La Forza è di nuovo con noi. Arriva Star Wars firmato J.J. Abrams

Cinema

Sara Albani

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Star Wars: Il Risveglio della Forza arriverà nelle sale cinematografiche italian egiovedì 16 dicembre. Nell'attesa non perdete lunedì 15 la puntata di Sky Cine News in cui verrano svelati tutti i segreti del nuovo film della saga con interviste al cast e al regista

Ciube... siamo a casa”. Con questa battuta l'attempato Han Solo chiude uno dei teaser del film e nel mondo milioni di fan della Saga per eccellenza ritornano a sognare un'esperienza visiva che peschi dai fasti del passato e ci aggiunga nuova linfa vitale. Se in Italia uscirà il 16 dicembre, oltreoceano l'invasione inizierà venerdì 18: la settima pellicola della saga di Guerre Stellari – il primo film della trilogia sequel che vede la ricomparsa di personaggi cult dei primi tre episodi con l'integrazione di altre new entry – occuperà la totalita' degli schermi IMAX in Nord America per ben quattro settimane, cosa mai più successa dai tempi dei tre capitoli de Lo Hobbit.
E per preparare al meglio il ritorno epocale di Star Wars: Il risveglio della Forza, c’è stata una rigorosa e capillare strategia distributiva da parte della Disney che, in seguito all’acquisizione della Lucasfilm, nel 2012 annunciò il progetto di questo primo nuovo sequel: pochi trailer del film rilasciati alla stampa, qualche scena di backstage e nessun accenno alla trama, tranne il fatto che questo episodio è ambientato circa 30 anni dopo gli eventi de Il Ritorno dello Jedi.
A questo proposito l'osannato J.J. Abrams, che quest'opera titanica l'ha prodotta, scritta con Lawrence Kasdan – già co-sceneggiatore de L'Impero colpisce ancora e Il Ritorno dello Jedi – e soprattutto diretta, così ci racconta:
C'è uno stormtrooper ribelle, Finn, che è stato probabilmente abbandonato e la sua strada si incrocia con quella di una ragazza, Rey, tosta e determinata. I due si alleeranno e verranno inseguiti dal Primo Ordine che è la parte oscura del film, quello che l'Impero è diventato”. E questo è tutto.
Finalmente ai nostri microfoni, il cast del film si sbottona ovviamente poco sui dettagli, ma lascia spazio alle emozioni e ai ricordi.
All’inizio avevo scelto di non dire a nessuno che avevo fatto dei provini per il nuovo Star Wars - ci racconta John Boyega alias Finn, 23enne nato a Londra da genitori nigeriani con qualche film all'attivo tra cui Attack the Block – Invasione Aliena -
C’è voluto molto autocontrollo, ma ero ripagato dal fatto che era fantastico lavorare con J.J. Abrams sul personaggio. Poi finalmente lo abbiamo presentato alla Disney e... Topolino ha detto: Ok! Sali a bordo!”.
La sua partner femminile è la coetanea Daisy Ridley, anche lei londinese e poco più che esordiente: “E' stato fantastico, era una scoperta continua. Mi sentivo un po' come il mio personaggio, Rey, che all'inizio del film incontra delle persone, tra cui Finn, che non avrebbe mai immaginato di incontrare, vede tante cose che la stupiscono e alla fine si troverà in un posto completamente diverso da quello da cui era partita, ma proverà lo stesso senso di speranza e positività di quando tutto è cominciato”.
Tante presenze femminili nel cast: dal premio Oscar per 12 anni schiavo Lupita Nyong'o, che recita in performance capture nei panni di Maz Kanata, una piratessa aliena che gestisce un bar “e ha un passato molto colorito” come lo definisce lei stessa, fino alla giunonica Gwendoline Christie, la guerriera Brienne di Tarth ne Il Trono di Spade e qui Capitano Phasma, un ufficiale del Primo Ordine che fa parte de lato oscuro ed è a capo degli stormtroopers. “Non è uno di quei personaggi che compiono materialmente le azioni, - ci racconta - ma è più la mente che governa il flusso degli eventi. Un ruolo di grande impatto. Ho visto il primo film della saga originale quando avevo 6 anni e l’ho adorato da subito! C’era qualcosa di meraviglioso e personale allo stesso tempo, sentivo che creava una connessione con me, mi parlava”.
Un sentimento, questo, confermato anche dal decano Harrison Ford, splendido 73enne che all'incredibile successo planetario della Saga deve tutto: “E’ stato emozionante affrontare questa avventura epocale. Penso davvero che J.J. abbia la passione e l’ambizione necessaria per trasformare questo film in un grande ritorno. E’ difficile non essere sopraffatti da tutto questo entusiasmo, questa attesa, ma le sue grandi capacità registiche sono la sua forza.”
E il 49enne J.J. Abrams, forte soprattutto dei grandi successi nella serialità televisiva da Felicity, ad Alias fino a un Golden Globe e due Emmy Awards per il suo fiore all'occhiello Lost, così replica: “Tutto è iniziato con l’amore per la saga, fin da ragazzino. Però la nostalgia non poteva essere l’unica ragione per fare un sequel. Bisognava raccontare cose nuove. Ho deciso di girare in pellicola e non in digitale, per rendere al massimo la bellezza delle location, da Abu Dhabi, all’Irlanda, alle foreste del Galles. Ma soprattutto, sulla scia del primo Star Wars, volevo usare molti più effetti speciali pratici sul set piuttosto che in computer graphica. Per noi era importante dare un senso di realismo”.
Ma perchè questa scelta di marketing di far trapelare così poche notizie sulla trama?
