Charles Bukowski: 5 film tratti dai suoi libri

Cinema

Matteo Rossini

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Oggi, 9 marzo, ricorre il 25° anniversario della scomparsa di Charles Bukowski, uno degli scrittori più audaci e irriverenti dell'ultimo secolo.

Il 9 marzo 1994, all’età di 74 anni, se ne andava lo scrittore Charles Bukowski, uno degli autori più irriverenti e audaci dell’ultimo secolo. Nel corso della sua carriera Bukowski ha scritto numerose opere che sono diventate successi a livello internazionale.

Caratteristica fondamentale dei suoi libri è la crudezza e la veridicità con cui vengono indagati i sentimenti, le passioni e le emozioni degli esseri umani. La popolarità dei suoi scritti ha anche fatto si che registi e sceneggiatori si ispirassero a loro per la realizzazione di pellicole cinematografiche.

“Factotum” di Bent Hamer (2005)

Il film è tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore pubblicato nel 1975. La storia segue le vicende di Henry Chinaski, alter ego di Bukowski, a caccia di un lavoro, nella città di Los Angeles, che gli permetta di continuare a fare ciò che più ama al mondo, ovvero scrivere. Nel corso delle ricerche, il protagonista si imbatte in distrazioni e accadimenti a causa del suo rapporto travagliato con donne e alcol. Dietro la macchina da presa troviamo il regista norvegese Bent Hamer, mentre il ruolo di Henry Chinaski è interpretato da Matt Dillon, nominato nel 2006 come miglior attore non protagonista sia ai Premi Oscar sia ai Golden Globe per il ruolo all’interno di "Crash".

“Storie di ordinaria follia” di Marco Ferreri (1981)

Il film è basato sull’omonimo romanzo dello scrittore e vede come protagonisti Ben Gazzara e Ornella Muti, rispettivamente nei panni di Charles Serking e Cass, la pellicola segue le vicende sentimentali dell’uomo che si innamora della prostituta. “Storie di ordinaria follia” ha riscosso grandissimi consensi da parte della critica italiana tanto da conquistare quattro David di Donatello per il miglior regista, la miglior sceneggiatura, la miglior fotografia e il miglior montaggio, e due Nastri d’argento per il regista del miglior film e la miglior fotografia.

“Barfly - Moscone da bar” di Barbet Schroeder (1987)

“Barfly - Moscone da bar” è il primo film completamente incentrato sulla vita dello scrittore che per l’occasione prende parte alla realizzazione del film scrivendone la sceneggiatura. La pellicola ci porta indietro nel tempo per farci rivivere la vita di Charles Bukowski durante i suoi trent’anni quando nell’attesa e nella speranza di sfondare come scrittore, passava gran parte del suo tempo ai banconi dei bar. Il ruolo del protagonista Henry Chinaski è interpretato da Mickey Rourke.

“Crazy Love - Compagni di sbronza” di Dominique Deruddere” (1987)

La pellicola, diretta da Dominique Deruddere, si basa sul romanzo “Le sirene di Venezia, California” in cui vengono indagate tre diverse fasi sentimentali e fisiche del protagonista: in primis la pubertà, successivamente il termine dell’adolescenza e infine la crisi con l’arrivo di un’età più matura.

“Lune froide” di Patrick Bouchitey (1988)

Il film è diretto da Patrick Bouchitey e si basa sul libro "Le sirene di Venezia, California", tuttavia tre anni dopo viene pubblicata una versione più lunga della pellicola che in questo secondo caso trae ispirazione anche da “Storie di ordinaria follia”.
 

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