima che fossi in grado di razionalizzare. Da piccolo infatti suonavo, e intonavo spesso i suoi temi: Deborah di C’era una volta in America o Nuovo Cinema Paradiso. Sono certo che il cielo abbia spalancato le sue porte a Ennio Morricone e che ora, lassù, stiano ascoltando la sua musica celestiale”.
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