Timothée Chalamet, Elle Fanning, Selena Gomez e Jude Law protagonisti di una deliziosa commedia sentimentale diretto dal grande regista americano. In prima tv su Sky CInema Uno Venerdì 5 marzo
“Si dice una cosa su New York: o sei qui o non sei da nessuna parte, non puoi raggiungere questo livello di ansia, ostilità e paranoia in nessun altro posto, una sensazione elettrizzante” dal film Un giorno di pioggia a New York
Un Woody Allen in gran forma torna a Manhattan con una commedia sentimentale che racconta la storia di due giovani studenti di college, Gatsby e Ashleigh, che decidono di concedersi un esclusivo weekend romantico nel cuore della Grande Mela.
Ma fin dal loro arrivo a New York si ritrovano separati e si imbattono in una serie di incontri casuali e bizzarre avventure, ciascuno per proprio conto.
Lei ha a che fare con un regista sull’orlo di una crisi creativa.
Lui si imbatte casualmente nella sorella minore di una sua vecchia fiamma che nel frattempo è diventata una ragazza sfrontata e appetitosa.
Lei ha un incontro ravvicinato con un famoso attore sudamericano rubacuori.
Lui va a trovare il fratello che, alle soglie del matrimonio, non vuole più sposarsi perché “detesta la risata” della promessa sposa.
Sullo sfondo si profila, inquietante, il grande party d’autunno della madre di Gatsby, che lui vuole evitare a tutti i costi perché lo considera assolutamente letale (“E’ come bere con un centinaio di vecchi coglioni nessuno dei quali è mai stato rifiutato da un club”).
All’orizzonte un incalzante e progressivo affiorare degli elementi di diversità della tenera coppia di fidanzati, con crisi di identità, rivelazioni sorprendenti e apertura di orizzonti inattese.
Di fatto il giovane Gatsby vive un po’ fuori del tempo. Veste e si muove come un Woody Allen ventenne. Predilige i film classici hollywoodiani e la musica di Gershwin. E’ un giocatore, ma con una certa nonchalance (pensa che “una vincita al poker non sono soldi veri”). Uno spirito indipendente che si sente schiacciato dalle assillanti aspettative materne ed è continuamente tentato dall’idea di trovare “un modo brillante per rovinarsi la vita.”
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Ashleigh invece è una ragazzotta sempliciona e provinciale che viene dall’Arizona benestante e un po’ ottusa. Non ha grossi conflitti interiori e vorrebbe fare carriera come giornalista. “È stata cresciuta imparando a cavalcare, a pescare e a giocare a golf” spiega il regista per inquadrare il personaggio. E’ un tipo sportivo, positivo, aperto, sempre pronta a lanciarsi in nuove esperienze.
E poi, last but not least, come afferma lo stesso regista, “Ashleigh pensa che la pioggia sia deprimente, mentre Gatsby la trova romantica”. E questo fa veramente la differenza.
Girato nell’autunno del 2017 e bloccato per un paio d’anni da controversie legali collegate alle vecchie accuse di molestie sessuali domestiche che hanno coinvolto il regista, Un giorno di pioggia a New York è un nuovo, delizioso regalo che il talento cristallino di Allen ci concede. Un’autentica delizia che ci fa star bene e ci ricorda che il buon cinema è “una delle cose per cui vale la pena di vivere”.
Da segnalare la fotografia raffinatissima di Vittorio Storaro (alla terza collaborazione con Allen) che contribuisce a restituire un’immagine di New York come “luogo dell’anima” e la straordinaria interpretazione di un giovane attore decisamente emergente, Timothée Chalamet, che già avevamo ammirato in Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino