Quando il cult viaggia su strada

Cinema
Peter Fonda e Dennis Hopper sono i protagonisti di Easy Rider
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Ogni domenica di ottobre in prima e seconda serata va in onda su Sky Cinema Cult la rassegna Cult On The Road: da Cosmpolis a Thelma & Louise, passando per Easy Rider, Stand By Me e Non è un paese per vecchi. Protagonista assoluta: la strada.

di Matteo Mazzuca

Fare fagotto, chiudersi la porta di casa alle spalle… e poi? E poi c’è la strada.

Che sia una striscia d’asfalto che si srotola all’infinito o un groviglio di linee asfittiche e
contorte, a tratti labirintiche, la strada porta sempre con sé un irreprimibile impulso all’azione, una negazione della staticità, e forse è proprio per questo che il cinema, l’arte dell’immagine in movimento, vi ha spesso ambientato le sue storie migliori.

Quello americano soprattutto, certo. Una nazione che è cresciuta sul mito della frontiera, e che quella frontiera ha voluto portarla sempre un po’ più in là, un pezzettino alla volta, prima con la ferrovia e poi, negli Anni 20, con le famose routes. Ma se il mito americano dell’ on the road è associato alla libertà, agli spazi sconfinati, ci si dimentica di come routes e highways collassino spesso nel limbo di suburbi soffocanti che crescono fuori e dentro le grandi città.

Ce lo ricorda Sky Cinema Cult domenica 6 ottobre, mandando in onda Cosmopolis in prima serata e, a seguire, Taxi Driver. In Cosmopolis Robert Pattinson veste i panni di un giovane magnate dell’alta finanza che attraversa New York su una limousine, involucro e barriera contro le sommosse anticapitaliste che sconvolgono le strade di una Grande Mela in pieno disfacimento. Un modo, per il regista David Cronenberg, di raccontare la crisi, non solo economica, della nostra epoca, traendo spunto dalle pagine di Don DeLillo.

E le immagini del capolavoro Taxi Driver, firmato Scorsese, trasudano l’atmosfera opprimente di una città soffocata dall’afa, dove le strade sono impiastrate dello stesso sangue e schifezze che Travis Bickle deve ripulire dal sedile posteriore del suo cab a fine turno. Tra il primo e il secondo film sono trascorsi quasi quarant’anni, ma le strade newyorchesi sono sempre le stesse.

A evadere da questi viluppi e dal torpore meschino della provincia ci provano domenica 13 ottobre Thelma & Louise, in fuga da una società sessista e opprimente. Se il loro spericolato cammino va verso l’Ovest, il road movie per eccellenza, Easy Rider, è un inatteso viaggio verso l’Est, dalla California alla Louisiana in sella alle Harley Davidson. Eppure, quella stessa America nata dal girovagare, raggiunti i propri confini naturali, non sembra tollerare nessuna delle due coppie.

E allora tanto vale, domenica 20 ottobre, fare un salto in Europa con Il cammino per Santiago, storia di un oftalmologo americano che si reca in pellegrinaggio dopo la morte del figlio. Il cammino interiore è anche il tema del toccante Stand by Me, tratto dalle pagine di un autore, Stephen King, che è davvero uno dei più grandi narratori a cavallo tra i nostri due secoli. Quattro giovanissimi amici, un mistero e, di lì a pochi passi, quel confine imprevedibile tra infanzia ed età adulta.

L’ultimo appuntamento con Cult On The Road è fissato per il 27 ottobre. Il viaggio non è più un piacere, ma questione di vita o di morte. È il caso di The Way Back, epico racconto di un’evasione da un campo di lavoro siberiano sullo sfondo di una natura meravigliosa e ostile, ma anche (e torniamo sempre negli USA) di Non è un paese per vecchi, il vero capolavoro dei fratelli Coen, un neo-noir che affonda le sue radici nel western e che è impreziosito dall’inquietante interpretazione del premio Oscar Javier Bardem.

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