Cinema e catene: il grande schermo racconta la schiavitù

Cinema
12 anni schiavo
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Martedì 17 febbraio alle 21.10 va in onda su Sky Cinema +24 12 anni schiavo di Steve McQueen, che racconta il dramma di un uomo libero ridotto in cattività. Ecco alcuni altri casi in cui il cinema ha messo in scena la schiavitù.

Quello della schiavitù è un problema che per fortuna appartiene più ad altre epoche che alla nostra, ma che nella realtà delle cose non è ancora stato del tutto estirpato. Togliere la libertà a un uomo, secondo alcuni, è anche peggio che togliergli la vita stessa. Per questo motivo, il cinema non poteva esimersi da raccontare il dramma di chi finisce in catene: tra gli ultimi film a farlo c'è 12 anni schiavo, epico racconto di Steve McQueen in onda martedì 17  febbraio alle 21.10 su Sky Cinema +24.

12 anni schiavo, premiato nel 2014 con ben tre premi Oscar, segue le vicende (realmente accadute) di Solomon Northup, musicista afroamericano che a metà del XIX secolo viene ridotto in catene e costretto a lavorare nelle piantagioni di cotone. Per dare nuova vita a questo stoico personaggio,  McQueen ha pensato a uno dei più talentuosi interpreti britannici di questi anni, ovvero Chiwetel Ejiofor.

Ma 12 anni schiavo non è l'unico film che racconta la schiavitù e il tentativo dei servi di spezzare le catena che li tengono imprigionati. Di recente, come è ovvio a modo suo, lo aveva fatto Quentin Tarantino con il suo Django Unchained, in cui Jamie Foxx  è uno schiavo che, liberato da un cacciatore di taglie, va a cercare vendetta. 

La tratta di uomini dall'Africa agli Stati Uniti del sud fornisce il contesto a un altro grande film sul tema, ovvero Amistad di Steven Spielberg, in gli schiavi imprigionati su una nave che fa rotta in America si ribellano ai loro aguzzini. Dato che si tratta di una storia (anzi, di Storia) che riguarda gli USA molto da vicino, è ovvio che Hollywood si sia concentrata soprattutto sugli afroamericani ridotti in schiavitù nel proprio territorio, come testimoniano i numerosi adattamenti cinematografici de La capanna dello zio Tom. Ma c'è anche dell'altro.

La schiavitù, infatti, esiste dalla notte dei tempi, come testimoniano pellicole come Ben Hur di William Wyler, in cui Charlton Heston interpreta un principe giudeo ridotto in schiavitù in epoca romana, Spartacus di Stanley Kubrick, in cui Kirk Douglas è il celebre personaggio che guidò una rivolta di schiavi nel I secolo a.C., o ancora Il gladiatore di Ridley Scott, in cui Russell Crowe è un condottiero costretto a combattere come (per l'appunto) gladiatore.

E la schiavitù viene trattata anche nella fantascienza, come ad esempio avviene in due classici come Il pianeta delle scimmie e 1999 - Conquista della Terra: nel primo sono degli umani a essere fatti prigionieri dalle scimmie senzienti di un "misterioso" pianeta, nel secondo sono invece queste ultime a ribellarsi al giogo degli uomini e a dare il via a una battaglia all'ultimo sangue.

E questi, ovviamente, non sono che alcuni degli esempi più noti. Un tema così complesso e doloroso ha fornito infatti numerosi spunti ai cineasti di ogni parte del mondo. E da tutta quella sofferenza, in alcuni casi, sono nati dei capolavori. Come, per l'appunto, 12 anni schiavo, in prima tv su Sky Cinema.

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