Made in Japan: se non è strano non è giappo!

Cinema
Big Hero 6, in prima visione su Sky Cinema 1 lunedì 21 settembre alle ore 21.10
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È un marchio di stramberia garantita che da secoli sforna gadget bizzarri, cibi assurdi e trovate davvero improbabili come la vendita di biancheria femminile usata per feticisti, il poggia-mento da metropolitana ma anche strange food tipo il gelato al gusto carbone e aglio oppure la vipera al vapore. Aspettando d’immergerci in un altro mondo molto in voga in Giappone, ossia quello dei robot che vedremo in Big Hero 6 (in prima visione su Sky Cinema 1 lunedì 21 settembre alle ore 21.10), ecco le follie targate Tokyo & Co.

di Camilla Sernagiotto

Il Paese del Sol Levante è la patria delle stravaganze più incredibili di cui si possa sentire parlare.
In effetti da una cultura che ha dato i natali ai Capsule Hotel, alberghi con mini-stanze in cui può alloggiare solo chi non soffre di claustrofobia, ai Cosplayer e al bidet incorporato nel WC ci si può aspettare di tutto e di più.
Chi credeva che il genio (spesso incompreso) nipponico fosse soltanto al servizio dei manga, degli anime, delle macchine fotografiche e dei robot, si prepari a ricredersi.
Aspettando di conoscere il mondo robotico tanto in voga in Giappone e un po’ di Japanese Culture nell’attesissimo film d’animazione Big Hero 6, in prima visione su Sky Cinema 1 lunedì 21 settembre alle ore 21.10, ecco uno “strambario” di stranezze targate Sol Levante.
Roba da strabuzzare gli occhi a mandorla!

Cibi da pugno nello stomaco – Mentre il sushi piace assai anche a noi occidentali, ci sono alcune prelibatezze giapponesi per noi indigeste anche solo al pensiero di mangiarle. Il Fugu, ad esempio, è il pesce palla cucinato solo ed esclusivamente da esperti chef (ci vuole un patentino per poterlo servire, come se fosse un porto d’armi) che potrebbe ucciderti seduta stante per via della tetrodotossina che può contenere se non è stato dissezionato bene. Ma anche cibi meno pericolosi come il gelato al gusto di vipera, di carbone, di lingua di mucca, di aglio, di polpo e di cavallo non sono certo quei cibi di cui potrebbe venirti un’improvvisa voglia pazza. O meglio: dovesse venirvi voglia, trattasi senza dubbio di voglia pazza…

San Valentino solo per ometti – Sarebbe il sogno dei tanti fidanzati e mariti nostrani, quello di non dovere ricordarsi di comprare fiori e cioccolatini il 14 febbraio. In Giappone è così perché in occasione della festa degli innamorati sono solo le donne che devono portare dei regalini ai propri partner. Ma non solo a loro: anche ad amici, colleghi, conoscenti… l’unica conditio è che siano uomini. Suona un po’ troppo da geishe ma è così. Per fortuna il 14 marzo tocca alle donzelle ricevere qualcosa dai maschietti per il cosiddetto White Day, giorno in cui i regali alle signore hanno un dress code, anzi un colour code: il bianco. E chi si dimentica della festività finisce di certo in bianco lui stesso…

Superinfluenzati Mascherati – Non solo i superheroes indossano maschere in Giappone. Benché da noi si creda che i giapponesi che circolano con la mascherina chirurgica siano dei fissati salutisti che tentano di filtrare lo smog, in realtà si tratta di gente che ha il raffreddore. Per i nipponici soffiarsi il naso in pubblico è altamente disdicevole e scandaloso, motivo per cui quando sono raffreddati preferiscono nascondere il naso che cola sotto alla mascherina.

Conati di bon ton – Se da noi rimettere per strada dopo bagordi alcolici è assolutamente da evitare, in Giappone si tratta di un’usanza non soltanto comunissima ma addirittura ben vista dall’opinione pubblica. Il fatto di vomitare dopo aver alzato il gomito è ben gradito perché significa essersi sacrificati per la felicità degli amici e la gioia di stare insieme. Insomma: l’hangover fa parte del galateo. E non solo quello: anche fare rumore mentre si sorbisce il brodo è buona educazione perché è un modo per complimentarsi con chi ha cucinato.

Che sagome questi vigili! – Nelle strade molto trafficate vengono spesso posizionate sagome di cartone a grandezza naturale che raffigurano un vigile urbano come deterrente per le infrazioni del codice stradale.

Non mandate Curricula per fare il bidello – Una professione che in Giappone non esiste è quella del bidello. Nelle scuole ci pensano gli studenti assieme agli insegnanti a pulire e a riassettare le aule.

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