Mademoiselle, il ritorno (in grande stile) del thriller erotico

Cinema

Dal 29 agosto arriva nelle sale il più recente film del regista coreano cult Park Chan-Wook, che prosegue la lunga tradizione dei thriller erotici di successo, da Ecco l’impero dei sensi a Venere in pelliccia. Ecco una clip dal film in esclusiva.

Ci sono pochi registi orientali che hanno colpito l’immaginario occidentale come Park Chan-Wook. Divenuto celebre grazie all’apprezzatissima Trilogia della Vendetta cominciata con Mr. Vendetta, proseguita con il cult Old Boy e terminata con Lady Vendetta, il cineasta coreano torna nelle sale italiane dal 29 agosto con il thriller erotico Mademoiselle, presentato al Festival di Cannes nel 2016 e arrivato solo ora nei nostri cinema grazie alla distribuzione di Altre storie.

Mademoiselle è tratto dal romanzo della scrittrice britannica Sarah Waters Ladra, ma traspone la storia dall’Inghilterra vittoriana del XIX secolo alla Corea degli anni ’30, durante l’occupazione giapponese. Interpretato da Kim Min-hee, Kim Tae-Ri, Ha Jung-woo e Cho Jin-woong, racconta di Sookee, una borseggiatrice che riesce a farsi assumere come ancella da una giovane ereditiera giapponese. Sookee si mette d’accordo con un truffatore per aiutarlo a sedurla e derubarla delle sue ricchezze. Ma la nascita di un inaspettato sentimento cambierà i suoi piani.

Con Mademoiselle, di cui è qui disponibile una clip in esclusiva, Park Chan-Wook porta avanti la tradizione dei thriller erotici, che tanto successo hanno riscosso su grande schermo negli ultimi decenni. Titoli apprezzati da pubblico e critica, ma spesso anche controversi, per via dei contenuti espliciti mostrati, come nel caso di Ecco l’impero dei sensi (1976) del giapponese Nagisa Oshima, che racconta con dovizia di particolari e anche con scene di sesso non simulato la passione letteralmente travolgente fra una ragazza di umili origini e il proprietario della pensione in cui questa lavora, sino a un tragico finale in cui eros e thanatos si mescolano.

Del resto proprio la mescolanza fra amore e morte è ciò che rende così appassionante questo genere, che non ha timore di esplorare anche i territori più conturbanti, vedi Velluto blu (1986) di David Lynch, in cui Kyle MacLachlan (che pochi anni più tardi sarebbe tornanto a lavorare col regista nella serie tv cult Twin Peaks) è uno studente che, di ritorno nella cittadina natale, scopre in un prato un orecchio mozzato e, indagando sul misterioso ritrovamento, viene a conoscenza di un mondo sotterraneo fondato sulla violenza e la perversione.

Sesso e tensione si mescolano sovente, perché l’amore fa in fretta a sfociare in ossessione, come accade in Attrazione fatale, film di Adrian Lyne del 1987 con all’attivo sei nomination agli Oscar e nel cast due protagonisti d’eccezione come Michael Douglas e Glenn Close: i due interpretano Dan e Alex, due avvocati che hanno una relazione, ma quando lui decide di farla finita per tornare dalla moglie, lei precipita nella pazzia e, dopo un tentativo di suicidio, arriva addirittura a minacciare la famiglia di lui.

Sempre Glenn Close è protagonista, l’anno successivo, di Le relazioni pericolose di Stephen Frears, assieme ai colleghi John Malkovich, Michelle Pfeiffer, Uma Thurman e Keanu Reeves. Siamo nella Francia del XVIII secolo e, tra intrighi e vendette, il libertino Valmont e la cinica marchesa de Merteuil decidono di pilotare i sentimenti di due giovani per il proprio divertimento.

Del 1992 è lo scandaloso, soprattutto per la famosa sequenza dell’accavallamento delle gambe da parte di Sharon Stone, Basic Instinct. La diva fatale interpreta una scrittrice di gialli sospettata di un torbido omicidio da parte di un poliziotto, impersonato da Michael Douglas, con il quale intreccia una relazione amorosa. Gelosie e ossessione all’interno del matrimonio sono invece i temi portanti di Eyes Wide Shut (1999), ultimo film di Stanley Kubrick, che riuscì a mettere in difficoltà il vero rapporto matrimoniale fra i protagonisti Tom Cruise e Nicole Kidman.

Tanti altri sono gli esempi di thriller erotici di successo, ma di sicuro vale la pena citare alcuni film recenti come Lussuria di Ang Lee (2007), vincitore del Leone d’oro al miglior film al Festival di Venezia e incentrato su una giovane che, nella Cina occupata dai giapponesi, deve sedurre un importante politico per assassinarlo, e Venere in pelliccia di Roman Polanski (2013), in cui un regista è alle prese con la ricerca di un’attrice protagonista per il suo adattamento teatrale di un controverso romanzo.

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