Dai Krampus ai Confinati: il folclore italiano che fa paura
CinemaIn In Fondo al Bosco – in onda in prima tv in esclusiva su Sky Cinema 1 domenica 13 marzo alle 21.10 – la storia parte dalla notte dei Krampus, ma il folclore italiano è pieno di creature in grado di far accapponare la pelle! Eccone alcune
In In Fondo al Bosco, in onda su Sky Cinema 1 domenica 13 marzo alle 21.10, sono i Krampus – uomini-caproni, che rappresentano il diavolo, che si aggirano per le strade alla ricerca di bambini, una leggenda tipica della zona nordorientale delle Alpi (ma diffusa anche nelle zone austriache di confine) risalente a un paganesimo pre-cristiano che però è sopravvissuto amalgamando elementi di diverse culture –, ma il folclore italiano è pieno di creature inquietanti in grado di far accapponare la pelle. Onde evitare di arrivare impreparati a certi incontri, ecco un piccolo elenco
Partiamo da un grande classico, gli incubi e i succubi, che non sono altro che demoni. I primi sono in forma maschile, i secondi in forma femminile. Incubi e succubi hanno origine dalla tradizione folcloristica dell’antica Roma: i primi (il cui nome deriva dal latino incubare, "giacere sopra") sono demoni di aspetto maschile che giaciono sui dormienti, in genere sulle donne, ma non solo, per trasmettere sogni cattivi e, talvolta, per avere rapporti sessuali. Agiscono per conta del signor Mefistofele. Ora capite perché si dice “avere gli incubi”?? I secondi, invece, sono demoni di aspetto femminile il cui scopo è quello di sedurre gli uomini e sottometterli alla propria volontà. Ovviamente anche loro agiscono per conta del signor Mefistofele. Ora capite perché si dice “essere succube di qualcuno o qualcosa”??
Non solo demoni. Il folclore italiano è infatti ricco di diverse tipologie di creature, tra cui fantasmi, streghe, fate, folletti e esseri animaleschi, e tutti insieme popolano le storie e le leggende che da Nord a Sud vengono tramandate da secoli, di generazione in generazione.
Tra i fantasmi troviamo i Confinati, figure mitiche diffuse nelle tradizioni popolari della Lombardia nord-orientale, in special modo nelle Valli Bergamasche, in Val Camonica e in Valtellina. Come suggerisce il nome, sono anime di persone mandate al confino, cioè allontanate a colpi di magia o di preghiera (la cosa rimane poco chiara, ma è facile capire la commistione tra fede e tradizioni precedenti a quella cristiana, quindi presumiamo si tratti di esorcismi). La loro colpa? Quella di tornare a disturbare i vivi, poiché morti insoddisfatti, cioè con questioni ancora in sospeso. Dura la vita, ma dura anche la morte!
Immancabili sono poi le streghe, che hanno nomi diversi in base alle regioni (ci sono le Cogas o Bruxas sarde, le Janare campane, beneventane per la precisione, le Majare sicule, le Streghe della Valcamonica, le Masche piemontesi), ma sostanzialmente hanno più o meno tutte le stesse caratteristiche, se non fisiche (alcune sono anziane, alcune no, alcune sono molto magre, altre no, alcune sono eccezionalmente brutte, altre…beh, altre sono brutte nella media!) quantomeno per quanto riguarda le loro abilità, per esempio la capacità di prendere le sembianze di animali. Ma cosa vogliono le streghe, che in genere sono in combutta con il Diavolo? Ovvio: indurre in tentazione le anime dei mortali…e farvi morire di paura!
Le Fate non sono immediatamente collegate alla pelle d’oca, e in effetti rispetto a streghe e demoni sono praticamente innocue, ma se vi trovaste di fronte alle Janas sarde o alle anguane alpine, siamo sicuri che un colpetto vi verrebbe, anche solo per la sorpresa. Lo stesso discorso vale per i folletti, dal Buffardello di Lucca al Mazapégul della Romagna, passando per Mazzamurello delle Marche e dell’Abruzzo e lo Squasc della Lombardia orientale. Sono dispettosi, ma almeno non vogliono rubarvi l’anima.
Se invece volete passare un’ora e mezza in preda alla tensione e ai dubbi, non perdete il thriller In Fondo al Bosco, in onda domenica 13 marzo alle 21.10 in prima tv su Sky Cinema 1. E ricordatevi di chiudere a chiave porte e finestre!