Dall’apparecchio per estrarre i segreti dalle menti dei dormienti in Inception al sistema operativo di cui s’innamora il protagonista di Lei, in onda su Sky Cinema Oscar domenica 15 febbraio, ecco cosa succede quando la settima arte incontra l’hi-tech
La tecnologia sta al cinema come il cacio sta sui maccheroni.
Ecco una proporzione che rende bene il legame indissolubile tra la settima arte e l’hi-tech.
Non si tratta di mero aspetto tecnico: qui non stiamo disquisendo di 3D, steadycam e digitale, ossia delle tecnologie che hanno apportato migliorie a livello di apparecchiature, di produzione e di fruizione filmica.
Qui si parla di diegesi e della tecnologia che ci finisce dentro: quella che diventa elemento essenziale della narrazione di una pellicola. A volte ricoprendo addirittura il ruolo di personaggio.
È il caso dell’acclamatissimo Lei, in onda su Sky Cinema Oscar domenica 15 febbraio, il film scritto e diretto da Spike Jonze che si è aggiudicato il premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale.
Coprotagonista di Joaquin Phoenix (qui nei panni di Theodore Twombly) è infatti Samantha, un sistema operativo basato su un'intelligenza artificiale in grado di evolvere e adattarsi alle esigenze dell’utente in maniera abbastanza simile a quella specie di personal assistent che è Siri, il software di Apple basato sul riconoscimento vocale.
E se Joaquin Phoenix non riuscirà a fare a meno d’innamorarsi di quella sensuale voce (che nell’originale è di Scarlett Johansson e nella versione italiana di Micaela Ramazzotti), figuriamoci quel che succede a chiunque s’imbatta nella bellezza perfetta di Simone, l’ologramma biondo e prosperoso protagonista del film di fantascienza S1m0ne!
Ma oltre alle belle pupe tutte curve e tecnologia per cui perdere la testa, anche di creature come David ci si innamora irrimediabilmente, soprattutto se si è genitori che hanno appena perso un figlio come i Swinton di A.I. - Intelligenza artificiale. Con un figlio naturale ibernato perché affetto da una grave malattia, la coppia decide di adottare un Mecha, un robot sofisticatissimo che assomiglia in tutto e per tutto a un essere umano. Lo chiamano David e si lasciano conquistare dal dolce futuristico Pinocchio interpretato da un bravissimo seppur giovanissimo Haley Joel Osment.
Chiunque invece non ne voglia saperne d’innamorarsi o, meglio, preferisca dimenticarselo pur di non soffrire dopo la separazione, si diriga (cinematograficamente parlando) verso la clinica Lacuna Inc. in cui si eliminano dalla mente i ricordi amorosi legati a una persona grazie a una sofisticata macchina messa a punto dal Dottor Howard Mierzwiak. Si tratta del capolavoro firmato Michel Gondry: Se mi lasci ti cancello.
La macchina con cui entrare nella mente dell’uomo è uno dei feticci cinematografici più gettonati di sempre, parola di uno che di cinema se ne intende “abbastanza” come Cristopher Nolan. Proprio di una simile apparecchiatura, infatti, parla il suo Inception, il pluripremiato film (insignito di ben 4 premi Oscar 2011: miglior fotografia, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro e migliori effetti speciali) in cui Dominic "Dom" Cobb (alias Leonardo DiCaprio) riesce a infilarsi nei sogni di chi dorme condividendone così i segreti e le paure più recondite.
Non proprio di sogni ma di realtà virtuale immersiva abitata da alter ego parla invece Il tredicesimo piano, la pellicola di Josef Rusnak ispirata al romanzo di fantascienza Simulacron 3 di Daniel F. Galouye.
Accade spesso che al cinema la tecnologia sia così avanzata da soggiogare l’umanità, basti pensare alle macchine intelligenti di Matrix che schiavizzano miliardi di esseri umani per trarne energia elettrica o al supercomputer Skynet della saga Terminator che diventa autocosciente e dà inizio a una guerra finalizzata allo sterminio della specie umana.
Ma anche nel caso meno guerrafondaio e spietato di Lei, un software in grado di domare un uomo al punto di farlo invaghire di sé è ugualmente pericoloso. Anzi: forse lo è molto di più.
Non perdete l’appuntamento con Lei, in onda su Sky Cinema Oscar domenica 15 febbraio.
