Anna Marchesini, i mille volti dell’attrice del Trio con Solenghi e Lopez morta 5 anni fa

Spettacolo

Stefania Bernardini

Ansa/Webphoto

È stata Lucia Mondella, la bella Figheira, la stramba sessuologa Merope Generosa e, con la moltitudine di suoi personaggi, ha fatto ridere l’Italia intera. Con Tullio e Massimo ha formato un sodalizio decennale che ha portato a sketch indimenticabili. Non solo interprete, ma anche doppiatrice e autrice, è stata tra le più grandi comiche del Paese e talento creativo di cui si sente ancora la mancanza

Difficile dimenticare Anna Marchesini, attrice comica ma anche autrice e doppiatrice e tra i migliori talenti creativi italiani. Identificata come l’elemento femminile del celebre Trio con Tullio Solenghi e Massimo Lopez, l’interprete dai mille volti è stata molto di più. Dotata di un’ironia elegante, con i suoi personaggi ha portato sorrisi e risate nelle case di tutti gli italiani. Morta il 30 luglio 2016 a 62 anni, a causa dell’aggravarsi dell’artrite reumatoide della quale soffriva, il suo ricordo è ancora intatto nella memoria del pubblico televisivo e teatrale. “Quando la nostra vita non ci sarà più, ci sarà la nostra storia”, disse durante una delle ultime ospitate in tv.

Gli esordi di Anna Marchesini

“Un’adolescente che, passeggiando per il Corso principale sola o in compagnia e munita di minigonna - si descriveva sul suo sito - non viene abordata da verun individuo di sesso opposto nonostante esca tutte le sere, si dice racchia. Un’adolescente appartenente a quest’ultima categoria la quale però cerchi di sfruttare al massimo le proprie qualità intellettive, si trovi a farlo nel ’68, decidendo di iscriversi alla facoltà di Psicologia, si dice alternativa. Una ragazza che con tale curriculum e che, laureata col massimo dei voti decida di farsi quattro risate, si dice Anna Marchesini”. Nata a Orvieto il 19 novembre del 1953, l’attrice entra all’Accedemia di arte drammatica Silvio d’Amico, solo dopo essersi laureata. Ingresso che però è dovuto passare per ben due precedenti rifiuti. “Le quattro risate rimasero in gola dopo la prima bocciatura all’esame d’ammissione all’Accademia d’Arte Drammatica - ha raccontato - alla quale, grazie a forti raccomandazioni, fece seguito la seconda bocciatura. (Hai visto mai la vita ti dovesse sorridere troppo!). Poi finalmente ebbi quel diploma”. Era il 1979 quando Anna ricevette l’attestato di attrice di prosa, nel mentre aveva già esordito nello spettacolo “Il borghese gentiluomo” di Molière, sotto la regia di Tino Buzzelli. Il teatro è stato il primo e forse più grande amore della Marchesini, che dall’anno del diploma all’Accademia entra nella compagnia del Piccolo di Milano e prende anche parte, fino al 1981, alle pièce estive del suo insegnante Lorenzo Salveti. Nel frattempo l’attrice si impegna in un’intensa attività di doppiaggio dove incontra, per la prima volta, Massimo Lopez. Conosce invece Tullio Solenghi in un programma svizzero per italiani.

