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Netflix diserterà i festival per puntare tutto sugli Oscar?

Cinema

Massimo Vallorani

Secondo il magazine Indiewire,  la società californiana  starebbe pensando di non mandare le sue produzioni ai principali festival cinematografici di tutto il mondo per concentrarsi sulla corsa agli Oscar 2021 che, nel frattempo, ha aperto la competizione anche ai film in streaming

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Non sono giorni sereni per i grandi festival del cinema in questo scorcio del 2020. A causa, infatti, dell'emergenza Coronavirus ( LO SPECIALE - GRAFICHE), le manifestazioni cinematografiche stentano a decollare. E se Cannes ha dato forfait al contrario della Mostra del cinema di Venezia che, invece si svolgerà nelle date stabilite, adesso arriva un'altra tegola a rendere tutto più complicato. Secondo quanto riportato dal sito del magazine IndiewireNetflix avrebbe infatti deciso di non portare le sue produzioni a nessuno dei festival che si svolgeranno nella seconda metà del 2020, compresi, quindi la stessa Venezia, il New York Film Festival e il Toronto Film Festival.

Le motivazioni che avrebbero portato il colosso dello streaming a prendere questa decisione sarebbero da ricercare nel cambiamento di regole annunciate per gli Oscar 2021. Infatti, sia l'Academy che i Golden Globes hanno dovuto modificare i loro regolamenti adattandoli ai cambiamenti che il Coronavirus ha imposto a tutto il mondo dell'intrattenimento. Da questo anno, infatti, la corsa agli Oscar è aperta anche ai film che vengono presentati in streaming. Di conseguenza, Netflix sembrerebbe non avere più bisogno di portare le sue produzioni (attori e attrici compresi) in giro per il mondo e farli conoscere ai critici e al pubblico che frequentano abitualmente i festival.

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La verità è che, mentre negli scorsi anni i festival sono stati vitali per il lancio delle produzioni di Netflix, quest'anno la società californiana si sta preparando principalmente per gli Oscar 2021. Infatti, grazie agli accordi siglati tra la stessa  Netflix e il Paris Theatre di New York e Egyptian Theatre di Los Angeles, può per esempio, permettersi anche di aspettare e lanciare i suoi nuovi film, magari cercando di farlo in luoghi sicuri e privi di rischi da contagio, soprattutto per tutti coloro hanno potere decisionale sui futuri premi.

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La società, nel frattempo, ha rimosso dal circuito dei festival numerosi titoli molto attesi come Mank di David Fincher, con Gary Oldman e Amanda Seyfried, Hillbilly Elegy di Ron Howard, interpretato da Amy Adams, I'm Thinking of Ending Things di Charlie Kaufman con Toni Collette e Jesse Plemons, Ma Rainey's Black Bottom di George C. Wolfe, interpretato da Viola Davis, Denzel Washington e Chadwick Boseman.

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