Shadow of Tomb Raider, il videogame per i 22 anni di Lara Croft

Cinema

Davide Pitinzano

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Tutti i compleanni vanno festeggiati, ma alcuni di più: Lara Croft compie 22 anni e li festeggia con una nuova, attesa avventura: Shadow of the Tomb Raider, videogioco in uscita oggi per tutte le piattaforme

Lara Croft compie 22 anni e li festeggia con una nuova, attesa avventura: Shadow of the Tomb Raider, videogioco in uscita oggi per tutte le piattaforme. 

Era il 1996 quando la protagonista di un intrigante gioco d’avventura folgorò migliaia di ragazzini e non solo: si chiamava Lara Croft ed era tosta, impavida e molto tenace. Niente e nessuno poteva fermare un’archeologa e avventuriera come lei. Non ci volle molto prima che la sua conturbante silhouette divenne iconica... e così nel 2001, 5 anni e 5 titoli videoludici dopo, a entrare nei suoi succinti panni ci pensò Angelina Jolie, le cui forme prorompenti risultavano – agli occhi di tutti- a dir poco perfette. L’attrice aveva vinto un oscar un paio di anni prima per Ragazze Interrotte, ma il ruolo action nella versione cinematografica del celebre videogioco diede un vigoroso impulso alla sua carriera, come forse proprio quell’oscar non seppe fare. Tomb Raider divenne un fenomeno mondiale a tutto tondo, non solo per gli amanti delle console.

Il secondo capitolo della serie cinematografica, Tomb Raider - La Culla della Vita, uscì nel 2003 ma non ebbe lo stesso successo del primo film. Pian piano ne risentì anche la serie videoludica, fino a raggiungere una pausa di riflessione dal 2008 al 2013. 

Proprio in quell’anno uscì il reboot della serie, intitolato semplicemente Tomb Raider. 

Subito accolto positivamente dalla critica, il gioco propose un nuovo inizio della serie sotto tutti gli aspetti: grafica, giocabilità, narrativa. Lara venne rappresentata come una ragazza giovane e inesperta, pronta a puntare tutto su grinta e determinazione. La serie si rilanciò definitivamente, vendendo milioni di copie e conquistando anche le nuove generazioni di videogiocatori.

E il successo di Rise of the Tomb Raider, uscito nel 2015, ne fu la prova. Tanto da spingere la mecca del cinema a riprovarci con una nuova serie cinematografica con Alicia Vikander nel ruolo principale. Come la Jolie, anche lei si cimenta nella parte due anni dopo aver vinto l’oscar (per The Danish Girl). Sotto l’aspetto fisico forse meno prorompente rispetto alla Jolie, ma non per questo meno tosta. Il film, uscito lo scorso marzo, segue la traccia del videogame del 2013: un reboot che rilancia la saga, con una Lara Croft in erba ma con tanta voglia di imparare in fretta. Tante le scene action che ricordano quelle ammirate sulle console.

E arriviamo infine a oggi: Shadow of the Tomb Raider conclude la nuova trilogia. Un arco narrativo che ha approfondito le origini del personaggio, come ci ha raccontato Arne Oehme, Level Designer Director del gioco

Arne Oehme - Level design director

Lara si è evoluta da quella del primo capitolo. All’inizio della trilogia è quasi una teenager, ancora impreparata ad affrontare il mondo. Nel secondo capitolo è più consapevole e in Shadow of The Tomb Raider è matura e capace. Questa crescita è percettibile sia nella giocabilità che nella storia.

Proprio come dentro un film, la campagna ruota attorno ad un’appassionante trama in cui Lara deve rimediare ad un errore che potrebbe avere fatali conseguenze. Sequenze di gioco molto cinematografiche e visivamente accattivanti, ritmo serrato e lotta per la sopravvivenza a livelli altissimi. E l’esperienza di gioco? La stessa che ha garantito il rilancio della serie: scalate vertiginose, nemici da abbattere, enigmi da risolvere.  

Arne Oehme - Level design director 

Abbiamo fatto tesoro degli elementi di gioco introdotti nel 2013 e poi ripresi e sviluppati in Rise of the Tomb Raider. Abbiamo esaltato i tre aspetti principali della serie: Combattimento, Esplorazione ed Enigmi. Ognuno di questi tre aspetti è stato migliorato: nel combattimento ora puoi instillare la paura nel tuo nemico, nell’esplorazione ci sono molti più collezionabili da trovare e missioni secondarie da attivare. Per quanto riguarda gli enigmi, ognuno di essi potrebbe rivelarsi fatale per Lara. Alcuni sono basati sull’esplorazione, altri sull’ingegno. 

L’azione si svolge dal Messico al Perù e vedrà coinvolte le antiche civiltà dei Maya. Ce ne ha parlato Vincent Monnier, Gameplay Director del gioco.

Vincent Monnier

Il Messico e il Perù sono luoghi molto esotici. Per noi l’ambientazione è molto importante, diciamo che è il secondo personaggio principale, subito dopo Lara. Per questo ci assicuriamo che lei si avventuri in location sempre diverse e sempre più affascinanti. 

A dare del filo da torcere alla nostra eroina c’è ancora Trinity, un’organizzazione di mercenari senza scrupoli. 

Vincent Monnier 

Trinity è sempre la maggiore antagonista di Lara, ma questa volta il cattivo, un certo Dottor Dominguez, oltre ad essere il capo della cellula locale dell’organizzazione, è anche un famoso archeologo. Presto nasce una forte competizione tra i due e Lara si ritrova ad affrontare per la prima volta un nemico anche sul piano personale. 

Anche stavolta ci sarà modo di scoprire nuove tombe, passaggi segreti e città nascoste. Non prima di esservi bagnati di una buona dose di divertente sudore. 

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