vedi anche

Anna Marchesini, le foto dell'attrice

La formazione del Trio

“In Svizzera in un programma per gli italiani incontro Tullio Solenghi e già rido. Nel frattempo al doppiaggio di cartoni animati - ha scritto Marchesini - a cui mi dedicavo fra uno spettacolo e l’altro, conosco Massimo Lopez e ancora ridiamo”. Nel 1982 ha così inizio il sodalizio di lavoro e amicizia con gli altri due mattatori con i quali forma il Trio “che non abbiamo mai voluto chiamare se non con i nostri nomi a sottolinearne le individualità”. Il debutto dei tre è in radio con il programma Helzapoppin che da 13 puntate, visto il grandissimo successo, passa a ben 52. L’esordio in tv è invece alla conduzione di “Tastomatto” con Pippo Franco. È proprio qui che iniziano a nascere alcuni degli sketch più famosi del Trio. Non c’è bisogno di rodaggio, l’ironia e l’affiatamento tra i tre conquistano il pubblico immediatamente e li portano a prendere parte alle più importanti trasmissioni dell’epoca, da "Domenica In" a "Fantastico 7" fino al "Festival di Sanremo". Nel 1988,  lo spettacolo teatrale “Allacciare le cinture di sicurezza” fa registrare il tutto esaurito per ben tre anni al Sistina di Roma e fa vincere agli attori più volte il biglietto d'oro. Se il trio professionale ufficialmente si scioglie nel 1994, il sodalizio tra Anna, Tullio e Massimo durerà invece per tutta la vita. Recentemente Solenghi ha raccontato come l’attrice continuasse a seguire le attività dei colleghi e li chiamasse sempre dopo ogni spettacolo o apparizione in tv: “Mi mancano quelle sue telefonate. Ho un sogno, che mi parli dalle stelle. Chissà in quale costellazione si è infilata”.

I personaggi di Anna Marchesini e la carriera da solista

Da Lucia Mondella della parodia dei “Promessi Sposi” trasmessa in 5 puntate in tv, alla sessuologa Merope Generosa, la bella Figheira, la maga Amalia, Anna Marchesini ha interpretato oltre 200 personaggi tutti diversi ma legati dall’ironia e intelligenza dell’attrice umbra. Nel 1994 arriva l’ufficializzazione dello scioglimento del Trio perché Massimo Lopez voleva sperimentare la carriera solista. Anna e Tullio continuano a lavorare insieme per qualche altro anno e, dal 1998, la comica debutta singolarmente al Teatro Olimpico con il monologo “Parlano da sole”. A “Quelli che il calcio” e “La posta del cuore” vanno in scena invece le sue caricature e parodie, mentre nel 2000 pubblica il libro “Che siccome che sono cecata” che riprende il motto caratteristico della sua signorina Carlo. Fino al 2008, e anche in seguito, prosegue un’intensa attività a teatro. Per i 25 anni di attività del Trio, Marchesini, Solenghi e Lopez tornano invece in tv con lo spettacolo in tre puntate “Non esiste più la mezza stagione” che ripercorre la carriera dei tre artisti. Dal 2007, poi, l’attrice insegna Recitazione proprio in quell’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico che l’aveva rifiutata due volte. “È stato il mio sogno entrare - si legge sul suo sito - da allieva sono stata bocciata due volte prima di essere ammessa. Salivo in Paradiso solo per sentire l’odore, attraversare un corridoio fare una domanda solo per stare lì. L’Accademia per me è uno dei posti più evocativi come dicono i poeti”.

“Ho adocchiato una vetrinetta ideale per contenere le mie ceneri”

All’inizio del 2016 lo spettacolo sulla lettura “Cirino e Marilda non si può fare”, tratto dalla raccolta “Moscerine” di nove racconti scritti dalla Marchesini, viene portato in tournée per tutta Italia. Ma a maggio il tour si interrompe a causa del peggioramento delle condizioni di salute di Anna. L’attrice muore il 30 luglio, pochi giorni dopo aver presenziato alla laurea della figlia Virginia. Cremata a Viterbo, le ceneri si trovano nella cappella di famiglia nel cimitero di Orvieto. Nella sezione “che cosa ho fatto” del suo sito, con l’umorismo che la contraddistingueva, ha chiuso parlando del luogo in cui avrebbe voluto riposare, l’Accademia nazionale Silvio D’Amico: “Ho già adocchiato una vetrinetta in sala riunioni con un piccolo cofanetto verde di porcellana, credo. Ritengo sia ideale per contenere le mie ceneri. È una aspirazione che piano piano troverò il coraggio di far uscire alla luce. Che detto di un mucchietto di ceneri non è appropriato. Posso tentare… e se mi ribocciano? E se poi l’Accademia trasloca? E se durante il trasloco il cofanetto verde si rompe? No eh! Essere spazzata via dall’Accademia no, mai più!”. In ogni caso, a non essere spazzato via è sicuramente il ricordo della sua intelligenza legata alla comicità che ha lasciato al pubblico momenti di leggerezza e puro divertimento difficili da eguagliare.

Spettacolo: Per te