Giuliano Sangiorgi: "A Giffoni il nostro futuro"

Cinema
Giuliano Sangiorgi con i Negramaro
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Il frontman dei Negramaro, che sabato 19 luglio saranno in concerto allo stadio Troisi, ci racconta cosa rappresenta questo Festival e sottolinea che la nostra gioventù "ha energia e cultura"

di Fabrizio Basso

Saranno al Festival di Giffoni la sera del 19 luglio. I Negramaro vanno a raccontare la loro storia ai giovani di questo prestigioso Festival e lo fanno con un concerto. Che per loro non è solo musica e parole, ma è un viaggio sonoro. Lo scorso anno andò solo Giuliano Sangiorgi, il frontman, ma per incontrare i ragazzi. Lo abbiamo intervistato.

Giuliano stavolta andrà al Festival di Giffoni col gruppo.
Sono le ultime date di “Un amore così grande tour 2014".
Che ricordo ha?
E’ l’habitat naturale per le nuove generazioni e per quelle che verranno, è il presente e anche il futuro.
Dunque bello tornarci.
Siamo orgogliosi di farci un concerto, stiamo studiando sorprese. Giffoni la dice lunga sul paese reale, emana una cultura incredibile.
Polemico?
No però mi piace precisare che quelli che qualche politico definisce figli di papà e dell’elettronica mi hanno fatto domande incredibilmente profonde, mi hanno fatto riflettere.
Quindi abbiamo una bella gioventù.
Ha energia e cultura, i nostri licei e le scuole sono un grande esempio per il mondo. Io ho frequentato e rifarei il liceo classico e lo consiglierei pure ai miei figli.
Eppure lei ha la fama di essere iper tecnologico.
Lo sono ma sono anche conscio che chi traduce un testo dal greco può risolvere problemi di fisica quantistica.
Cosa la ha particolarmente sorpresa di Giffoni?
La grande cultura dei ragazzi. Quando li ho incontrati erano tutti attenti. Sono la linfa della nostra cultura e dobbiamo credere e investire nelle nuove generazioni. Giffoni è il riflesso di una Italia di grandi valori. E lo dice con orgoglio il cantante di una band che ha raggiunto il successo uscendo da una cantina.
Ha ricordi particolari?
Molti, ne cito uno che richiama anche il mio libro "Lo spacciatore di carne": un ragazzo di 14 anni mi ha chiesto di Kerouac, non credo capiti facilmente.

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