L’ultima discesa: lotta per la sopravvivenza

Cinema
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Appuntamento in prima tv, venerdì 11 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Uno - Josh Hartnett e Mira Sorvino insieme in un “survival thriller” mozzafiato, tratto da una storia vera.  Eric LeMarque è un ex giocatore di hockey professionista ormai tossicodipendente, ma nonostante ciò sente il bisogno di mettere alla prova continuamente i propri limiti. Quando decide di affrontare un fuoripista con lo snowboard sulla Sierra Nevada in condizioni limite, si scatena una tormenta di neve ed Eric si ritrova prigioniero della montagna e a dover combattere per sopravvivere

Dopo il successo di "Need for Speed" (2014), il regista Scott Waugh è tornato a far parlare di sé con un film drammatico tratto da una storia vera. Si tratta del film L’ultima discesa, in onda, in prima tv, venerdì 11 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Uno.

La sceneggiatura della pellicola è di Madison Turner ed è un adattamento del romanzo "Crystal Clear", scritto dallo stesso Eric LeMarque insieme a David Seay. Interprete principale del film è Josh Hartnett, già noto per successi quali "Sin City" (2015), e affiancato da Mira Sorvino (vincitrice di un Oscar nel 1995 come Miglior attrice non protagonista per "La dea dell'amore" di Woody Allen).


La vicenda narrata ne "L'ultima discesa" si sviluppa a partire da quando Eric LeMarque, dopo un incidente perché guidava in stato di ebrezza, fugge sulle montagne in cerca di adrenalina facendo dello snowboard. Dovendo fare i conti con una dipendenza da metanfetamine e una vita che gli sta sfuggendo di mano, Eric decide di prendersi un giorno per staccare, ignorando i numerosi avvertimenti sull’imminente arrivo di una tempesta. Durante un’imponente tormenta di neve LeMarque si allontana dalla pista perdendo l’orientamento. Nessuno sa che si è perso, nessuno sa dove si trova. È completamente solo. In un primo momento il campione non si rende conto di quanto la situazione sia disperata e cerca di trovare un riparo e dell’acqua mentre tenta di ritrovare la strada di casa. Le sue condizioni precipitano quando è inseguito da un branco di lupi e precipita in un ghiacciaio. In questo bellissimo quanto mortale ambiente, Eric è costretto a combattere una battaglia ancora più difficile con sé stesso, in quanto sarà costretto ad affrontare le scelte egoistiche e distruttive, che lo hanno portato a rimanere bloccato nella tundra ghiacciata. Mentre tenta di rimanere in vita e arrivato al limite, Eric dovrà smettere con le droghe di cui è diventato dipendente e fare i conti con i fantasmi del suo passato.

Intanto Susan, la madre di Eric, intuisce che qualcosa non va e inizia a ripercorrere i movimenti del figlio, mentre il campione, si ritrova sempre più immerso nella tundra selvaggia e intrappolato tra la vita e le droghe che lo hanno portato fuori rotta. Mentre si trova disperso e davanti a morte certa, Eric deve fare i conti con le scelte che lo hanno portato a quel punto: dalla determinazione di un giovane che lotta per far parte del mondo dell’hockey professionista, all’entrata nell’ NHL (National Hockey League), dal giocare ai giochi olimpici all’ inizio di una vita da superstar. A tutto questo segue una rapida discesa e la fine di una brillante quanto breve carriera dovuta a un scorrere troppo veloce degli eventi.

Con il suo futuro a rischio, LeMarque, deve tirare le somme di quello che ha ottenuto dalla vita e quello che ha perduto e prendersi le proprie responsabilità, in caso riuscisse a restare in vita. Con l’avanzare del congelamento e la continua lotta per la sopravvivenza, Eric è costretto a mangiare la sua stessa carne, mentre la preoccupazione della madre la porta e mettere in atto un disperato tentativo di salvataggio, Anche se la squadra di recupero pensa sia ormai troppo tardi. Quando Eric si rende conto dell’arrivo dei soccorsi, la sua unica chance di farsi localizzare dai soccorritori è arrampicarsi su una parete rocciosa alta 1300 metri, ma il suo corpo inizia a cedere. L’ultima discesa è coinvolgente e mozzafiato, una rivisitazione contemporanea della parabola del figliol prodigo, che People ha definito “una delle storie di sopravvivenza migliori degli ultimi 20 anni”.

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