Gli Oscar diventano bambini

Cinema
Uno screenshot del video, con dei piccoli Dr. King Schultz e Django
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In un adorabile video prodotto da Landline Tv in collaborazione con Official Comedy dei piccoli attori reinterpretano i personaggi principali di 5 film protagonisti dell'85esima edizione degli Oscar


Gli Oscar si avvicinano velocemente, e molti sono stati i dibattiti, gli scoop, le curiosità e le divertenti parodie dei film candidati (tra cui quella di Christoph Waltz nello show americano Saturday Night Live, in cui l’attore gira un nuovo film per Tarantino, dal titolo Djesus Uncrossed) che hanno contribuito ad incrementare l’eccitazione e il continuo buzz in rete riguardante la notte più magica del cinema ( in onda su Sky Cinema Oscar domenica 24 febbraio a partire dalle 22:55).

Ma la chicca più carina risale a ieri, ed è firmata Landline TV. La compagnia di produzione di New York specializzata in sketch comici è la creatrice della serie di video “ Kids Reenact”, nella quale adorabili bambini reinterpretano a loro modo film, serie televisive e altri elementi di pop culture. Nell'ultimo video di loro creazione, prodotto in collaborazione con Official Comedy, 5 dei film che vantano una nomination all'Oscar come Miglior Film vengono ricreati da attori bambini, e quindi ci ritroviamo con un piccolo Django, un piccolo Lincoln, una piccola Maya e così via.

Le scenette sono molto brevi, anche perché, dice Jared Neumark, l'ideatore del video che lavora per Landline TV, "i bambini fanno fatica a memorizzare le battute", e anzi a volte i loro errori di pronuncia e le loro improvvisazioni vengono tenuti buoni perchè risultano ancora più spassosi del testo originale, proprio perché completamente genuini.

Nello sketch di Zero Dark Thirty ad esempio un piccolo soldatino sbaglia il nome del terrorista islamico Bin Laden, chiamandolo "Bin Lagin", e poi chiede ripetutamente ad una minuscola Maya (con tanto di parrucca alla Jessica Chastain) se sia sicura che il terrorista si trovi proprio lì, domandandole poi se abbiano scoperto il luogo preciso grazie alle torture. La piccola Maya ribatte subito “No, perché mai dovresti pensare una cosa simile?” e lui risponde “(Sai), la prima metà del film” - una breve stoccata riguardante le lunghe scene di tortura del film della Bigelow.

Per Argo, i piccoli attori sono vestiti esattamente come i personaggi del film, con un mini-Ben Affleck che, portando una ridicola parrucca e barba e baffi disegnati sul viso, dice agli altri: “Useremo questo finto film e questi documenti falsi per farvi uscire dall’Iran”, e quando loro esprimono i propri dubbi sul suo piano (“Sembra pericoloso”), lui risponde: “Sì, ma sarà molto eccitante”. Il piccolo sketch poi si conclude con uno dei bambini che domanda: “Ma davvero le persone vestivano così negli anni Settanta?”, domanda a cui gli altri rispondono interrogativamente o facendo spallucce. Adorabile.

Nella scenetta successiva troviamo un minuscolo Lincoln con una tuba nera più grande di lui che, risoluto, vuole mettere fine alla schiavitù raccogliendo i voti necessari in Congresso. Quando gli viene fatto presente che a quel tempo era stata già abolita (anche se non in modo effettivo), lui precisa che lo sarà “legislativamente”, facendo dire al suo aiutante, in un soffio: “Eccitante!”. Subito dopo, entra una piccola signora Lincoln che esclama “Guardate il mio vestito, sono pazza” e comincia a volteggiare follemente per la stanza; Mary Todd Lincoln soffriva in effetti di disordine bipolare. Ma l’ultima battuta è la migliore: “La mia voce non suona come ve l’aspettavate”: può essere capita soltanto se si è al corrente del fatto che il presidente americano, contrariamente a quanto si immagini, aveva in realtà una voce non profonda, baritonale, ma una vocina sorprendentemente acuta e gracchiante.

Seguendo a ruota, Hushpuppy, la bambina protagonista di Re della terra selvaggia, ci avverte: “Questo film è veramente triste. Se lo guardate, piangerete sicuramente”. In effetti poi vediamo una scena commovente in cui il “papino” di Hushpuppy (nome che il piccolo attore sbaglia a pronunciare, dicendo “Huh Pushy”) sta per morire, ma viene spaventato da un rumore, che la figlia gli rivela: “(Sono i) maiali!” (gli Auroch, le bestie mitico-selvatiche del film, per la rappresentazione dei quali sono stati usati dei maiali vietnamiti).

Infine, ecco arrivare la scenetta su Django Unchained, con due adorabilissimi Dr. King Schultz, con la barba finta e uno spassoso accento tedesco, e Django, con bavero rosso e cappello da cowboy, entrambi a cavallo di pony peluche. Il piccolo Dr. Schultz esordisce dicendo: “Okay, Jango. Ecco cvosa faremo”, e subito lo schermo presenta l’avvertenza che quel contenuto è stato censurato perché non appropriato a bambini – senza dubbio un riferimento al genere splatter di Tarantino che si ritrova nel suo spaghetti western – a cui Django risponde “Sì, e dopo quello…” – ancora censura – poi l’altro gli dice “Und poi avrai tvua moglie indietro. Affare fatto?”. A quel punto, Django bambino esita un secondo, per poi domandare: “Possiamo però evitare di dire così tante volte la parola che comincia per “n”?”, al che un piccolo Tarantino scuote determinato la testolina. La “N-word”, ovvero “nigger”, per gli americani è molto forte, un insulto, una parolaccia di cattivo gusto, e ci sono state molte critiche al regista di Pulp Fiction e Kill Bill su questo punto.

Che dire, un piccolo capolavoro questo video, con tante battutine e riferimenti che gli attori-bambini quasi sicuramente non avranno capito ma che hanno innocentemente recitato rendendo il tutto più divertente e dannatamente adorabile.


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