Nymphomaniac, su Sky Cinema Cult arrivano i film scandalo

Cinema
Su Sky Cinema Cult arrivano due imperdibili appuntamenti con i due capitoli del controverso e scandaloso film del regista danese Lars von Trier. Appuntamento venerdì 17 e 24 aprile a mezzanotte
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Su Sky Cinema Cult arrivano due imperdibili appuntamenti con i capitoli del controverso e scandaloso film del regista danese Lars von Trier. Appuntamento venerdì 17 e 24 aprile a mezzanotte

Ad aprile, su Sky Cinema Cult, due imperdibili appuntamenti con i capitoli del controverso e scandaloso film del regista danese Lars von Trier, NYMPHOMANIAC. Venerdì 17 aprile a mezzanotte in prima visione andrà in onda NYMPHOMANIAC - VOLUME 1, che ripercorre la crescita e la formazione sessuale di una giovane donna (Charlotte Gainsbourg), dalla nascita al compimento dei cinquant’anni; mentre venerdì 24 aprile sempre a mezzanotte, appuntamento con NYMPHOMANIAC - VOLUME 2, dove procede il racconto sempre più violento e crudo di Joe all’anziano Seligman (Stellan Skarsgård). Nel cast anche Shia LaBoeuf, Stacy Martin, Uma Thurman, Willem Dafoe e Jamie Bell.

Con questo film, il regista danese fa intraprendere al suo pubblico un viaggio periglioso nel passato della protagonista Joe, partendo dall’infanzia in cui sembra celarci l’origine del suo essere ninfomane, passando per l’adolescenza che scorre tra forti sensazioni e variegate esperienze sessuali. Non manca il racconto della sua maturità “erotica” che non sembra più soddisfarla pienamente. Una storia, scandita nei suoi passaggi cruciali, dal ricorrere sistematico e quasi rituale di una serie di fatalità imperscrutabili che, ogni volta, sembrano volerla riportare al momento in cui tutto ha avuto origine.

Un labirintico percorso in cui Seligman, colui al quale Joe racconta la sua storia, non appare affatto un semplice uditore ma anzi un personaggio in grado di suggerire una visione più ampia e suggestiva del racconto. L’unico, forse, in grado di mettere in relazione ciascun aneddoto della sua vita sessuale con elementi di natura filosofica, musicale o addirittura matematica. Un dialogo, quello tra Joe e Seligman, che diventa pretesto e anche occasione per von Trier per inoltrarsi in un flusso continuo di citazioni che danno l’idea della multiforme cultura del regista danese.

Ecco quindi palesarsi davanti ai nostri occhi di spettatori spiegazioni sul tritono, ovvero l’accordo musicale si-fa, comunemente chiamato "intervallo del diavolo" o la sorprendente scena in cui le tre voci del Cantus Firmus di Johann Sebastian Bach diventano la metafora attraverso cui illustrare le molteplici dinamiche sessuali che hanno al centro Joe. E ancora l’’episodio della perdita della verginità della donna che invece viene tradotto da Seligman nella Sequenza di Fibonacci, matematico pisano medievale. Non mancano neanche i richiami letterari, tra cui quello a Edgar Allan Poe e a Il pescatore perfetto di Walton Izaak.

Nymphomaniac, che conclude la trilogia sulla depressione di Lars Von Trier, iniziata con Antichrist e proseguita con Melancholia, non poteva non suscitare clamori già prima di giungere nei cinema. Le tante critiche si sono appuntate soprattutto sulla dovizia di particolari con cui viene dissezionata la vita sessuale di Joe. Alcuni hanno accusato il regista danese di esser ricorso alla pornografia per il narcisistico gusto di scandalizzare e far parlare di sé. Tuttavia, non sarebbe onesto ridurre Nymphomaniac ad una semplice sfilata di scene ad alto contenuto erotico. Forse il desiderio del regista danese era quello di esplorare una materia complessa come quello della perversioni restituendocela nella sua specchiata trasparenza e semplicità. Comunque un atto di coraggio al di là dal fatto che si ritenga o meno l’operazione complessivamente riuscita.

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