Juliet, Naked – Tutta un'altra musica: su Sky Cinema Due con Rose Byrne e Ethan Hawke

Cinema

 Arriva per la prima volta in tv, su Sky Cinema Due la commedia, tratta dal best-seller di Nick Hornby. Juliet, Naked – Tutta un'altra musica, con Rose Byrne, Ethan Hawke e Chris O'Dowd). Appuntamento domenica 22 marzo alle 21.15

Se c’è un romanziere che ha saputo creare delle commedie particolarmente adatte per il cinema, questo è senz’altro Nick Hornby. Basti ricordare due dei suoi libri più famosi (About a Boy – Un ragazzo, Alta fedeltà), poi diventati film di successo per comprendere quello che stiamo dicendo. Sì perché, le storie raccontate da Hornby hanno una tale freschezza intrinseca da renderle sempre piacevoli. Come Juliet, Naked – Tutta un'altra musica, film uscito nelle sale nel 2018, distribuito dalla BIm e ora in arrivo, per la prima volta in tv, domenica 22 marzo su Sky Cinema Due alle 21.15. Il film è diretto da Jesse Peretz (Quell'idiota di nostro fratello, GLOW, Girls) e interpretato da Rose Byrne e Ethan Hawke.

La trama

Annie (Rose Byrne) vive una vita in stand-by. Gestisce un museo nella cittadina marittima inglese dov'è cresciuta, è perennemente preoccupata per la sorella Ros (Lily Brazier), giovane e irresponsabile, e trascina da tempo una relazione con Duncan (Chris O’Dowd), docente universitario. Duncan, invece, è completamente assorbito dal rocker alternativo Tucker Crowe (Ethan Hawke) e dalla sua misteriosa scomparsa dalle scene, avvenuta venticinque anni prima.

Dopo aver abbandonato la carriera musicale, Tucker Crowe (Ethan Hawke) si è ritirato a vita privata, isolandosi anche dalle sue innumerevoli relazioni e da una serie di figli. Adesso vive nel garage di una sua ex, a nord di New York, e si occupa del figlio più piccolo, Jackson (Azhy Robertson). Le sue giornate trascorrono tra fare il bucato, giocare con i Lego e domandarsi come mai la sua vita non sia andata proprio come si aspettava. Quando non tiene lezioni sulla cultura pop e sull'importanza della più recente serie televisiva cult, Duncan gestisce il sito dei fan di Tucker Crowe, di cui è anche fondatore. Lui e gli altri fan ossessionati dalla figura di Tucker analizzano al microscopio la limitata discografia dell'evanescente cantautore, alla ricerca della verità sulla sua musica e sulla sua scomparsa. Quando riemerge Juliet, Naked, demo acustico dell'album di successo Juliet, che Tucker aveva pubblicato venticinque anni prima, Duncan scrive una recensione entusiasta della versione appena uscita. In un momento di ribellione, Annie risponde postando la sua feroce stroncatura del demo. Con sua grande sorpresa, Tucker apprezza la critica e le scrive un'e-mail per ringraziarla. Ne segue un incontro che cambierà la vita dell'ex-star e della fidanzata del suo più grande ammiratore.

La scena del film scelta dal critico Gianni Canova


 

Jesse Peretz: La parola al regista

Tra Alta Fedeltà e About a Boy – Un ragazzo, "gli adattamenti dei romanzi di Nick Hornby" sono praticamente diventati un genere cinematografico a sé – un genere per altro molto amato. Per i cineasti attratti dalle commedie realistiche, come il sottoscritto, Nick Hornby è un vero punto di riferimento. Anche Juliet, Naked – Tutta un'altra musica presenta gli irresistibili tratti caratteristici dell'autore: una forte ossessione per la cultura pop; dei personaggi moderni, pieni di idiosincrasie e costruiti con empatia; una miscela ben calibrata di umorismo e affetto velato; una prospettiva saggia sulla natura della vita. Il fatto che la storia fosse incentrata su un fandom musicale quasi folle mi ha fatto venire ancora più voglia di vederla trasposta sullo schermo. Io stesso sono un fanatico della musica, anche se sto guarendo (negli anni Ottanta sono stato anche il primo bassista della band punk Lemonheads).

Quando questo gruppo di apprezzati produttori (Judd Apatow, Barry Mendel, Albert Berger e Ron Yerxa) mi ha contattato per coinvolgermi in un adattamento del romanzo di Nick Hornby Tutta un'altra musica, a cui stavano lavorando con Tamara Jenkins e Jim Taylor, sono stato subito entusiasta dell'idea. Mi sono affezionato subito a questa storia molto insolita. Annie (Rose Byrne) si trova da quindici anni in una sorta di triangolo amoroso con il suo compagno Duncan (Chris O’Dowd) e l'ex rocker Tucker Crowe (Ethan Hawke), che vive da recluso e che Duncan adora a distanza. Duncan gestisce un forum su cui altri uomini con la stessa passione per Tucker Crowe portano avanti discussioni aggressive su delle opinioni molto simili. Venticinque anni fa, Crowe ha registrato Juliet, un album sulla fine di una storia, e poi è scomparso all'improvviso. Ma i suoi fan, per lo più maschi, hanno creato un archivio di riferimenti oscuri a performance, demo e locandine di concerti. Il fandom funziona in modo tale da non attirare persone come Annie, la quale però, scrivendo una recensione che stronca il demo acustico di Juliet, appena uscito con il titolo Juliet, Naked, fa nascere una relazione con il musicista stesso.

Io e Evgenia Peretz, mia sorella nonché partner creativa, abbiamo scavato nel legame tra Annie e Tucker. Attraverso un rapporto epistolare, i due passano in rassegna la loro vita e si dedicano reciprocamente un'attenzione che, nelle rispettive esistenze, è dolorosamente assente. Entrambi vengono a patti con i rispettivi rimpianti, due facce opposte della stessa medaglia. Tucker ha molti figli sparsi per il mondo, ma ha mandato all'aria i rapporti con tutti, escluso uno. Annie ha sprecato i suoi anni migliori stando accanto a Duncan, un bambinone deciso a non avere figli. Adesso che si avvicina ai quaranta, si rende conto che ha fatto un terribile errore e che desidera ardentemente un figlio. Man mano che il loro rapporto si approfondisce, Annie e Tucker alimentano reciprocamente la speranza che forse non è troppo tardi per cambiare il corso della propria vita. Uno spettatore ha brillantemente definito questa pellicola "un film di formazione per persone di mezza età". Per me questo concetto coglie esattamente l'emozione che ci porta a raccontare storie e fare film: la speranza che ogni singolo progetto ci permetta di rielaborare i preconcetti sulla nostra stessa vita e di continuare a crescere.

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