Auguri a Diego Abatantuono, 65 anni veramente “eccezzziunali"

Cinema
MILAN, ITALY - APRIL 10:  Diego Abatantuono attends the 'Quelli Che Il Calcio' Tv Show on April 10, 2016 in Milan, Italy.  (Photo by Vincenzo Lombardo/Getty Images)

In occasione del 65° compleanno di Diego Abatantuono, mercoledì 20 maggio Sky Cinema Comedy propone 4 film che lo vedono protagonista dalle 14.35: I FICHISSIMI, I BABYSITTERMARI DEL SUD e UN NEMICO CHE TI VUOLE BENE

I MIGLIORI FILM DI DIEGO ABATANTUONO:

Diego Abatantuono festeggia su Sky CInema Comedy

 

Da Carlo Vanzina a Ettore Scola, passando per Pupi Avati, Mario Monicelli e Gabriele Salvatores. È stata ed è tuttora “eccezzziunale”, come il titolo di uno dei suoi film più famosi, la carriera di Diego Abatantuono. L’attore taglia oggi il traguardo dei sessantacinque anni, quaranta dei quali passati a far ridere ed emozionare gli italiani a teatro, al cinema e in tv.

Quando Diego Abantuomo si affacciò al mondo del cinema con la sua prima maschera ovvero quella del “terrunciello” (inventata dal suo amico Giorgio Porcaro), forse neanche lui si sarebbe aspettato che nella sua carriera avrebbe lavorato con i più grandi registi italiani. Da Carlo Vanzina a Ettore Scola e Steno, passando per Pupi Avati, Mario Monicelli e Gabriele Salvatores. E se oggi al tagliando dei sessantacinque anni (il 20 maggio) Abatantuono rimane ed è uno dei più formidabili talenti del nostro cinema lo si deve senz’altro ad una dote che non poteva passare inosservata agli occhi dei grandi del cinema nostrano. Ovvero quello di alternare ruoli brillanti e leggeri a personaggi anche fortemente negativi. Con quella facilità che è solita dei grandi attori.

Basta scorrere la sua filmografia. Dopo gli esordi caratterizzati da film amatissimi oggi come ieri dal grande pubblico (meno dalla critica), come Fantozzi contro tutti, Una vacanza bestiale, “Fico d’India” (1980) e soprattutto “I fichissimi “(1981), suo primo film da protagonista, s’impone come personaggio di larga presa popolare: il suo trapiantato pugliese, torvo e dirompente, dalla parlata imbastardita, duro ma in fondo pulito diventa un vero e proprio fenomeno di costume.

Nel 1986 Abatantuono abbandona momentaneamente i ruoli comici per il suo primo film drammatico. Diretto da Pupi Avati è in Regalo di Natale, in cui interpreta una per lui nuova tipologia di personaggio. Recita in modo convincente ed efficace il ruolo drammatico del personaggio dell’esercente cinematografico credulone, che già pieno di debiti perde al gioco, beffato dagli amici di un tempo. Questa esperienza costituisce una sorta di felice secondo esordio, e che consentirà all’attore di misurarsi con soggetti sempre più impegnativi e autori più esigenti.

Con il regista e caro amico Gabriele Salvatores fonda la casa di produzione cinematografica “Colorado Records”, ma soprattutto crea  un sodalizio artistico che produrrà straordinari risultati, il più noto dei quali è sicuramente l’Oscar del 1992 ricevuto per Mediterraneo, nella categoria Miglior film straniero. Con Salvatores aveva già partecipato ai film Marrakech express (1989), Turné (1990), Mediterraneo (1991), “Puerto Escondido (1992), Nirvana (1996), Amnesia (2002), Io non ho paura (2002).

Ma di film belli per Abatantuono ne arrivano ancora. Camera da letto, Il testimone dello sposo, Nel continente nero (1992, di Marco Risi), Il barbiere di Rio (1996), Metronotte (2000), La rivincita di Natale (2003, sequel di Regalo di Natale di Pupi Avati), nonché in Il testimone dello sposo (1997), La cena per farli conoscere (2007) e Gli amici del bar Margherita (2009). Tra le altre interpretazioni Il toro (1994) di Carlo Mazzacurati, Matrimoni (1998) di Cristina Comencini, Concorrenza sleale (2000) di Ettore Scola e L'abbuffata (2007) di Mimmo Calopresti.

Ultimo fatiche per il nostro Diego, Tutto il mio folle amore, con ancora  Gabriele Salvatores alla regia, La mia banda suona il pop, di Fausto Brizzi e 10 giorni con Babbo Natale di Alessandro Genovesi. 

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