Omaggio ad Alberto Bevilacqua

Cinema
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Lunedì 9 settembre Sky Cinema Classics HD ricorda lo scrittore scomparso a Roma alla vigilia dei suoi 80 anni. Alle ore 21 andrà in onda La Califfa, tratto dall'omonimo romanzo del 1964. Il film è anche su Sky on Demand

Scrittore di grande popolarità, Alberto Bevilacqua, classe 1934, è scomparso oggi a Roma alla vigilia dei suoi 80 anni. Amatissimo dai suoi lettori che hanno fatto dei best seller di vari suoi titoli, è oggi considerato un figura significativa del nostro mondo letterario, autore di molti volumi di narrativa e poesia. Ha avuto spesso rapporti conflittuali con l'establishment intellettuale e letterario, avendo cominciato a scrivere romanzi di colorito realismo di costume negli anni della nascita della neoavanguardia del Gruppo '63 (che definiva ''Liale'' Cassola e Bassani), avendo avuto subito successo anche nel cinema, come regista, e arrivato a concorrere e vincere tra aspre polemiche lo Strega (con ''L'occhio del gatto'') in un anno particolare come il 1968, due anni dopo aver già vinto il Campiello con ''Questa specie di amore''.

Del resto Bevilacqua è stato un autore che ha passato varie fasi, da quella degli inizi, che lo fa accumunare a una linea narrativa che potrebbe andare tra Giovanni Arpino e Piero Chiara, i cui primi titoli furono ''Una città in amore'' (riscritto nel 1988) e ''La Califfa'' ( in onda stasera lunedì 9 settembre su Sky Cinema Classics HD alle ore 21.00 e in replica martedì 10 alle ore 13.35), suo primo grande successo, che tradusse lui stesso in film nel 1970, a una scrittura quasi onirica.

I luoghi e soprattutto la sua Parma (a cominciare dal glorioso e antifascista Oltretorrente), di cui poi diverrà contraltare Roma, sono il tema che percorre tutta la sua opera, che racconta, fantastica, immagina, svela, quella città, emblematica dell'Italia di quegli anni, dal boom economico in poi, dalla vita gaudente alle storie noir di ''Gialloparma'' a fine anni '90, in genere attraverso il racconto di complesse, vitali, sensuali psicologie femminili.

Esemplare resta ''La Califfa'', ovvero Irene Corsini, che nel suo vitalistico vibrare tra fierezze e abbandoni, inaugura la galleria di questi grandi personaggi femminili, mentre l'industriale Annibale Doberdò incarna un'emblematica figura dell'imprenditore di provincia anni '60. Il film, con Ugo Tognazzi e Romy Schneider, è tutt'oggi uno dei capolavori della grande commedia all'italiana.


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