Logan - The Wolverine: la recensione

Cinema
Logan The Wolverine
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Arriva al cinema il primo marzo, il nuovo film con il mutante interpretato da Hugh Jackman. ispirato alla serie a fumetti Marvel Comics Vecchio Logan di Mark Millar e Steve McNiven, un cinecomic crepuscolare dalla atmosfere western. Diretto dal cinefilo James Mangold, il sequel di X-Men le origini - Wolverine (2009) e Wolverine - L'immortale (2013) è uno struggente capolavoro che mescola la saga di Mad Max con Sam Peckinpah. 



di Paolo Nizza



"La natura mi ha reso un mostro. Gli uomini mi hanno reso un’arma"
 

"No More Heroes Any More", cantavano gli Stranglers. Gli eroi sono ormai dimenticati. La gloria non abita qui, nel terzo,  accorato film dedicato a Wolverine (interpretato da uno stratosferico Hugh Jackman) . La sabbia del Messico che incantò Peckinpah e i suoi desesperados ora  è solo polvere che sporca l'Anima. Siamo nel 2029 e nessun mucchio selvaggio cavalca all'orizzonte. C'è solo un uomo al comando. Ma è al comando di una limousine. James Howlett, detto Logan si è ridotto a portare a spasso sgallettate gregarie di addii al nubilato o incallite bitches in fissa per lo Spring Breakers. Per il mutante più famoso del mondo. "La vecchiezza è una Roma senza burle e senza ciance, che non prove esige dall'attore, ma una completa autentica rovina", come diceva il poeta russo Boris Pasternak.


 

 

Lo si capisce dalla prima, abbacinante, violentissima sequenza che apre il film, con un Wolverine ubriaco e sfinito che dorme in macchina e un gruppo di improvvidi balordi che tentano di fregargli i cerchioni e i pneumatici dell'auto. Logan pone fine alle biasimevoli partigianarie fra Marvel e DC Comics. E' solo un superbo lungometraggio adulto che segna un punto di arrivo per i Cinecomics

Un deflagrante Mix, saturo di emozioni primarie, capace di centrifugare The Dark Knight con Watchmen.

Il film è ricco di sequenza d'azione assolutamente crude  e realistiche.  La pellicola colpisce lo spettatore con la forza di un artiglio affilato. In Logan non ci sono marziani, tutine aderenti dai colori sgargianti o villain dalla risata sardonica che accarezzano animali esotici mentre sognano di conquistare l'universo. Wolverine, suo malgrado, deve vedersela con il sociopatico criminale cibernetico Pierce e il suo esercito di Cyborg. E come se non bastasse c’è pure il mad doctor,  Zander Rice (Richard E. Grant), sinistro genetista che attiva mutazioni genetiche attraverso una serie di esperimenti disumani, nella speranza di creare un super-soldato bambino.

 

 






Il Mondo salvato dai ragazzini

 

Tra un omaggio al Josey Wales di Clint Eastwood (Il texano dagli occhi di ghiaccio) e un tributo allo Shane di Alan Ladd (Il cavaliere della valle solitaria), Logan è anche una sorta di versione futuribile di Paper Moon. Wolverine, il mutante divelto dal mondo e amico intimo della bottiglia, spesso e volentieri, finisce con le spalle al muro, grazie alle risorse e ai poteri della piccola Laura, clone femminile di Wolverine. E in fondo tutto il film gira intorno al concetto di Famiglia. Con Logan costretto a essere sia figlio che si prende cura del genitore, un professor X malato e pericolo per sé  e per gli altri, sia il padre putativo di questa ragazzina con cui condivide il Dna. E mentre il dolente Calibano, l’albino mutante allergico alla luce, sembra una sorta di zio veggente pronto al sacrificio, Wolverine, avvizzito e bigio, attingerà alla sua rabbia berserker per aiutare questi innocenti che paiono usciti dalla saga di Mad Max. Per il mutante sarà una sorta di crepuscolo degli dei, tra un'America devasta dai conflitti razziali e un Charles Francis Xavier (un Patrick Stewart da Oscar) disperato e folle quanto Re Lear.




E la missione è una croce pesante da portare in questo viaggio alla ricerca di un Eden, che probabilmente esiste solo fumetto che Laura conserva gelosamente. Una croce che si trasfigura in una X. E l'incognita di essere al tempo stesso umano e sovraumano, mortale e immortale. Ma soprattutto un loser. Uno Steve McQueen mutante, pronto a sussurare, come nell' Ultimo Buscadero di Peckinpah: " Se questo mondo è tutto per i vincitori, che cosa resta ai perdenti?
Qualcuno deve pur tenere fermi i cavalli."

Chissà, forse davvero solo chi cade può risorgere.






La trama del fim

2029. I mutanti sono svaniti, o quasi. Logan è isolato e scoraggiato. Il  mutante di adamantio  affoga le sue giornate nell'alcol, nascosto inun  remoto angolo del confine con il Messico. Wolverin sbarca il lunario come autista a pagamento. I suoi compagni d’esilio sono l’emarginato mutante albino  Calibano e un Professor Charles Xavier. Il mentore degli X-Men è però ormai un uomo molto malato, la cui mente prodigiosa è afflitta da crisi epilettiche sempre peggiori.


Ma i tentativi di Logan di nascondersi dal mondo e dalla sua eredità finiscono bruscamente quando una misteriosa donna arriva con una pressante richiesta: Logan deve scortare una straordinaria ragazzina e portarla al sicuro. Presto Logan dovrà sfoderare gli artigli per affrontare forze oscure e nemici emersi dal suo passato in una missione di vita o di morte che porterà il vecchio guerriero su un sentiero dove compirà il suo destino.


 

 

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