Philip Seymour Hoffman, addio all'attore premio Oscar

Cinema
Philip Seymour Hoffman (Getty Images)
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L'interprete premiato agli Academy Awards per la sua performance in Truman Capote - A sangue freddo è morto all'interno del suo appartamento newyorkese, si sospetta per overdose. Era uno degli attori più talentuosi della sua generazione.

di Marco Agustoni

Philip Seymour Hoffman è morto. La notizia è arrivato così, improvvisa, inaspettata, straziante. Perché quando si è diffusa la voce che l'attore quarantaseienne è stato ritrovato nel suo appartamento di Manhattan privo di vita, davvero risultava difficile crederci. Overdose, o almeno così si dice, ma in questi casi è sempre opportuno procedere con estrema cautela.

La morte di Hoffman risulta, si diceva, straziante, sia perché si trattava di un uomo nel pieno della sua vita (era padre di tre figli), sia perché si trattava di un attore all'apice della sua carriera, con ancora tantissimo da regalare al pubblico. Perché negli ultimi anni, il premio Oscar aveva dimostrato chiaramente una cosa: era uno degli attori di maggiore talento della sua generazione.

L'Oscar, si diceva, come Miglior attore protagonista per la sua rappresentazione camaleontica di uno degli scrittori più controversi del XX secolo in Truman Capote - A sangue freddo, nel 2006. Una prova attoriale intensa, quasi sofferta. Di certo non l'unica degna di nota. L'Academy se ne è accorta altre tre volte, con le nomination come Miglior attore non protagonista per La guerra di Charlie Wilson nel 2008, Il dubbio nel 2009, The Master nel 2013. Ma, ancora una volta, non è tutto.

Philip Seymour Hoffman si era infatti già fatto notare nel corso degli anni '90 grazie ai suoi ruoli di supporto in classici come Scent of a Woman - Profumo di donna o Il grande Lebowski, ma soprattutto nei film di Paul Thomas Anderson Boogie Nights e Magnolia, in cui pur da gregario era riuscito a offrire delle grandi interpretazioni.

L'occasione della vita era arrivata proprio con A sangue freddo, ma da allora Hoffman aveva detto la sua in molte altre opere di rilievo, tra cui il film sperimentale Synecdoche, New York, la commedia colorata I Love Radio Rock e, da doppiatore, nel toccante film d'animazione Mary and Max. Oltre, ovviamente, che nelle già citate pellicole per cui era stato candidato all'Oscar. Di recente era anche entrato a far parte della saga di Hunger Games con La ragazza di fuoco.

Al di là della retorica di simili occasioni, al di là delle motivazioni di questa tragedia, la morte di Philip Seymour Hoffman costituisce un bruttissimo colpo per tutti gli amanti del cinema. L'unico consiglio possibile: per ricordarlo, recuperate i suoi film e ripercorrete il lavoro non di un divo, perché non lo era mai stato, ma di un vero fuoriclasse della cinematografia mondiale.

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