Il giorno più bello del mondo, l’intervista ad Alessandro Siani

Cinema

Helena Antonelli

Arriva nei cinema (dal 31 ottobre con Vision Distribution) ll giorno più bello del mondo, la nuova commedia di Alessandro Siani. Il film è stato presentato ad Alice nella città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma 2019, alla presenza del regista e degli attori Stefania Spampinato, Giovanni Esposito, i piccoli Sara Ciocca e Leone Riva e Leigh Gill. L’intervista ad Alessandro Siani

Dopo quasi tre anni dal successo di Mister Felicità, Alessandro Siani torna al cinema con una fiaba contemporanea di cui è anche protagonista insieme a un gruppo di bambini alquanto speciali. Il giorno più bello del mondo, presentato in anteprima ad Alice nella città ai ragazzi delle scuole, racconta la storia di Arturo Meraviglia, un impresario di un piccolo teatro di avanspettacolo ormai in declino, che spera di risolvere i suoi problemi con i debitori grazie ad un lascito di uno zio. La vita di Arturo prenderà una piega inaspettata quando scoprirà che l’eredità sono due bambini, Rebecca e Gioele, e che proprio il bambino ha un potere sorprendente. Le magie che il bambino è in grado di compiere sembrano essere la chiave per risolvere i problemi di Arturo e risollevarlo dal vicinissimo tracollo.

Il giorno più bello del mondo, distribuito da Vision Distribution in collaborazione con Sky, vuole intrattenere il pubblico seduto su una poltrona di un cinema, per poi lasciarlo uscire dalla sala con un viso rilassato e un cuore pieno. L’intervista

Un film che è un po’ un cambio di rotta rispetto al cinema fatto fino ad ora. Perfetto per Alice nella città.
Confrontandomi con Massimo ed in seguito con Nicola, abbiamo pensato ad un cinema che non facesse solo ridere ma anche piangere. Spero di esserci riuscito.

Com’è avvenuto questo salto?
Era arrivato il momento di iniziare a ragionare su una storia, su una sceneggiatura in maniera blindata. Ho sempre lasciato che l’immaginazione fosse la mia stella, come ad esempio ne Il principe abusivo. Ne Il giorno più bello del mondo ho improvvisato poco, è successo nella scena della favola di Biancaneve dove le risate dei bambini sono reali. La seconda parte del film invece ha un ritmo serrato, ho lavorato sui dettagli inserendo tante citazioni. C’era la possibilità di farcire il film grazie ad una sceneggiatura che lo permetteva. Preciso, faccio film non per curare le sceneggiature ma per stare bene e far stare bene.

Come ha concepito il ruolo delle donne in questo film?
Il ruolo delle donne è sempre fondamentale. Entrare nel personaggio dell’eroe non mi appartiene, alle donne invece avviene in maniere naturale. A partire dalla nostra giapponesina Jun o anche da Stefania che ha collaborato nella struttura del personaggio con intuizione, proponendo suggerimenti. Ne sono stato veramente felice.

Il giorno più bello del mondo ha un linguaggio da favola. Cosa le piace delle favole?
Il linguaggio favola era preciso e perfetto per questa storia. È un linguaggio che aiuta ad estraniarmi da tutto. Ho voluto depistare me stesso e il pubblico con un finale e la scelta degli attori diversi.

Nel film c’è un grande uso degli effetti speciali.
Abbiamo trovato delle eccellenze in questo senso. Nel film alcuni effetti speciali non si notano, ma è veramente pieno.

“La gravità è che non vi divertite”, una frase del film che ha un grande significato.
Questa scena rappresenta un momento interessante. Oggi si fa tutto a casa, il cibo, i vestiti tutto arriva a casa e si esce veramente poco. Il giorno più bello del mondo vuole lancia un messaggio che è quello di dare modo alle nostre giornate di essere le più belle del mondo.

Perché ha scelto di uscire al cinema il 31 ottobre e non a Natale?
Non mi interessa uscire a Natale, anche se vuole dire incassare molto di più. Per gli italiani andare al cinema a Natale è un’abitudine. Uscendo il 31 ottobre ho voluto mettere davanti il film, riconosco che è un rischio ma è anche vero che questo mi mette meno ansia sugli incassi. Vogliamo arrivare al pubblico, poi però se arrivano anche gli incassi siamo felici. Sono positivo su questo film. Un po’ come quando uscii con Il principe abusivo il 14 febbraio, non era Natale eppure è andata bene.

Avrebbe voluto fare concorrenza al film di Zalone?
Da Benvenuti al sud sono passati dieci anni ormai, la commedia è cambiata. Zalone gioca un altro campionato. Non ha bisogno di una sfida con me. Tifiamo tutti per il cinema.

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