Zucchero in tour, anche la sua Reggio Emilia tra le tappe italiane

Spettacolo

Sabrina Rappoli

Il cantautore gira il mondo col suo World Wild Tour e in queste settimane fa tappa in Italia. Il 9 e 10 giugno sarà nella sua città, dove non si esibiva dal 2012

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Un tour mondiale che farà tappa anche in Italia, con un gradito ritorno a casa. Zucchero è pronto a suonare nella sua Reggio Emilia, dove non si esibiva dal 2012, con due concerti il 9 e il 10 giugno. Lo abbiamo intervistato.

 

Per chi ancora non ti ha ascoltato dal vivo, in questa tornata di concerti, ti chiedo: che show è questo, che brani interpreti e chi ti accompagna?

Sono in tour con una band fantastica, sono 13 musicisti che mi accompagnano e molti di loro sono con me dall’inizio. Per questo motivo noi possiamo cambiare scaletta ogni volta, conoscono più di 300 brani del mio repertorio e ogni sera il concerto è un po’ diverso da quello della sera prima, anche con brani che non suono da tanto tempo.

 

Sei andato in giro per il mondo, col tuo tour e ora sei arrivato in Italia. Il 9 e 10 giugno suonerai a Reggio Emilia, la tua città, dove non ti esibisci dal 2012. Con quale spirito tornerai a casa?

So che mi vogliono bene, che ci tengono al figliol prodigo e io ricambierò con tutta la passione l’energia possibili. Il concerto si chiama “Amore e radici” e sarà incentrato - oltre che sulle canzoni più conosciute - anche sui brani che parlano delle mie radici e io ne ho: da Diamante a Terra incognita a Testa o croce.

 

Ci saranno delle sorprese?

Le sorprese sono sempre dietro l’angolo, ci sto ancora pensando, ci sto lavorando. Sicuramente ci sarà Salmo il 9 di giugno, perché mi è piaciuta molto la sua versione di Diavolo in me; un coro gospel e altri amici, forse, vedremo.

 

Che cosa tuttora ti meraviglia, quando sali sul palco e che cosa, d’altro canto, non hai imparato ancora ad apprezzare o a gestire del tutto?

Mi piace il rituale, quello che accade prima di salire sul palco. Succede una specie di cosa mistica, tra virgolette. Non è che io mi chiuda in camerino con le candele, al buio; ma sono lì, che giro da solo, bevo qualcosa, fumo una sigaretta e poi di botto, improvvisamente, è come se io fossi dentro un palloncino: sono molto concentrato e questa parte mi piace. A proposito di ciò che ancora non ho imparato a gestire, ebbene, ci sono tante cose, ma comunque arrivo sempre alla fine del concerto (ride).

 

Torniamo indietro nel tempo: chi era Adelmo, quando partiva da Reggio Emilia con la valigia piena di sogni e chi è Zucchero, oggi, dopo una quarantina di anni di carriera?

Io potrei anche dire, sperando di non passare per presuntuoso, di essere sempre Adelmo. Non ho mai pensato “adesso sono una rockstar”, “adesso sono qualcuno”, “ho fatto questo e ho fatto quello”. Sono un Adelmo fortunato, perché ho potuto fare il mio mestiere, l’ho fatto proprio come lo volevo fare. Non mi sento cambiato. In certe cose, ovviamente, sì, ma sono state le botte della vita.

 

Il “World Wild Tour” prosegue con le tappe romane, alle terme di Caracalla, il 2-3-4 giugno; il 4-5 luglio in Piazza Unità d’Italia a Trieste; 24-25 luglio al Cortile della Reggia di Caserta; 28-29-30 luglio al Teatro Greco di Siracusa. Si aggiunge una nuova data il 27 luglio alla Valle dei Templi di Agrigento; oltre alle date di Reggio Emilia del 9 e 10 giugno, occasione buona per festeggiare i 40 anni di carriera dell’artista.

 

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