Se date buca a Samantha va a finire che s’offende, come tutte le donne.
E come tutte le donne, anche lei è in grado di fulminarvi la lavatrice in men che non si dica…
Ecco una proporzione che rende bene il legame indissolubile tra la settima arte e l’hi-tech.
Non si tratta di mero aspetto tecnico: qui non stiamo disquisendo di 3D, steadycam e digitale, ossia delle tecnologie che hanno apportato migliorie a livello di apparecchiature, di produzione e di fruizione filmica.
Qui si parla di diegesi e della tecnologia che ci finisce dentro: quella che diventa elemento essenziale della narrazione di una pellicola. A volte ricoprendo addirittura il ruolo di personaggio.
È il caso dell’acclamatissimo Lei, in onda su Sky Cinema Oscar domenica 15 febbraio, il film scritto e diretto da Spike Jonze che si è aggiudicato il premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale.
Coprotagonista di Joaquin Phoenix (qui nei panni di Theodore Twombly) è infatti Samantha, un sistema operativo basato su un'intelligenza artificiale in grado di evolvere e adattarsi alle esigenze dell’utente in maniera abbastanza simile a quella specie di personal assistent che è Siri, il software di Apple basato sul riconoscimento vocale.
E se Joaquin Phoenix non riuscirà a fare a meno d’innamorarsi di quella sensuale voce (che nell’originale è di Scarlett Johansson e nella versione italiana di Micaela Ramazzotti), figuriamoci quel che succede a chiunque s’imbatta nella bellezza perfetta di Simone, l’ologramma biondo e prosperoso protagonista del film di fantascienza S1m0ne!
Ma oltre alle belle pupe tutte curve e tecnologia per cui perdere la testa, anche di creature come David ci si innamora irrimediabilmente, soprattutto se si è genitori che hanno appena perso un figlio come i Swinton di A.I. - Intelligenza artificiale. Con un figlio naturale ibernato perché affetto da una grave malattia, la coppia decide di adottare un Mecha, un robot sofisticatissimo che assomiglia in tutto e per tutto a un essere umano. Lo chiamano David e si lasciano conquistare dal dolce futuristico Pinocchio interpretato da un bravissimo seppur giovanissimo Haley Joel Osment.
Chiunque invece non ne voglia saperne d’innamorarsi o, meglio, preferisca dimenticarselo pur di non soffrire dopo la separazione, si diriga (cinematograficamente parlando) verso la clinica Lacuna Inc. in cui si eliminano dalla mente i ricordi amorosi legati a una persona grazie a una sofisticata macchina messa a punto dal Dottor Howard Mierzwiak. Si tratta del capolavoro firmato Michel Gondry: Se mi lasci ti cancello.
La macchina con cui entrare nella mente dell’uomo è uno dei feticci cinematografici più gettonati di sempre, parola di uno che di cinema se ne intende “abbastanza” come Cristopher Nolan. Proprio di una simile apparecchiatura, infatti, parla il suo Inception, il pluripremiato film (insignito di ben 4 premi Oscar 2011: miglior fotografia, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro e migliori effetti speciali) in cui Dominic "Dom" Cobb (alias Leonardo DiCaprio) riesce a infilarsi nei sogni di chi dorme condividendone così i segreti e le paure più recondite.
Non proprio di sogni ma di realtà virtuale immersiva abitata da alter ego parla invece Il tredicesimo piano, la pellicola di Josef Rusnak ispirata al romanzo di fantascienza Simulacron 3 di Daniel F. Galouye.
Accade spesso che al cinema la tecnologia sia così avanzata da soggiogare l’umanità, basti pensare alle macchine intelligenti di Matrix che schiavizzano miliardi di esseri umani per trarne energia elettrica o al supercomputer Skynet della saga Terminator che diventa autocosciente e dà inizio a una guerra finalizzata allo sterminio della specie umana.
Ma anche nel caso meno guerrafondaio e spietato di Lei, un software in grado di domare un uomo al punto di farlo invaghire di sé è ugualmente pericoloso. Anzi: forse lo è molto di più.
Non perdete l’appuntamento con Lei, in onda su Sky Cinema Oscar domenica 15 febbraio.
Se date buca a Samantha va a finire che s’offende, come tutte le donne.
E come tutte le donne, anche lei è in grado di fulminarvi la lavatrice in men che non si dica…