“Con la Disney abbiamo subito condiviso l’idea di centellinare le informazioni, perché volevamo che nulla rovinasse l’esperienza dello spettatore. L’effetto sorpresa deve essere… totale!”
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Ciube... siamo a casa”. Con questa battuta l'attempato Han Solo chiude uno dei teaser del film e nel mondo milioni di fan della Saga per eccellenza ritornano a sognare un'esperienza visiva che peschi dai fasti del passato e ci aggiunga nuova linfa vitale. Se in Italia uscirà il 16 dicembre, oltreoceano l'invasione inizierà venerdì 18: la settima pellicola della saga di Guerre Stellari – il primo film della trilogia sequel che vede la ricomparsa di personaggi cult dei primi tre episodi con l'integrazione di altre new entry – occuperà la totalita' degli schermi IMAX in Nord America per ben quattro settimane, cosa mai più successa dai tempi dei tre capitoli de Lo Hobbit.
E per preparare al meglio il ritorno epocale di Star Wars: Il risveglio della Forza, c’è stata una rigorosa e capillare strategia distributiva da parte della Disney che, in seguito all’acquisizione della Lucasfilm, nel 2012 annunciò il progetto di questo primo nuovo sequel: pochi trailer del film rilasciati alla stampa, qualche scena di backstage e nessun accenno alla trama, tranne il fatto che questo episodio è ambientato circa 30 anni dopo gli eventi de Il Ritorno dello Jedi.
A questo proposito l'osannato J.J. Abrams, che quest'opera titanica l'ha prodotta, scritta con Lawrence Kasdan – già co-sceneggiatore de L'Impero colpisce ancora e Il Ritorno dello Jedi – e soprattutto diretta, così ci racconta:
C'è uno stormtrooper ribelle, Finn, che è stato probabilmente abbandonato e la sua strada si incrocia con quella di una ragazza, Rey, tosta e determinata. I due si alleeranno e verranno inseguiti dal Primo Ordine che è la parte oscura del film, quello che l'Impero è diventato”. E questo è tutto.
Finalmente ai nostri microfoni, il cast del film si sbottona ovviamente poco sui dettagli, ma lascia spazio alle emozioni e ai ricordi.
All’inizio avevo scelto di non dire a nessuno che avevo fatto dei provini per il nuovo Star Wars - ci racconta John Boyega alias Finn, 23enne nato a Londra da genitori nigeriani con qualche film all'attivo tra cui Attack the Block – Invasione Aliena -
C’è voluto molto autocontrollo, ma ero ripagato dal fatto che era fantastico lavorare con J.J. Abrams sul personaggio. Poi finalmente lo abbiamo presentato alla Disney e... Topolino ha detto: Ok! Sali a bordo!”.
La sua partner femminile è la coetanea Daisy Ridley, anche lei londinese e poco più che esordiente: “E' stato fantastico, era una scoperta continua. Mi sentivo un po' come il mio personaggio, Rey, che all'inizio del film incontra delle persone, tra cui Finn, che non avrebbe mai immaginato di incontrare, vede tante cose che la stupiscono e alla fine si troverà in un posto completamente diverso da quello da cui era partita, ma proverà lo stesso senso di speranza e positività di quando tutto è cominciato”.
Tante presenze femminili nel cast: dal premio Oscar per 12 anni schiavo Lupita Nyong'o, che recita in performance capture nei panni di Maz Kanata, una piratessa aliena che gestisce un bar “e ha un passato molto colorito” come lo definisce lei stessa, fino alla giunonica Gwendoline Christie, la guerriera Brienne di Tarth ne Il Trono di Spade e qui Capitano Phasma, un ufficiale del Primo Ordine che fa parte de lato oscuro ed è a capo degli stormtroopers. “Non è uno di quei personaggi che compiono materialmente le azioni, - ci racconta - ma è più la mente che governa il flusso degli eventi. Un ruolo di grande impatto. Ho visto il primo film della saga originale quando avevo 6 anni e l’ho adorato da subito! C’era qualcosa di meraviglioso e personale allo stesso tempo, sentivo che creava una connessione con me, mi parlava”.
Un sentimento, questo, confermato anche dal decano Harrison Ford, splendido 73enne che all'incredibile successo planetario della Saga deve tutto: “E’ stato emozionante affrontare questa avventura epocale. Penso davvero che J.J. abbia la passione e l’ambizione necessaria per trasformare questo film in un grande ritorno. E’ difficile non essere sopraffatti da tutto questo entusiasmo, questa attesa, ma le sue grandi capacità registiche sono la sua forza.”
E il 49enne J.J. Abrams, forte soprattutto dei grandi successi nella serialità televisiva da Felicity, ad Alias fino a un Golden Globe e due Emmy Awards per il suo fiore all'occhiello Lost, così replica: “Tutto è iniziato con l’amore per la saga, fin da ragazzino. Però la nostalgia non poteva essere l’unica ragione per fare un sequel. Bisognava raccontare cose nuove. Ho deciso di girare in pellicola e non in digitale, per rendere al massimo la bellezza delle location, da Abu Dhabi, all’Irlanda, alle foreste del Galles. Ma soprattutto, sulla scia del primo Star Wars, volevo usare molti più effetti speciali pratici sul set piuttosto che in computer graphica. Per noi era importante dare un senso di realismo”.
Ma perchè questa scelta di marketing di far trapelare così poche notizie sulla trama?
“Con la Disney abbiamo subito condiviso l’idea di centellinare le informazioni, perché volevamo che nulla rovinasse l’esperienza dello spettatore. L’effetto sorpresa deve essere… totale!”
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