Cinema in lutto. Addio al regista polacco Andrzej Wajda

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Leone d’oro e Oscar alla carriera, l'autore de L'uomo di ferro e di numerose altre pellicole sulla storia della Polonia è morto per un'insufficienza polmonare. Era atteso nei prossimi giorni a Roma per l'11esima edizione della Festa del Cinema con il suo ultimo lavoro, Afterimage

E' morto a Varsavia all’età di 90 anni il regista polacco, Andrzej Wajda, premiato autore de L'uomo di ferro e premio Oscar alla carriera nel 2000. Wajda, che nei prossimi giorni era atteso a Roma per l'11esima edizione della Festa del Cinema, è morto per un'insufficienza polmonare, dopo esser stato in coma per giorni.
 

Grande appassionato di storia polacca, i suoi primi film erano stati dedicati alla dolorosa esperienza della Seconda Guerra Mondiale e alla resistenza polacca ai nazisti, che occuparono il Paese per 6 anni.
 

La sua consacrazione internazionale era arrivata con L'uomo di marmo, nel 1976, con cui aveva ottenuto il Premio della Critica internazionale di Cannes, nel 1978. L'Uomo di Ferro è del 1981 e racconta la storia del sindacato polacco 'Solidarnosch', in cui aveva militato, e del suo leader Lech Walesa: con la pellicola vinse la Palma d'Oro al Festival di Cannes nel 1981 e fu candidato all'Oscar l'anno successivo.
 

Considerato uno dei cineasti polacchi di maggior rilievo, era stato nominato all'Oscar nella categoria miglior film straniero in tre occasioni: oltreché' per l'Uomo di Ferro, anche per La terra della Grande Promessa e nel 2008 per Katyn. A Roma era atteso con il suo ultimo lavoro, Afterimage.

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